Visione dal satellite della Rift Valley. |
La depressione della Rift Valley fa
parte del sistema di faglie (fratture) della crosta terrestre che si estende dal
Tauro (in Turchia) all'Africa australe e che si è sviluppato circa 20 milioni di
anni fa in seguito a un grandioso evento geologico. La verità degli ambienti
naturali ha accelerato l'evoluzione degli ominidi: infatti la Rift Valley è
considerata il più grande laboratorio di paleantropologia esistente, quasi la
"culla dell'umanità".
Il centro, l'ovest e il sud del continente formano un
blocco geologicamente antico, modellato da una lunga erosione: un insieme di
tavolati e di altopiani, che crescono di altezza nella parte meridionale, e che
ovunque sono rialzati ai margini, presso gli oceani. Le alture terminano in
vicinanza di strisce costiere pianeggianti.
La zolla africana preme verso nord (è la causa dei
terremoti in Italia e nei Balcani): la spinta ha innalzato le montagne italiane
e, sulla costa africana di nord-ovest, i monti più "giovani" di quel continente
(Catene dell'Atlante, di tipo alpino, oltre i 4000 m).
Sono di formazione recente anche le catene dell'Africa
Orientale, perché vi si trova una delle maggiori fratture della crosta
terrestre, lunga 5000 km, che dalla baia di Sofala sull'Oceano Indiano
risale a nord e si divide a forma di Y: un ramo verso il Mar Rosso e uno verso
la valle del Nilo Bianco. La spaccatura, che prende il nome di Rift
Valley, è riconoscibile sulla carta se si segue la linea di alcuni
grandi laghi di forma allungata, che riempiono le fosse; da S a N sono il
Malawi o Niassa, il Tanganica (il più
profondo: 1435 m), il Kivu, l'Edoardo,
l'Alberto, il Turkana.
Nella stessa zona si trova il più vasto lago africano, il
Vittoria (68.800 kmq): è tuttavia poco profondo (85 m)
perchè riempe una conca dell'altopiano, a più di 1000 m di altezza, in
mezzo alla ramificazione della Rift Valley.
Ai lati della frattura s'innalzano le maggiori montagne del continente: la
catena del Ruwenzori (5119 m) e i monti Kenya
(5199 m) e il Kilimangiaro (5895 m), entrambi
vulcani spenti che, benchè siano sull' Equatore, hanno nevi perenni e un
ghiacciaio. Più a nord, l'acrocoro etiopico è un altopiano su
cui sorgono le ambe, monti dalla cima spianata.
Anche il monte Camerun (4070 m), in vista del Golfo di
Guinea, è un vulcano. Altri sitemi montuosi sono ai margini del continente,
inoltre alcuni massicci di notevole altezza si trovano in pieno deserto del
Sahara (Tibesti, 3415 m; Ahaggar, 2918 m).