Nel 1780 José Gabriel Condorcanqui – che adottò il nome di un antenato, l'inca Túpac Amaru – alla testa di una forza composta da 60.000 indios, si ribellò alla dominazione spagnola; nonostante qualche successo iniziale, nel 1781 gli indios vennero definitivamente sconfitti e Condorcanqui fu giustiziato assieme ad altri compagni.

Merino: proclamazione dell'indipendenza

Una nuova rivolta degli indios fu soffocata nel sangue nel 1814, quando un

Lima: Plaza Mayor - La Cattedrale

forte movimento di indipendenza dalla Spagna si stava diffondendo in tutta l'America meridionale. Tuttavia, a questo movimento non presero parte le classi dirigenti peruviane, interessate più a riformare il sistema coloniale, per conservare l'egemonia, che ad affrancarsi dalla madrepatria. Quindi, in Perù, non fu un movimento nazionale a conquistare l'indipendenza, bensì gli eserciti dei libertadores José de San Martín (che nel 1820, dopo aver sconfitto le forze spagnole in Cile, sbarcò presso il porto di Pisco e nel 1821, raggiunta Lima, proclamò l'indipendenza peruviana) e Simón Bolívar (che nel 1824, con la battaglia di Junín e quella di Ayacucho, sconfisse definitivamente gli spagnoli).

I primi anni dell'indipendenza peruviana furono caratterizzati da un caotico susseguirsi di governi. Nel 1836, il generale Andrés Santa Cruz, presidente della Bolivia, invase il paese e lo unì a una confederazione peruviano-boliviana di cui si proclamò presidente.

L'indipendenza del Perù venne ristabilita grazie all'intervento militare del Cile nel 1839.L`atto dell’Indipendenza sottoscritto a Lima il 15 luglio 1821 a seguito del Consiglio Comunale Popolare, fu redatto da Manuel Pérez de Tudela, che anni dopo assunse la carica di Ministro deglli Affari Esteri. Il 28 luglio 1821 il Generale José de San Martín proclamò l’indipendenza del Perù, consolidatasi poi il 9 dicembre 1824 con la battaglia di Ayacucho che definì l’indipendenza dell’America. L`esercito patriota al comando del Maresciallo Antonio José de Sucre ebbe la partecipazione di numerosi ufficiali e soldati latinoamericani, tra i quali si trovava il colonnello panamense Tomás Herrera.

 

Lima: Monumento a Jose' de San Martin

L'instabilità politica perdurò tuttavia fino al 1845, quando il potere fu assunto da Ramón Castilla, che si rivelò governante abile e avveduto; durante i due suoi mandati (1845-1851 e 1855-1862), oltre a promulgare una Costituzione democratica (1860) egli avviò alcune importanti riforme, abolì la tratta degli schiavi, avviò la costruzione delle prime ferrovie e lo sfruttamento dei ricchi depositi di guano.

Proprio a causa dei depositi di guano nel 1864 il paese mosse guerra alla Spagna, che aveva occupato le isole Chincha, assai ricche di questo materiale. L'Ecuador, la Bolivia e il Cile vennero in aiuto del Perù e sconfissero le forze spagnole nel 1866.

In seguito alla guerra del Pacifico (1879-1883), in cui venne duramente sconfitto dalle forze cilene, il paese si trovò a dover fronteggiare una gravissima crisi economica che favorì l'ascesa di una serie di regimi militari – appoggiati dall'oligarchia dominante – che si succedettero per circa 25 anni, stabilizzando tuttavia la vita economica e politica del paese.

             Lima: Piazza San Martin

Da quella data in poi il Perù si è adoperato per mantenersi tra l’avanguardia dell’America Latina per quanto concerne il progresso della scienza e della tecnologia.In effetti, nel 1851 venne inaugurata la prima ferrovia dell’America del Sud che ricopriva la tratta Lima-Callao e nel 1869 fu iniziata la costruzione, sotto la direzione dell’ingegnere Enrique Meiggs, della ferrovia a Huancayo, impressionante opera d`ingegneria che attraversando le Ande, tocca sulla parte più alta, e precisamente alla stazione di Ticlio, (Anticona) i 4.818 m. Nel 1872 a Lima venne costruito, con il progetto dell’ingegnere Gustave Eiffel il Palazzo dell`Esposizione.

Dalla sua indipendenza in poi, il Perù ha promosso la solidarietà del Continente.

Effettivamente,fu nel 1851, che si riunì il primo Congresso Americano al quale ne seguirono altri dai cui orientamenti scaturì l’idea dell’Unione Panamericana, antesignana dell’organizzazione degli Stati Americani (OSA). Nel 1969, un gruppo di paesi sudamericani, e tra di essi il Perù, diedero inizio ad un processo d’integrazione del sottocontinente, il Patto Andino, la cui Sede è a Lima. Sono oggi membri di questo gruppo, Bolivia, Colombia, Ecuador, Perù e Venezuela. Il Perù alla stregua degli altri paesi dell’America Latina, è sempre stato paese dell’accoglienza.

Alla fine del secolo scorso e durante il presente, nei periodi dei dopoguerra, approdarono in Perù consistenti flussi migratori provenienti dall’Europa e dall’Asia, che furono accolti con grande solidarietà, rendendo così meno gravosa la difficile situazione economica che attraversavano i loro paesi d’origine.

 

 

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