Il generale Jaruzelski mentre dichiara la legge marziale il 13 dicembre 1981 |
Wojciech Witold Jaruzelski (Kurów, 6 luglio 1923) è un uomo politico polacco
alla guida del Paese negli anni ottanta e militare col grado di Generale di
Corpo d'Armata.
Nato in una famiglia di origini nobiliari, nel primo dopoguerra frequentò un
liceo cattolico. Dopo la firma del patto Molotov-Ribbentrop i genitori si
trasferirono con lui in Lituania: scoppiata la Seconda guerra mondiale, fu
confinato insieme alla famiglia in Siberia, dove dopo l'aggressione nazista
all'URSS (1941, in conseguenza della quale il padre morì), si arruolò
nell'esercito polacco che si formava sul suolo russo.
Come comandante di un'unità di ricognizione passò l'intero percorso di guerra
della Prima Armata dell'Esercito Polacco da Lenino (1943) fino a Berlino (1945).
Fu membro del Partito Operaio Unificato Polacco dal 1947 e continuò la carriera
militare nella Polonia Popolare. Nel 1968 divenne Ministro della Difesa e
ricoprì tale carica fino al 1983. Quando nel dicembre del 1970 si venne a creare
una crisi politica causata dagli scioperi organizzati in alcune città sul Mar
Baltico (Danzica e Stettino), Jaruzelski fu tra coloro che premettero sulle
dimissioni di Władysław Gomułka e diedero appoggio al nuovo leader Edward Gierek.
Nel 1971 divenne membro permanente dell'Ufficio Politico del Partito.
Di fronte all'aggravarsi della situazione politica ed economica del Paese alla
fine degli anni Settanta e per fronteggiare l'attività del sindacato "Solidarność"
assunse nell'estate del 1981 l'incarico del Capo del governo e Primo segretario
del POUP. In questa duplice veste cercava di dominare la situazione che,
specialmente sul piano economico, di giorno in giorno diventava sempre più
grave. Nel contempo, divenuto oggetto di continue pressioni sovietiche,
intraprese la pianificazione di un colpo di stato: il 13 dicembre del 1981
proclamò l'instaurazione dello stato di guerra e divenne il capo del Consiglio
Militare di Salute Nazionale. In virtù delle leggi militari vennero sciolti o
sospesero la loro attività tutte le organizzazioni politiche tranne il POUP, i
maggiori attivisti di "Solidarność" furono invece arrestati e imprigionati.
Jaruzelski decise di confinare ed espellere dal partito anche Gierek e
Jaroszewicz, ora accusati di aver portato il Paese, con una sciagurata politica
economica, sull'orlo della bancarotta.
La bandiera del generale Jaruzelski |
Nel corso degli anni Ottanta e specialmente dopo l'avvio della perestrojka
nell'Unione Sovietica il regime si attenuò fino a giungere a delle trattative
con l'opposizione. Nell'inverno del 1989 Jaruzelski diede inizio ai cosiddetti
"dibattimenti della Tavola Rotonda" per passare gradualmente il potere a
Solidarność. Durante la sua visita in Polonia in quello stesso anno, George Bush
gli consigliò di candidarsi a Presidente della Repubblica per garantire un
passaggio equilibrato dal socialismo al capitalismo. Eletto presidente, formò un
governo di coalizione guidato da Solidarność. Nel 1990 gli succedette Lech
Wałęsa e di conseguenza Jaruzelski si ritirò a vita privata.
Ormai lontano dalla politica attiva, nel corso degli anni Novanta molti politici
ed anche semplici cittadini l'avevano accusato di una lunga serie di atrocità
perpetrate dal passato governo comunista: Jaruzelski, tuttavia, uscì quasi
sempre scagionato dai processi e venne condannato soltanto a qualche pena
pecuniaria per delle irregolarità commesse quando era Ministro della Difesa.
Nel maggio del 2005 il presidente russo Vladimir Putin gli consegnò una medaglia
commemorativa a Mosca: tale gesto fu aspramente criticato dal presidente della
Repubblica Ceca Václav Klaus, secondo cui l'ex presidente polacco sarebbe
rimasto il simbolo delle truppe del Patto di Varsavia che avevano invaso la
Cecoslovacchia nel 1968; Jaruzelski respinse le accuse, affermando di aver
definito l'invasione sovietica "un errore politico e morale" fin da subito.
Il 28 marzo del 2006 si diffuse la notizia che il neopresidente polacco Lech
Kaczyński avrebbe voluto fare un gesto simile a quello del suo collega russo:
Jaruzelski ricevette effettivamente una croce al merito, ma Kaczyński dichiarò
che il riconoscimento era pervenuto a Jaruzelski a causa di un errore
burocratico; due giorni dopo, l'ex presidente restituì l'onorificenza.
Persona di carattere introverso ma molto educato, sul suo ruolo nella storia del
Paese i pareri non sono unanimi, ma stando ai sondaggi dell'opinione pubblica la
maggioranza dei polacchi condivide la sua convinzione che la proclamazione dello
stato di guerra nel 1981 sarebbe stato "il male minore", che risparmiò alla
Polonia un'invasione sovietica.