Fiume Paranà |
L’industria argentina, estremamente diversificata, si è sviluppata in maniera significativa nell’area intorno a Buenos Aires e lungo il corso del fiume Paraná. Il 23% (2001) della forza lavoro nazionale è occupato nell'industria manifatturiera, concentrata soprattutto attorno alla capitale. La principale e più antica industria del paese è quella agroalimentare. Seconda per importanza è l’industria tessile. Altri settori trainanti sono quelli della gomma, del cemento, dei prodotti chimici, della carta, della plastica e dei prodotti petroliferi. Nel 1993 la produzione di acciaio era di circa 3 milioni di tonnellate e l'industria automobilistica produceva circa 400.000 autoveicoli.
COMMERCIO E FINANZA
In Argentina la bilancia commerciale tende a essere in attivo quando la domanda internazionale di prodotti alimentari è alta, come avvenne agli inizi degli anni Novanta. Nel 2001 le importazioni e le esportazioni ammontavano rispettivamente a 20.321 e 26.610 milioni di dollari USA. Gli Stati Uniti sono sia il principale fornitore di prodotti importati, sia il principale acquirente delle esportazioni. Altri partner commerciali importanti sono il Brasile, i Paesi Bassi, la Germania, l'Italia, la Spagna e il Giappone. Il commercio regionale con gli altri paesi latinoamericani è invece regolato dall'Associazione d'integrazione latinoamericana (LAIA), di cui l'Argentina fa parte. Di grande importanza per lo sviluppo delle relazioni economiche con i paesi del continente è stata, nel 1995, l’istituzione doganale Mercosur, di cui l’Argentina è uno dei membri fondatori.
Tra i prodotti principali importati dall'Argentina vi sono le apparecchiature elettriche, il ferro e i suoi derivati, i prodotti chimici, gli oli e i combustibili minerali, e i prodotti cartacei. I principali prodotti esportati sono i cereali, le carni, la lana, i pellami, i latticini, i prodotti forestali e l'acciaio.
Originariamente il sistema monetario argentino si basava sul peso oro, anche se non circolavano monete effettivamente coniate in oro. La valuta in uso era il peso moneda nacional, chiamato “peso di carta”, suddiviso in 100 centavos. Dopo una grave crisi monetaria, nel 1985 fu introdotta la nuova unità monetaria, l'austral (equivalente a 1000 pesos), nell'ambito di un ambizioso programma finalizzato al controllo dell'inflazione. Nel 1992 fu introdotto il nuevo peso argentino (equivalente a 10.000 austral), con un valore di scambio di 1 peso corrispondente a 1 dollaro USA.
La Banca Centrale, fondata nel 1935 e sottoposta al controllo del governo dal 1949, funge da istituto bancario nazionale ed è l'unico organismo autorizzato all'emissione di moneta. Nella metà degli anni Ottanta, altre 30 banche furono sottoposte al controllo dello Stato, mentre il settore privato ne contava circa 160.
TRASPORTI E VIE DI COMUNICAZIONE
Le ferrovie argentine furono controllate dallo stato dal 1948 al 1994, anno in cui alcune parti del sistema ferroviario vennero privatizzate. Il sistema ha uno sviluppo totale di 28.291 km. Due linee collegano il paese con il Cile attraverso le Ande; altre linee lo collegano con la Bolivia, il Paraguay, l'Uruguay e il Brasile. A seguito della privatizzazione, alcune zone del paese non sono più servite.
La rete stradale ha un’estensione complessiva di 215.471 km, di cui solo il 29% è asfaltato. I porti di maggior traffico sono Buenos Aires e La Plata sul Rio de la Plata; Rosario e Santa Fe sul Paraná; Bahía Blanca sull’Atlantico. I fiumi offrono circa 3100 km di vie navigabili, soprattutto nella regione circostante il Rio de la Plata.
La compagnia aerea di bandiera, le Aerolíneas Argentinas, privatizzata agli inizi degli anni Novanta, è oggi in profondissima crisi; numerose compagnie aeree effettuano i collegamenti interni.