Proviene da una famiglia di agricoltori stabiliti nel territorio di Stavropol, nel Sud della repubblica russa. Nel 1950 si diploma e viene ammesso alla facoltà di legge dell'Università Statale di Mosca. Si laurea nel 1955 e prosegue gli studi per corrispondenza, ottenendo una seconda laurea (nel 1967) in economia agraria presso l'Università di Stavropol. In questo periodo si iscrive al Partito Comunista dell'Unione Sovietica e incontra la futura moglie Raisa Titarenko nata il 5 gennaio 1932, morta il 20 settembre del 1999 a 67 anni di leucemia, con la quale vivrà dal settembre 1953 al settembre 1999, anno della morte di quest'ultima. Tornato alla sua città natale, gli viene offerto un incarico nell'associazione giovanile Komsomol. Nel 1970 viene eletto Primo Segretario del Comitato del Partito nel Territorio di Stavropol (ha inizio la sua carriera politica) e ne diviene uno dei segretari. Nel 1979 si trasferisce a Mosca ed entra a far parte del Politburo del Comitato Centrale del PCUS, ricevendo il patronato da Jurij Andropov (capo del KGB e nativo di Stavropol), che prima della sua morte (avvenuta nel 1984) lo promuoverà alla guida del Partito. In questo periodo le sue posizione all'interno del PCUS generano più occasioni di viaggi all'estero, che divengono sempre più frequenti e influenzano sempre più profondamente il suo punto di vista politico e sociale riguardo alla guida del paese. Nel 1975 aveva condotto una delegazione nella Repubblica federale di Germania e nel 1983 aveva diretto una delegazione sovietica in Canada per incontrare il Primo Ministro Pierre Trudeau e alcuni membri della Camera dei Comuni canadese. Nel 1985, infine, si è recato nel Regno Unito per incontrare il Primo Ministro Margaret Thatcher. L' 11 marzo 1985, alla morte di Konstantin Černenko, Mikhail Gorbacev, all'età di 54 anni, viene eletto Segretario Generale del Comitato Centrale del Partito, la carica più alta nella gerarchia di partito e del paese. La sua politica di riforme avvierà numerosi processi di cambiamento che grazie alla Glasnost ("trasparenza"), alla Perestrojka ("ristrutturazione") e all' Uskorenie ("accelerazione" dello sviluppo economico), lanciati durante il ventisettesimo congresso del PCUS (nel mese di febbraio del 1986) porteranno alla fine della Guerra Fredda, arrestando la corsa agli armamenti tra USA e URSS e diminuendo grandemente il rischio di un conflitto nucleare. L' 11 ottobre 1986, infatti, Gorbacev ed il presidente statunitense Ronald Reagan si incontrano a Reykjavik (in Islanda) per discutere la riduzione degli arsenali nucleari installati in Europa. Tutto ciò condurrà, nel 1987 alla firma del Trattato INF sulla eliminazione delle armi nucleari a raggio intermedio in Europa. L'anno successivo, Gorbacev annuncia la fine della dottrina Brežnev, che permette alle nazioni del Blocco orientale di tornare alla democrazia. Scherzosamente, denominerà questa sua nuova dottrina la "dottrina Sinatra", riferendosi alla famosa canzone "My Way". Nel settembre del 1988 Gorbacev assunse anche la carica di capo dello stato mandando in pensione Andrej Gromiko. Il 15 marzo del 1990 il Congresso dei rappresentanti del popolo dell'URSS (il primo parlamento costituito sulla base di libere elezioni nella storia del paese) elegge Gorbacev Presidente dell'Unione Sovietica. Il 15 ottobre dello stesso anno, grazie alla sua fama di riformatore e leader politico mondiale, nonché al contributo fatto per cambiare in meglio le sorti della Guerra Fredda, gli viene assegnato il Premio Nobel per la Pace. Il 25 dicembre dell'anno seguente, rassegna le sue dimissioni da Capo dello Stato.
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