Gli stati americani uscenti dalla Guerra d'Indipendenza dovettero affrontare problemi assai più importanti dell'ormai scongiurata presenza inglese. Infatti il problema dei debiti di guerra da saldare imponeva al governo di tassare la popolazione già stremata dal conflitto che insorse in rivolte soprattutto nel Massachussets (nell'inverno tra il 1786 e il 1787) dove gli abitanti, impossibilitati a pagare le imposte bloccarono il funzionamento dei tribunali di giustizia che punivano i crimini di evasione. La Confederazione di colonie inoltre non avevano ancora una struttura governativa definita e l'unica istituzione funzionante era il Congresso. Il Secondo Congresso Continentale (lo stesso che si era riunito nel 1776 per redigere la Dichiarazione) si ritrovò nuovamente nel 1781 a guerra finita per confermare gli Articoli di Confederazione, ossia il primo vero documento di amministrazione delle colonie, già redatti nel 1777 agli inizi della guerra. Per sostituire gli Articoli fu organizzata una seconda Convenzione interstatale nel 1786 (la prima ad Annapolis era andata deserta) che in principio doveva solo contrapporre delle alternative agli Articoli, ma poi si trasformò in un vero e proprio laboratorio di quella che sarebbe stata la Costituzione degli Stati Uniti. La convenzione divenne argomento di discussione che si trasformò in una vera e proprio battaglia per la ratifica della nuova Costituzione. Alcuni stati come quello di New York o della Virginia, entrambi stati cruciali: il primo aveva il miglior porto sull' Atlantico probabilmente di tutto il Nord America mentre il secondo era stata una delle prime e di maggior successo colonie britanniche e aveva una popolazione rilevante. I pro-Costituzione, detti federalisti, guadagnarono presto consensi in tutta la popolazione anche grazie alle Carte federaliste: una serie di 85 saggi su tratti fondamentali della Costituzione, mentre gli anti-federalisti (ossia quelli contro la nuova Costituzione) redassero una serie di carte dette appunto anti-federaliste che però riscossero minor successo rispetto agli scritti dei federalisti. Thomas Jefferson che nel frattempo era in Francia nel ruolo di ambasciatore non si schierò né dall'una né dall'altra parte. Cominciò dunque una lotta sfrenata per far ratificare la nuova Costituzione (costituita dai dodici emendamenti) in tutti gli stati: i federalisti furono favoriti da Washington che li appoggiò e permise la ratifica in moltissimi stati tra i quali i più importanti (come la Virginia e il New York), mentre Jefferson non si schierò. Solo nel 1790 si giunse alla ratifica da parte di tutti gli stati e la Costituzione sostituì definitivamente gli Articoli di Confederazione. Nel 1789 Washington venne eletto a primo presidente degli Stati Uniti d'America praticamente senza opposizione e rimase in carica fino al 1797 adoperandosi per ampliare la federazione di Stati e per istituire il ramo esecutivo del governo mentre il congresso scriveva la nuova costituzione. Nel 1803, comprando la Louisiana, si diede accesso ai contadini dell'ovest sulle acque del Mississippi e la presenza francese dai confini statunitensi occidentali venne definitivamente rimossa. Nel 1812 scoppiò una seconda guerra detta "guerra del 1812" o "guerra americano britannica" per distinguerla dall'invasione della Russia da parte di Napoleone avvenuta nello stesso periodo. Le cause dello scontro furono il blocco dei porti francesi che maggiormente commerciavano con gli Stati Uniti da parte della marina britannica per tentare riappropriarsi delle ex colonie oltremare. L'esito però vide gli americani vincitori (che rafforzavano il loro ruolo di nazione sovrana) dopo la vittoria a New Orleans (1815) conseguita da Andrew Jackson (futuro settimo presidente). Quando poi finì l'alleanza tra inglesi e nativi americani gli statunitensi procedettero alla loro espansione verso l'interno del continente deportando le tribù di indigeni. Nel 1830 praticamente tutte le tribù di nativi delle regioni sud-orientali vennero trasferite in territori meno fertili ad occidente. Nel 1846, quando ormai l'espansione aveva raggiunto il Minnesota e il Texas, gli States dichiararono guerra al Messico e ottennero, con la pace di Guadalupe Hidalgo nel 1848, (che sanciva la sconfitta messicana) il Texas, la California e il Nuovo Messico.
