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Il sottosuolo della Russia è molto ricco. La maggior parte delle materie prime richieste dall’industria moderna si trovano nel paese.  I più importanti giacimenti petroliferi sono quelli della Seconda e della Terza Baku, nel bacino del fiume Ob. Altri giacimenti si trovano nel bacino del Volga e degli Urali.  Il gas naturale, talora associato al petrolio, viene estratto nel Caucaso settentrionale e soprattutto nella Siberia occidentale.
Nella zona di Mosca, negli Urali e in Siberia vi sono i principali giacimenti di carbone, sempre negli Urali si estrae anche il ferro. 
Fra gli altri minerali vanno ricordati manganese, mercurio, potassio, bauxite, cobalto, cromo, stagno, nichel, fosfati, rame, argento, tungsteno, zinco. La Russia dispone di grandi riserve minerarie; circa 1/3 dei metalli e del carbon fossile del mondo si trova nel sottosuolo russo. Famoso è il saliente di Kursk presso il quale si svolse la più grande battaglia di mezzi corazzati della Seconda Guerra Mondiale, nel suo sottosuolo si trova un grandissimo giacimento di minerali ferrosi. La Russia è anche ricca di nichel, tungsteno, cobalto, oro, argento, molibdeno e rame. Oltre ai diamanti, di cui la principale produttrice è la penisola della Kamchatka, in Russia esistono grandi giacimenti di sali minerali che costituiscono le materie prime per l’industria chimica.


Giacimenti petroliferi nella zona di Omsk

Le risorse naturali della Russia sono state valutate complessivamente in 140 trilioni di dollari, cifra superiore di ben 10 volte al volume del prodotto interno lordo globale. Questi dati sono stati presentati alla Duma 24/11/2006 nel corso di una seduta dedicata al perfezionamento della legislazione relativa allo sfruttamento delle risorse naturali. A risultato della discussione concernente i problemi di cui sopra, i partecipanti alla seduta hanno raccomandato al governo di elaborare un programma centenario di esplorazione, estrazione e sfruttamento delle materie prime allo scopo di ottimizzare l'assimilazione delle risorse strategiche che ne derivano. Per volume di riserve petroenergetiche la Russia è attualmente al primo posto nella graduatoria mondiale, potendo disporre del 23% delle riserve mondiali di petrolio, del 33% di quelle relative al gas naturale e del 50% di quelle riguardanti carbone, rame, alluminio, nickel, titano, metalli preziosi e diamanti. Alla Russia appartiene altresì il primato mondiale per riserve di legname (23%) nonchè di materie prime chimiche. Negli ultimi tempi la Russia si attiene ad un estensivo programma di sviluppo, avendo aumentato la propria influenza grazie alla politica di esportazione delle proprie ricchezze naturali e negli ultimi 15 anni il complesso petroenergetico è diventato il settore leader dell´economia russa, in grado di garantire la maggior parte degli introiti del bilancio nazionale

Ma i giacimenti operanti vengono gradatamente a trovarsi al limite della produttività e l'elaborazione di giacimenti nuovi richiede molto tempo. In relazione a tutto ciò, in Russia da tempo l'estrazione di risorse di carattere a tempo non indefinito addirittura ne precede l'esplorazione e a questo proposito va detto che negli ultimi 15 anni non è stato scoperto nemmeno un nuovo giacimento, considerando inoltre il fatto che i tempi di sfruttamento di quelli vecchi aumentano sempre più.


Minatore in una miniera di sali minerali del Kamchatka

A questo proposito è sufficiente fare l'esempio relativo al petrolio, il cui volume complessivo di estrazione nel 2005 è stato pari a 460 milioni di tonnellate, volume che, secondo il piano strategico nazionale, avrebbe dovuto essere raggiunto nel periodo che va dal 2010 al 2013. Tali volumi di estrazione stanno lentamente ma stabilmente prosciugando le riserve petrolifere, considerando inoltre il fatto che quasi il 90% del petrolio estratto viene esportato, e solamente il restante poco più del 10% complessivo viene utilizzato per il fabbisogno nazionale. Dei sette giacimenti di gas che formano la base principale di estrazione, ben cinque sono già in gran parte esauriti. Per ciò che concerne il 2005, il volume complessivo di gas estratto è stato pari a 640 miliardi di metri cubi. Sulla base di queste considerazioni, si può affermare che attualmente la base di materie prime e minerali in Russia è entrata in una fase di crisi progressiva e, da un punto di vista statale e sociale, viene utilizzata in maniera decisamente poco efficace. Secondo valutazioni fornite da esperti del settore, la maggior parte di tipi di materie prime in Russia verrà minacciata dal deficit se nell'immediato futuro non verranno prese radicali misure nell'ambito dello sfruttamento del sottosuolo.

 Principali prodotti importati in Russia nel 1999
(valori in milioni di lire e variazioni sull’anno precedente)

 

1998

1999

var%

oli greggi petrolio

1.720.804

2.918.496

69.68

altri minerali non metalliferi

2.509.205

2.621.152

4,47

oli combustibile

257.714

506.985

96,72

ferri e acciai laminati

320.027

287.600

-10,13

ferri e acciai

147.923

215.124

45,43

alluminio e sue leghe

137.409

210.219

52,99

argento oro platino

62.397

127.824

104,86

ghisa comune greggia

83.769

99.574

18,87

Origine e provenienza delle importazioni/esportazioni (2000)

Principali destinazioni export. % Principali origini import. %
Germania 9,0 Germania 11,5
Stati Uniti 7,2 Bielorussia 11,1
Italia 7,0 Ucraina 10,8
Bielorussia 5,4 Stati Uniti 8,0
Cina 5,1 Kazakhistan 6,5
Ucraina 4,9 Italia 3,6