Gli abitanti originari della costa della Guyana erano gli indigeni caribi. Coperta dalle mangrovie e scarsamente popolata, l'esile e fangosa striscia costiera non era particolarmente appetibile per gli spagnoli alla ricerca dell'oro, sebbene essi compissero incursioni occasionali per procacciarsi degli schiavi. Anche le popolazioni della foresta tropicale interna, quali i macushi e i tirió, sopravvissero in un relativo isolamento.

Intorno al 1650 gli inglesi installarono le piantagioni di zucchero e tabacco sulla costa occidentale del fiume Suriname e fondarono l'insediamento che è diventato l'attuale Paramaribo. Circa vent'anni dopo subentrarono gli olandesi, i quali conclusero uno dei peggiori affari immobiliari di tutti i tempi scambiando Nuova Amsterdam, l'attuale New York, con il territorio inglese del Suriname. Per ampliare le piantagioni gli olandesi iniziarono la tratta di schiavi dall'Africa occidentale.Dal 1750 circa gli schiavi fuggiti nell'interno del paese crearono delle comunità (chiamate Maroon) in cui vennero conservati gli usi e i costumi africani. Agli inizi dell'Ottocento l'abolizione della schiavitù provocò una carenza di manodopera, cui seguì l'immigrazione pilotata di lavoratori a contratto dalle Indie Olandesi Orientali (l'Indonesia) dall'India, dalla Cina, dal Portogallo e dal Libano.

 
 
   

Paramaribo

 

 

Nonostante la limitata autonomia il Suriname rimase una colonia fino al 1954, quando ottenne l'autogoverno; dovevano passare altri 20 anni perché raggiungesse l'indipendenza. Nel 1980 un colpo di stato militare portò Desi Bouterse al potere, sotto il cui brutale regime gli oppositori politici vennero assassinati e la ribellione delle comunità afroamericane venne soffocata con una campagna efferata. Spacciandosi per marxista, Bouterse intratteneva rapporti amichevoli con Cuba (con grande preoccupazione degli Stati Uniti e del Brasile) e con la Libia (destando timori nella Guyana Francese). Nel 1987 si tennero libere elezioni che portarono alla formazione di un governo multirazziale.
Sebbene Bouterse non fosse più al potere, a lui si dovette l'organizzazione di un secondo colpo di stato nel 1990; egli inoltre rimase sullo sfondo del panorama politico nazionale, come leader dell'opposizione.

Desi Bouterse

 

 


 

 

Nonostante la retorica di sinistra, il governo di coalizione di Ronald Venetiaan dimostrò di essere piuttosto sensibile nei confronti delle multinazionali quali la Suralco (una consociata dell'Alcoa) che controllava la redditizia industria della bauxite del paese. Venetiaan elargì numerose concessioni per l'estrazione dell'oro e lo sfruttamento del legname, ma alla fine non fu più in grado di garantire una maggioranza di governo stabile. Nel luglio del 1996 fu eletto Jules Wijdenbosch, esponente del partito di Bouterse, (l'NDP), che interruppe immediatamente i programmi di sistemazione strutturale iniziati da Venetiaan.

 

Ronald Venetiaan

 

 

   

Nel giugno 1999 Wijdenbosch indisse le elezioni anticipate nel tentativo di evitare la propria rimozione dall'incarico.

In risposta alla disastrosa svalutazione del fiorino locale (il cui cambio precipitò da 700 a 2200 contro un dollaro), si ebbero manifestazioni di protesta, talvolta violente, cui parteciparono fino a 20.000 persone. Le elezioni programmate per il 2001, furono indette nell'agosto del 2000 e videro prevalere nuovamente Ronald Venetiaan.
Nel 1999, fra la Guyana e il Suriname, si è aperta una disputa riguardante il possesso di una regione costiera ricca di petrolio, che si risolse però appena un anno dopo.

 
   

Jules Wijdenbosch


 

 

Fiorino fronte

 

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