Le cause e lo scoppio della guerra
Cadaveri sul campo di battaglia (Brady) |
C'è però un altro espediente per spiegare la
secessione che rimane relativamente poco approfondito e nascosto. Si tratta del
divario fra le mentalità che si era andato sviluppando negli anni precedenti tra
i cittadini del Nord e quelli del Sud. Lasciando da parte per un momento la
schiavitù e le discussioni nate sulla linea di politica economica da seguire ci
rendiamo conto che il Sud era un paese decisamente più arretrato del Nord anche
dal punto di vista sociale.
Lo stereotipo del cittadino medio del Sud è un contadino o un piccolo
proprietario terriero che odia la grande città e abita in una casa colonica
circondata da piantagioni di tabacco o cotone lavorate dai suoi schiavi neri.
Probabilmente è abituato alle battute di caccia con i figli o con gli amici, all'uso
delle armi e degli attrezzi. Ne esce il ritratto
di un uomo duro, segnato dal lavoro il cui posto nel mondo è relativamente poco
legato al resto della società. L' ordine familiare è strettamente patriarcale in
entrambe le situazioni: le donne non godono ancora dei diritti degli uomini (le
prime lotte per l' emancipazione cominciarono solo agli inizi del '900).
Il nordista ha pochi punti in comune con lui: vive in un appartamento in città, magari è
un politico o semplicemente un uomo d'affari, frequenta salotti
dove si svolgono discussioni intellettuali oppure va in borsa (il New York Stock
Exchange meglio conosciuto come NYSE o semplicemente Wall Street nasce nel 1792
e si chiama in questo modo perché all' epoca della colonizzazione, quando New
York si chiamava ancora New Amsterdam, gli olandesi eressero un muro per
difendersi dalle tribù indigene proprio in corrispondenza del luogo dove ora si
decidono le sorti della finanza mondiale)
si veste sempre elegante ed è profondamente legato ai valori della Costituzione.
Le connotazioni della guerra
Uno scatto ritraente cadaveri sul campo di battaglia di Antietam (Brady) |
Gli Stati Confederati partirono svantaggiati in
partenza per quanto riguarda l'economia e la produzione interna: la popolazione
degli unionisti era stimata attorno ai 22 milioni (di cui 3 milioni e mezzo in
grado di portare le armi) mentre quella confederata era di 9 milioni (di cui 1
milione in grado di portare le armi). C'è poi da considerare dalla parte
dell'Unione le formazioni di neri affrancati. Questo significa che i nordisti
erano sempre in vantaggio numerico (gli effettivi unionisti erano sempre almeno
il doppio di quelli confederati). Se poi vogliamo parlare delle ferrovie, degli
animali da tiro, dei cavalli, degli stabilimenti industriali, degli investimenti
di capitali, delle terre coltivate, ecc vedremo che i nordisti erano sempre in
netto vantaggio rispetto alla nazione ribelle. Ma molti aspetti erano a favore
della Confederazione, soprattutto in campo militare: al Sud infatti si erano
stabiliti la
maggior parte dei veterani della guerra del 1812-1815 che erano ancora nell'età
di portare le armi o almeno di fungere da ottimi generali (come poi puntualmente
si rivelarono) inoltre il Dixieland poteva contare su un equipaggiamento inglese
(considerato a quell' epoca il migliore del mondo) e di ottimi cannoni
napoleonici a canna liscia (che utilizzati dagli ufficiali Confederati causarono
enormi perdite tra gli Unionisti).
Jefferson e Stephens puntarono su una guerra di tipo difensivo mirata a
sfiancare l' esercito unionista per presentarsi all' armistizio in una
posizione di forza che poteva servire ai ribelli a far riconoscere
ufficialmente al Nord la loro nazione.
