La nascita del movimento indipendentista

Nel giugno del 1806 Buenos Aires fu attaccata dagli inglesi; il viceré spagnolo non oppose resistenza agli invasori, che furono invece scacciati da un esercito di volontari cittadini nell'agosto successivo; un nuovo tentativo di conquista, che si concluse in un fallimento, fu messo in atto dalla Corona britannica nel 1807. Questi eventi convinsero i coloni della propria capacità militare, inducendoli a prendere parte attiva nel movimento indipendentista che si andava sviluppando nel Sud America spagnolo.

La regione della Plata divenne uno dei centri principali del movimento indipendentista e rivoluzionario nel periodo che seguì la deposizione del re Ferdinando VII di Spagna da parte di Napoleone (1808). La popolazione di Buenos Aires non riconobbe alcuna autorità a Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone, investito della corona spagnola, e il 25 maggio del 1810 il governo del viceré fu deposto e sostituito da un governo provvisorio che promosse una campagna rivoluzionaria nell'entroterra della Plata. Numerose battaglie furono vinte dai rivoluzionari nel 1812-13, e i territori del vicereame liberati furono suddivisi in quattordici province. Nel 1814 le truppe rivoluzionarie di José de San Martín ottennero una serie di decisive vittorie sugli spagnoli.

 

 

 

Le Province Unite

 

De Rosas

Tra il 1814 e il 1815, nella zona della Plata liberata (ancora però nominalmente soggetta alla corona di Madrid) il desiderio dell'indipendenza si fece sempre più forte tra le popolazioni. I rappresentanti delle varie province si riunirono a Tucumán nel marzo del 1816, e il 9 luglio seguente proclamarono la creazione della nazione indipendente delle Province Unite del Sud America (più tardi chiamate Province Unite del Rio de la Plata), ma non vennero raggiunti accordi sulla forma di governo. I delegati della regione di Buenos Aires erano propensi alla creazione di una monarchia costituzionale, posizione in seguito moderata nel senso di un sistema repubblicano fortemente centralizzato; i rappresentanti delle altre province favorivano al contrario un governo di tipo federale. Il disaccordo, dovuto anche ad altri fattori, si radicalizzò al punto da portare alla guerra civile nel 1819. L'anno dopo la pace fu ristabilita senza che la questione fosse però risolta. Seguì uno stato di anarchia che durò quasi dieci anni, aggravato dalla guerra col Brasile (1825-1827) originata dalle rivendicazioni delle due parti sul territorio dell'Uruguay (che peraltro uscì dal conflitto come nazione indipendente).

Nel 1829 Juan Manuel de Rosas, dopo aver annullato sistematicamente ogni tipo di opposizione politica, estese rapidamente la sua autorità su tutte le Province Unite, che iniziarono a essere conosciute come Confederazione argentina.

 

 

 

Il governo repubblicano

Il regime dittatoriale di De Rosas fu rovesciato nel 1852 dal generale Justo Urquiza, ex governatore della provincia di Entre Ríos, sostenuto dall'Uruguay e dal Brasile. L'anno successivo venne introdotta una Costituzione federale repubblicana e Urquiza divenne il primo presidente della Repubblica argentina. La provincia di Buenos Aires rifiutò di riconoscere la nuova Costituzione e proclamò la propria indipendenza nel 1854. L'ostilità tra i due nuovi stati sfociò in una guerra, rapidamente vinta dalla Repubblica argentina, che nell'ottobre del 1859 congiunse la regione di Buenos Aires alla Federazione. La provincia fu teatro di un'altra ribellione nel 1861, nel corso della quale, sotto il comando del generale Bartolomé Mitre, gli insorti sconfissero le forze dell'esercito nazionale, eleggendo in seguito il loro capo militare come presidente della repubblica e Buenos Aires come capitale nazionale. La provincia di Buenos Aires, la più ricca e popolata dell'Unione, raggiunse così temporaneamente l'egemonia sull'intera nazione argentina.

Le complesse vicende uruguayane portarono intanto, nel 1865, all'invasione del territorio argentino da parte del Paraguay, dando origine alla cruenta guerra della Triplice Alleanza, che vide l'affermazione dell'Argentina, del Brasile e dell'Uruguay (1870). Nel decennio successivo si completò la colonizzazione della Pampa fino al Rio Negro; gli indigeni furono eliminati con una cruenta guerra, conosciuta come "guerra del deserto" (1879-80), che, sotto la guida del generale Julio A. Roca, rese disponibili vaste aree per l'agricoltura e per l'allevamento del bestiame. Nel 1880 Roca fu eletto alla presidenza; oppositore del ruolo predominante rivestito dalla provincia di Buenos Aires negli affari nazionali, egli dispose la separazione della città-capitale dal suo entroterra, trasformandola in distretto federale. Un lungo conflitto col Cile per questioni di confine portò, nel 1881, a un accordo che assegnò all'Argentina i territori orientali della Terra del Fuoco; un nuovo grave contrasto sorto con il Brasile in relazione alle terre della Patagonia (1899) si risolse nel 1902 grazie a un arbitrato della Gran Bretagna.

 

 

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