Il palazzo presidenziale di Grozny

Groznyy è una città della Russia meridionale, capitale della Repubblica della Cecenia, situata sulle rive del fiume Sunža sul versante settentrionale del Caucaso. La città è stata fondata nel 1818 dai cosacchi del Terek; crebbe piuttosto lentamente fino alla fine del secolo, quando cominciò un certo sviluppo derivante dallo sfruttamento dei giacimenti petroliferi della zona circostante. La città, come molte altre in Russia, sotto il giogo staliniano vide la pressoché completa deportazione degli abitanti indigeni (Ceceni e Ingusci) e la loro sostituzione con russi; dopo la morte di Stalin i ceceni e gli ingusci furono autorizzati a ritornare, in una città però ormai russificata e ridotta da capitale di una Repubblica Autonoma su base etnica a semplice capoluogo di provincia ("oblast").


Questi movimenti portarono la popolazione fino agli oltre 400.000 abitanti del 1989, quasi il doppio della popolazione rilevata nel censimento 2002. Dopo il collasso dell'autorità sovietica, la regione è stata oggetto di due sanguinose guerre tra indipendentisti locali e governo centrale russo. Oggi Groznyy sta lentamente tornando a una normalità post-bellica, anche se la ricostruzione è appena agli inizi; nella città ha sede il governo locale della neonata Repubblica Autonoma della Cecenia, oggi separata dall'Inguscezia.