Il Nord riuscì ad ottenere in fretta un esercito di volontari ben addestrati e ben equipaggiati (e quindi a soverchiare la Confederazione) grazie alla riserva di uomini nettamente superiore a quella del Sud. I nordisti potevano quindi permettersi di tenere in addestramento gli uomini per un periodo più lungo e quindi di recuperare in fretta lo svantaggio relativo all' esperienza. Inoltre gli Unionisti disponevano dei primi treni blindati, delle prime mitragliatrici Gatling e di fucili a ripetizione Smith&Wesson. Sebbene il generale nordista Winfield Scott avesse ideato un ottimo piano per "strozzare" la Confederazione e la sua economia (chiamato the Anaconda Plan) questo non risultò gradito né al popolo né ai politici che pretendevano (come spesso accade) una guerra rapida allo scopo di riannettere gli stati secessionisti il più velocemente possibile. I generali furono quindi costretti ad adottare una strategia di guerra offensiva allo scopo di vincere celermente la guerra e questo loro "servilismo" alla politica dimostra la loro inesperienza e la loro quasi totale incompetenza in campo militare. Il problema principale del Nord fu la mancanza di ufficiali, per sopperire alla quale lo stato maggiore dovette dare il via ad un' ondata di promozioni consapevole (almeno in parte) del fatto che questi uomini portavano sulle spalle più gradi di quanti in realtà ne meritassero.
La nascita della fotografia come strumento di condizionamento di massa
Mathew Brady |
Gli italiani si schierano
L' emigrazione italiana verso l' America dal 1850 al 1860 aumentò a dismisura. I motivi erano tanti: molto sfuggivano dalla povertà, altri alla guerra che imperversava in quel periodo (erano gli anni di Garibaldi e dell' Unità d' Italia), altri ancora cercavano solo un luogo dove potessero professare liberamente la loro fede. C'erano poi quei garibaldini che dopo l' Unità andarono a diffondere la loro idea di uguaglianza e libertà altrove e molti scelsero proprio l' America, già in fermento per la questione della schiavitù. Dopo non molto tempo si crearono dei veri e propri quartieri italiani, completi di scuole e giornali (il più importante dei quali, l' Eco d' Italia, era diretto da Francesco Secchi de Casale, un attivista politico costretto a fuggire dall' Italia. Quando questi nostri compatrioti si ritrovarono nel bel mezzo della Guerra Civile decisero di schierarsi (almeno la maggior parte di loro) per l' Unione in cui vedevano la nazione garante delle libertà che a lungo erano state loro negate. Più di 11.000 italiani si arruolarono come regolari nell' esercito nordista e vennero messi sotto il comando di Francesco Spinola. Le formazioni di regolari al servizio degli Unionisti erano principalmente due: "The Italian Legion", che adottava come insegna la bandiera americana e un fiocco tricolore con la scritta "Vincere o Morire" e il 39° reggimento fanteria di New York meglio conosciuti come "The Garibaldi Guards" (un corpo scelto composto dai veterani delle campagne garibaldina). Le uniformi erano varie, ma i soldati italiani erano sempre riconoscibili dal cappello dei Bersaglieri e dalla camicia rossa tipica dei garibaldini.
Lo svolgimento del conflitto
Una scena della prima battaglia di Bull run (Brady) |
Ma Robert E. Lee era un uomo deciso e non si arrese.
L'anno successivo vinse a Chancellorsville fermando il tentativo di contrattacco
dell' Armata del Potomac agli ordini del generale Hooker (il sostituto di
McClellan). L' esercito confederato, che allora contava 60.000 uomini, stanco,
peggio equipaggiato e sparpagliato su tutto lo stato della Virginia vinse contro
i 130.000 uomini di McClellan infliggendo e subendo pesanti perdite (che però la
Confederazione non poteva facilmente rimpiazzare al contrario dell' Unione). Lee
perse "Stonewall" Jackson, uno dei suoi migliori generali, la cui mancanza si
fece poi sentire a Gettysburg. I risultati di questa battaglia furono in primo
luogo la convinzione di Lee di essere diventato imbattibile che lo spinse a
cominciare la sua seconda invasione della Pennsylvania e in secondo luogo l'ondata di
dimissioni da parte dei generali unionisti: Hooker chiese le dimissioni di
Stoneman che si era rivelato un incompetente (come molti altri...), Couch fu
talmente disgustato dal comportamento di Hooker che si dimise volontariamente.
Lo stesso Hooker fu rilevato dal suo incarico il 28 giugno: poco prima della
battaglia di Gettysburg.
