Gli operatori italiani in Tailandia
In Tailandia risultano circa 1700 italiani residenti e oltre 500 imprese a partecipazione italiana (dati del Ministero del Commercio tailandese, comprensivi delle società legate alla ristorazione). Dal 1979 esiste una Camera di Commercio Italo-Tailandese ( The Thai-Italian Chamber of Commerce). In Tailandia operano soprattutto aziende italiane di piccole medie dimensioni, sotto forma di joint venture con imprese locali, filiali od uffici di rappresentanza. L’attività economica italiana si concentra su alcuni settori dei servizi (import-export, ristorazione e rivendita, packaging e imballaggi, fornitura di macchinari, materiali elettrici ed edili) e solo alcune aziende sono impegnate in attività produttive. Nel settore finanziario e creditizio sono presenti il San Paolo IMI, con un Ufficio di Rappresentanza a Bangkok, e le Generali tra le assicurazioni (da segnalare, la presenza di ABN Ambro e Paribas, visto il controllo da essi di recente acquisito su alcuni istitui di credito italiani). La presenza italiana è particolarmente forte nella ristorazione, nel settore eno-gastronomico ed in quello del design e del lusso. Il crescente interesse italiano per il mercato locale, nonché il particolare momento propizio dei rapporti economici bilaterali, ha più recentemente incoraggiato l'apertura di nuovi Uffici di Rappresentanza commerciale e di società di consulenza a supporto dell’imprenditoria italiana. Interscambio commerciale Negli ultimi anni l’interscambio tra l’Italia e
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la Tailandia ha registrato
valori via via crescenti, toccando quota
2,4 miliardi US$ nel 2005. Le esportazioni italiane sono costantemente cresciute
ad un ritmo molto elevato
fin dal 2002, toccando un +20% circa nel 2004. Nel 2005 la crescita è rallentata
assestandosi ad un
+12,74% mantenendo comunque il trend positivo degli ultimi anni. Di pari passo,
risulta diminuire anche il
nostro disavanzo commerciale (intorno ai 124 milioni US$ nel 2005). L’Italia
rappresenta il 23° paese
fornitore ed il 19° paese acquirente della Tailandia.
Per quanto riguarda i prodotti scambiati2, i cd. prodotti della meccanica
strumentale (tra cui le macchine per
uso industriale e il macchinario elettrico) rappresentano la principale voce
delle nostre vendite sul mercato
tailandese, con una quota superiore al 39%. Altre voci importanti sono
costituite da: prodotti chimici, con
una quota di circa il 7-8% sul totale dell’export ed un incremento annuale del
+12%, manufatti metallici (
circa il 6-7% dell’export), tessuti, una quota di circa il 5% sul totale dei
prodotti esportati ed un valore di
oltre 56 milioni di US$.
Per quanto riguarda gli acquisti italiani le principali voci sono costituite da:
apparecchiature per l’aria
condizionata con una quota tra il 15% e il 19% sul totale delle esportazioni
tailandesi, le parti e gli accessori
per autoveicoli, con una quota tra il 7-10 %, e il lattice di gomma con una
quota di circa il 7%.
Investimenti italiani in Tailandia
La partecipazione italiana agli investimenti diretti del Paese e’ piuttosto
limitata e comunque inferiore a
quella di altri Paesi europei. Tuttavia, anche sotto questo profilo, emergono
segnali di miglioramento.
Secondo i dati della Bank of Thailand, gli IDE italiani del quinquennio
(2000/2005) hanno registrato un
valore di circa 57 milioni US$ ma, a partire dal 2005, sono state registrate
nuove operazioni che
comprendono anche investimenti diretti finalizzati ad attività industriali
produttive promosse dal Board of
Investment (l’ente locale preposto alla promozione degli investimenti) e
fortemente orientati anche
all’esportazione. Tali investimenti hanno interessato diversi settori, tra cui
l’agroalimentare, la
metalmeccanica, l’industria chimica, l’elettronica, l’industria tessile, la
gioielleria, l’arredamento e
l’illuminazione.
2002 | 2003 | 2004 | 2005 | 2004-2005 var.% | |
Export Italia | 720,9 | 812,5 | 1.004,70 | 1.132,70 | 12,74% |
Import Italia | 701,80 | 951,80 | 1.340,10 | 1.256,70 | -6,22% |
Totale | 1.422,70 | 1.764,30 | 2.344,80 | 2.389,40 | 1,90% |
Saldo della bilancia commerciale | 19,1 | -139,3 | 335,40 | -124,00 |
Rapporti bilaterali
Negli ultimi anni, si e’ assistito ad un forte rilancio dei rapporti bilaterali
che ha investito tutti i settori. Stanno
emergendo grandi opportunità di cooperazione economica tra i due Paesi. La firma
di un ‘Memorandum of
Understanding per la promozione delle Piccole e Medie Imprese’ avvenuta in
occasione della visita del
Primo Ministro Thaksin a Roma, nel settembre 2004, ha creato i presupposti per
una più stretta
collaborazione a livello economico.
Le PMI svolgono un importante funzione produttiva e commerciale nella struttura
economica di entrambi i
Paesi e, in tale veste, possono rappresentare un settore chiave per lo sviluppo
della collaborazione
economica bilaterale. L’interesse a collaborare in tale settore e’ stato
ribadito anche in occasione della
visita in Tailandia del Vice-Ministro per le
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Attività Produttive, Adolfo Urso, accompagnato dal Presidente dell’ICE, dal Vice Presidente di Confindustria, e da oltre 40 aziende. Nel corso della visita è stato adottato un nuovo ‘Action Plan’ congiunto che intende implementare alcune priorità di intervento da parte dei due Governi. In tal senso, è stato deciso di istituire un “Desk Italia” presso le istituzioni tailandesi (BOI, OSMEP) al fine di facilitare il flusso di informazioni e monitorare lo sviluppo dei rapporti tra i due paesi in collaborazione con le istituzioni italiane già presenti in loco (Ambasciata, ufficio ICE). Durante la visita è emerso un forte interesse per le ampie opportunità di collaborazione tra Piccole e Medie Imprese (PMI) che richiedono appropriati incentivi sia per il commercio che per gli investimenti. Da parte tailandese è stato illustrato un ambizioso piano d’azione per rilanciare la cooperazione in tutti i settori di maggiore interesse, moda, gioielleria, cucina, automotive, macchinari, turismo, energia e ambiente. La Tailandia e’, inoltre, molto interessata al modello dei distretti industriali italiani. Dato il riconosciuto ‘Know How’ delle aziende italiane e la necessità per molte di esse di internazionalizzare le proprie attività, si può ipotizzare la creazione di sinergie con le aziende tailandesi che mancano di esperienza ma possono offrire mano d’opera qualificata a costi decisamente contenuti e contare sul supporto di un Paese in forte crescita.