Minoranza mulatta

 

La popolazione del paese, stanziata per l’82% nelle aree urbane, ammonta a 13.971.798 abitanti (2004) con una densità media di 51 unità per km².

Circa il 50% degli ecuadoriani è costituito da indios quechua e il 40% da meticci, discendenti dalle antiche unioni tra le popolazioni locali  e gli europei; si registrano inoltre minoranze di neri e mulatti, di europei (soprattutto di origine spagnola), nonché di qualche gruppo tribale stanziato nella regione dell'Oriente.

 

A causa della varietà etnica, il paese presenta forti differenze culturali tra gli abitanti della costa (perlopiù meticci), gli indios della Sierra e le tribù indigene, residenti nell'Oriente, assai simili nei costumi agli indios amazzonici. Per quanto la lingua ufficiale sia lo spagnolo, è tuttora assai diffuso, soprattutto nel settore andino, il quechua, l'antico idioma degli inca.

La religione predominante è il cattolicesimo, praticato da circa il 90% della popolazione; sono altresì presenti esigue minoranze di protestanti e, nella regione orientale, persistono i culti tribali.

 

 

Maschera del sole (Inca) a Quito

 

Già dal 1944 il paese si batte per sconfiggere l'analfabetismo, sforzo che ha condotto a un tasso di alfabetizzazione della popolazione adulta del 92,8%(2004).

Per quanto la scuola sia gratuita e obbligatoria per tutti i bambini tra i 6 e i 14 anni, in molte zone rurali la carenza di strutture rende tuttavia assai difficile l'accesso all'istruzione.

Oltre alle università di Cuenca e di Guayaquil, i principali atenei sono l'Università centrale (1769) e l'Università cattolica pontificia (1946), entrambe con sede a Quito, dove si trova anche la Biblioteca nazionale che, con oltre 70.000 volumi, è una delle più antiche del paese.

Sempre nella capitale vi sono i principali musei d'arte e archeologici, ricchi di reperti di grande interesse storico (vedi Arte precolombiana).

 

 
Torre dell'orologio a Guayaquil  

 

L’Ecuador è amministrativamente suddiviso in ventidue province, a loro volta ripartite in cantoni e comuni urbani rurali. Quito, situata nelle Ande settentrionali, è la capitale; tuttavia la città più popolata è Guayaquil, un importante centro commerciale dove ha sede il porto principale del paese.

Altre città di rilievo sono Cuenca e Machala.

 

L'agricoltura costituisce tuttora la principale risorsa economica del paese, anche se dal 1965 si è tentato, attraverso una serie di provvedimenti, di sviluppare il settore industriale.

Nel 2002 il prodotto interno lordo ammontava a 24.311 milioni di dollari USA, pari a un PIL pro capite di 1.900 dollari.

 

 

Le aree coltivabili, che costituiscono appena il 10,8% del territorio complessivo, si trovano prevalentemente sulla Sierra o nelle regioni costiere. Oltre al cacao, al caffè, alla canna da zucchero e alle banane, si coltivano, lungo la costa, vari tipi di frutta; nel settore andino le colture di mais, riso, patate, sorgo e avena sono destinate soprattutto al consumo locale.

 

Le foreste coprono il 38,1% del territorio e rappresentano una discreta fonte di reddito; balsa e caucciù sono i prodotti principali, accanto alle noci di tagua (Phytelephas macrocarpa), da cui si ricava il cosiddetto avorio vegetale. Le acque che bagnano l'Ecuador sono generalmente assai pescose, ricchissime di tonni e di gamberi.

Industrie petrolifere ad Esmeraldas

 

Il settore manifatturiero, tradizionalmente piuttosto arretrato, ha tratto deciso giovamento dal programma per lo sviluppo industriale inaugurato nel 1965. I settori più significativi sono quello tessile, alimentare e calzaturiero, accanto all'industria del cemento, della carta e del tabacco.

La principale risorsa del sottosuolo è il petrolio, la cui produzione ed esportazione ha subito un notevole impulso, negli anni Settanta, grazie all'oleodotto transandino che collega i pozzi petroliferi al porto di Esmeraldas; si estraggono inoltre, in misura assai minore, oro, argento, rame, ferro e zolfo. La produzione di energia è assicurata per il 65,2% da impianti idroelettrici e per il resto da centrali alimentate a carbone o a petrolio.

 

 

Il volume delle esportazioni è costituito per l’80% dalla vendita di petrolio, cacao, caffè e banane. Si importano, invece, componenti meccanici, metalli, prodotti chimici e generi alimentari. Nel 2001 il valore totale delle esportazioni fu di 4.647 milioni di $ USA, a fronte di importazioni per 5.363 milioni di $ USA. I principali partner commerciali sono Stati Uniti, Giappone, Panamá, Perù, Germania, Singapore, Venezuela, Brasile, Colombia e Cile. Dal 13 marzo 2000 l'unità monetaria ufficiale, il sucre, è stata sostituita dal dollaro statunitense.

 

La rete stradale si estende per 43.197 km, di cui solo il 19% è asfaltato; l'autostrada Panamericana attraversa il paese da nord a sud. Il sistema ferroviario trasporta merci e passeggeri per oltre 965 km. È diffuso anche il trasporto su acqua; i porti principali hanno sede a Guayaquil, a La Libertad, Esmeraldas, Manta e Puerto Bolívar. Molti fiumi inoltre, tra cui il Guayas, il Daule e il Vinces, sono stati dragati e sono attualmente navigabili. Due sono gli aeroporti internazionali, in prossimità di Quito e di Guayaquil.

 

L'Ecuador è una repubblica presidenziale; in base alla Costituzione del 1978, capo del governo è il presidente eletto a suffragio universale ogni quattro anni (non è rieleggibile) e affiancato nell'esercizio del potere esecutivo da un gabinetto di ministri. Il presidente nomina i governatori provinciali, è comandante in capo delle forze armate e può assumere poteri straordinari in momenti d'emergenza nazionale.

Il potere legislativo spetta a un organo unicamerale denominato Congresso nazionale, composto da 100 membri che restano in carica cinque anni. Non è in vigore la pena di morte.

I maggiori partiti politici del paese sono: il Partito social-cristiano (Partido Social Cristiano, PSC), il Partito roldosista (Partido Roldosista Ecuatoriano, PRE), il Partito della sinistra democratica (Izquierda democrática, ID), il PRIAN (Partido Renovador Independiente Accion Nacional) e il Partito Pachakutik, espressione della comunità india.

 

 

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