L' invasione aveva ovviamente uno scopo sia politico che militare: da un lato l'
avanzata sarebbe servita a sciogliere l'assedio a Vicksburg, a sconvolgere i
piani dell'Unione per le campagne estive e a sostentare il Sud grazie alle
fertili fattorie del Nord dall' altro un' azione militare di questo genere, se
compiuta in modo deciso, avrebbe fomentato il movimento pacifista già attivo
nell' Unione e quindi favorito la vittoria della Confederazione.
Il generale Robert E. Lee (Brady) |
Un altro capitolo importante della storia della guerra di secessione fu sicuramente la battaglia di Chickamauga che portò poi alla presa della città di Chattanooga, Tennessee. Nel settembre del '63 l' Unione cominciò un' offensiva, guidata dal maggior generale Rosecrans, in Georgia e in Tennessee per aprire un varco tra le linee difensive sudiste e prendere le importanti città del Sud e concludere la guerra il più in fretta possibile. Il combattimento si svolse tra l'armata del Cumberland (comandata appunto dal generale Rosecrans) e l'armata del Tennessee (agli ordini del generale confederato Braxton Bragg presso il torrente Chickmauga: una parola indiana che significa "fiume stagnante" o, più specificamente, "fiume della morte". Bragg si stava dirigendo verso Chittanooga e Rosecrans aveva ordine di seguirlo e di prendere la città di Chattanooga: un importantissimo centro non solo militare, ma anche manifatturiero, bancario e commerciale del Tennessee, forse addirittura il più importante dal punto di vista strategico tanto che Abraham Lincoln aveva dichiarato che "chi avesse controllato Chattanooga avrebbe vinto la guerra". La battaglia si articolò in realtà in una serie di schermaglie su un territorio semicollinare intorno al fiume Chickamauga che ebbero un esito negativo per l' Unione: l' Armata di Rosecrans si ritirò all'interno della città di Chattanooga inseguita dalle truppe di Bragg che si preparavano all'assedio. L' avanzata dell' Unione era quindi stata fermata.
Nel novembre dello stesso anno, subito dopo la deposizione di Rosecrans (avvenuta il 19 novembre) a favore del generale di brigata George H. Thomas, distintosi nella battaglia di Chickamauga, Il generale Ulysses Grant ricevette l'ordine di prendere il comando della Divisione militare del Mississipi (tutte le armate dell' Ovest) e di rompere l'assedio di Chattanooga: cosa che puntualmente fece. In primo luogo Grant escogitò un modo per rifornire la città assediata via fiume con un ponte di barche che difese durante numerosi scontri con le truppe di Bragg (accampate dall'altro lato della città) e poi, ricevuti i rinforzi dal generale Willim T. Sherman (20.000 uomini), cominciò le operazioni offensive costringendo finalmente Bragg alla ritirata verso Chickamauga Station aprendo così la via per la campagna di Atlanta guidata da Sherman nel 1864. Una delle due più importanti armate confederate era in rotta e Grant aveva conseguito uno dei suoi più grandi successi.
Il generale dell'Unione William T. Sherman (Brady) |
La Campagna di Sherman aveva un scopo preciso:
sconvolgere l'economia del Sud a tal punto da indurlo alla resa, e per farlo il
generale federale adottò una tattica brutale e alla lunga assai
controproducente. La terra bruciata. Questa era un modo di avanzare nel
territorio nemico senza preoccuparsi dei rifornimenti, ma saccheggiando le
fattorie e i centri abitati che si incontravano sul cammino per assicurarsi i
viveri. Così si danneggiava pesantemente se non permanentemente l'economia di
uno stato che si vedeva sparire i raccolti e il bestiame (che come abbiamo detto
nel Sud erano alla base della ricchezza del paese).
La Marcia verso il mare di Sherman, meglio conosciuta come Campagna di Savannah,
iniziò il 15 novembre 1864. Presa e distrutta Atlanta il generale federale partì
con 62.000 uomini alla volta di Savannah, Georgia. Questa era un’ altra
importantissima città commerciale della Confederazione poiché dal porto della
città partivano le partite di cotone provenienti dalle piantagioni del Sud (dove
ancora lavoravano gli schiavi) che fruttavano ai sudisti moltissimo denaro col
quale finanziare la guerra contro l’ Unione. Il generale confederato mandato a
difendere la città era William J. Hardee che aveva combattuto durante la guerra
Americano-Messicana e che aveva poi scelto di servire sotto Jefferson Davis allo
scoppio della conflitto civile. Questi oppose a Sherman una dura resistenza in
varie schermaglie sul cammino da Atlanta a Savannah, ma i suoi sforzi si
rivelarono inutili: il 17 dicembre si ritrovò asserragliato dentro la città e
Sherman gli chiese la resa, ma egli rifiutò e tre giorni dopo fuggì con i suoi
uomini. C’è a questo punto da fare una riflessione perché il lettore si
meraviglierà nel vedere i Confederati sempre sconfitti: cos’era cambiato
dall’inizio della guerra, quando i sudisti erano più o meno allo stesso livello
degli yankees? Abbiamo detto in precedenza che gli armamenti del Sud erano
i migliori in circolazione e che gli uomini a disposizione dei generali
confederati (e i generali stessi) erano tutti veterani del conflitto col Messico
e quindi avevano molta più esperienza dei loro “connazionali” del Nord. Ma se
analizziamo con attenzione questi vantaggi scopriamo che sono solo momentanei e
instabili: l’ Unione usò la sovrabbondanza di uomini di cui disponeva per far
addestrare quelli lontani dal campo di battaglia e portò a termine trattative
con gli stati europei per un approvvigionamento d’armi continuo. Vediamo quindi
che la presunta forza della Confederazione va mano a mano scemando finché, già
nel 1863, dopo appena due anni dall’ inizio del conflitto, l’ Unione riesce a
sconfiggere i sudisti in modo sconvolgente e incredibile.
Nel frattempo, il 15 dicembre del ’64 a Nashville, Tennessee, si affrontarono George H. Thomas e il generale confederato Hood che si era ripreso dopo la sconfitta ad Atlanta. Thomas aspettò due settimane prima di attaccare le postazioni avversarie anche sotto minaccia di Grant e Lincoln di venir sostituito al comando. Infine Grant ordinò al generale Logan di recarsi presso Nashville e di prendere il comando delle truppe di Thomas se questo non avesse ancora attaccato Hood (Grant ovviamente non voleva perdere un brillante generale quale era Thomas). Quando il 15 Logan arrivò sul campo Thomas stava sferrando l’assalto. Hood aveva commesso un grave errore inviando pochi giorni prima la sua cavalleria al comando dell’ esperto Forrest, a Murfreesboro nel tentativo di accerchiare le forze dell’ Unione quindi l’ esercito confederato già di per sé numericamente inferiore a quello unionista era ulteriormente indebolito: la mattina dell’inizio dello scontro si affrontarono sul campo 49.000 nordisti contro 31.000 giubbe grigie. Thomas riuscì a sconfiggere Hood infliggendogli gravi perdite, ma l’inseguimento delle truppe in fuga fu reso difficile da una battente pioggia che coprì i confederati finché non arrivò Forrest a proteggere la ritirata dei commilitoni.
Il 19 gennaio del 1865 cominciò, dopo la presa di Fort
Fisher, Carolina del Nord, da parte dell’ Unione, la Campagna delle Caroline.
Questa fu l’ultima della guerra e si svolse fino a marzo senza grandi colpi di
scena: le città del Sud caddero l’ una dopo l’ altra senza opporre una
resistenza avente qualche possibilità di vittoria sull’ Unione che continuava
imperterrita, tramite i suoi generali, la riunificazione del Paese. La vera fine
del conflitto giunse in aprile, quando sia Richmond (che era stata designata
capitale degli Stati Confederati il 3 aprile dello stesso anno) sia Petersburg (Virginia)
caddero nelle mani degli yankees. Il 9 aprile, rassegnatosi alla sconfitta, il
generale Lee si arrese, e con lui tutta la sua armata, ad Appotomax. Appena
cinque giorni dopo (era Good Friday) Lincoln fu ucciso da John Wilkes Booth un
simpatizzante della Confederazione che sperava di creare un chaos governativo
assassinando anche il segretario di stato e il vice presidente, ma i suoi
complici fallirono e lui stesso fu ucciso mentre veniva catturato. Pochi giorni
dopo Johnston si arrese a Sherman insieme a molti altri generali sudisti.
Le ostilità cessarono nel giugno dello stesso anno.
Ulysses S. Grant
Il generale dell'Unione Ulysses S. Grant (Brady) |