Profilo economico

Ambiente

Questa isola dalla forma approssimativamente rettangolare china il suo capo verso nord-est e va digradando verso la costa sud-orientale, ricordando vagamente un viso di profilo rivolto verso il basso. La località più vicina a Nauru è Banama in Kiribati, 306 Km a est. Esso si trova 41 Km a sud dell'Equatore ed è quasi 4000 km a nord-est di Sidney, in Australia. Nauru è la più piccola repubblica del mondo: pensate a un territorio grande circa sette volte Central Park


La vista dell'isola

 di New York caduto nel mezzo del Pacifico, appena a sud dell'Equatore e avrete una vaga idea della sua dimensione. C'è una piccola area di vegetazione attorno a Buada Lagoon e una zona verde ampia 50 per 100 m attorno alla costa, dove vive la maggior parte della popolazione; il resto è miniera di fosfato all'aperto o terra desolata sfruttata dalle escavazioni. Sembra non esserci limite alla desolazione; misteriosi monoliti di corallo che forano il percorso di fosse cavernose, private totalmente del suolo in superficie e indurite sotto il sole equatoriale. Nulla si muove a eccezione della polvere e di bande di cani randagi. Le rocce si riscaldano e creano il loro microclima, cacciando via le nuvole della pioggia ed esacerbando la carenza cronica d'acqua dell'isola. L'altopiano centrale raggiunge i 70 m sul livello del mare. Molte specie di uccelli migratori capitano per una breve visita a Nauru, accrescendo stagionalmente la popolazione locale di migliaia di esemplari, sebbene occorrerebbero alcuni milioni di anni per ripristinare i depositi di guano che sono stati scavati in un secolo. Molte specie locali di uccelli si trovano in forte pericolo a causa della devastazione ecologica dell'isola; un usignolo indigeno che gorgheggia tra i canneti è anche conosciuto come canarino di Nauru. Non vi sono mammiferi nativi del luogo, ma i ratti, i gatti e i topi hanno inevitabilmente seguito gli europei e preso qui residenza. Le palme del Pandano, le noci di cocco, il gelsomino rosso e il fico del Pacifico sono specie di alberi comuni, e 179 specie di piante e alberi sono state registrate; tra queste il tomano, dove nidifica l'uccello sciocco, visto allo stesso tempo come raffinatezza culinaria e attendibile guida verso luoghi pescosi. Le banane, gli ananas e alcune verdure vengono coltivati sulla terra che circonda Buada Lagoon, e grazie alla politica di riutilizzo dei rifiuti e di altri scarti come concime, alcune zone dell'area escavata sono tornate a infittirsi. Piccole piante hanno ricolonizzato alcuni pinnacoli di corallo, ma come potete immaginare, i parchi nazionali sono ben poca cosa su una terra desolata. Il clima è tropicale e può essere sgradevolmente caldo, ma è spesso temperato dai venti marini. Le temperature di solito oscillano tra i 24°C e i 34°C. Tra novembre e febbraio è compresa la stagione dei monsoni, periodo in cui il tempo è umido. Ci sono anni particolarmente piovosi ma, in parte a causa della mancanza di vegetazione, le siccità tropicali e la mancanza d'acqua sono molto comuni.

Cultura

Quando i tedeschi annessero il paese nel 1888, non avevano tempo per le danze degli isolani e furono veloci nel bandirle. Molte altre pratiche culturali indigene hanno seguito la stessa sorte e una forma di cultura è ora trasmessa nelle case dalla televisione neozelandese attraverso le antenne o i canali satellitari, dei quali il paese è pieno. Il football australiano ha quasi lo status di una religione, e molti bambini vengono persino chiamati con i nomi dei grandi del football. Gli isolani sono tra le popolazioni più ricche nel mondo per reddito pro capite, e auto, frigoriferi e altri generi di consumo sono di comunissima diffusione. Nel paese si parlano l'inglese e il nauruano, una singolare lingua che presenta elementi riconoscibili del melanesiano, polinesiano e micronesiano. L'inglese è la lingua ufficiale per il governo e il commercio. La tribù era il perno tradizionale della vita di Nauru e gli attuali confini elettorali rappresentano approssimativamente le aree tradizionali delle tribù. La cattiva alimentazione è un fenomeno diffuso, e le malattie che derivano dalla ricchezza (diabete, obesità e malattie del cuore) sono comuni. La maggior parte del cibo del paese deve essere importato, così non aspettatevi banchetti tradizionali del Pacifico. Maiali e polli vengono allevati localmente, così come alcuni frutti e verdure vengono coltivati, soprattutto attorno a Buada Lagoon, ma l'isola è dipendente in maniera opprimente dalle importazioni di cibo e acqua.

Storia

Non si conosce molto della vita tradizionale dei nauruani, e ancora meno della storia dell'isola prima che il Capitano John Fearn la incontrasse per caso nel 1798, mentre navigava dalla Nuova Zelanda verso la Cina. Egli, dopo aver notato alcune abitazioni dal suo favorevole punto di vista lontano dalla costa, probabilmente pensò che qui fosse tutto perfetto, dal momento che la chiamò Isola Piacevole (Pleasant Island). I soliti europei (libertini, balenieri, cacciatori, taglialegna e filibustieri) iniziarono ad arrivare nei seguenti 30 o 40 anni. L'introduzione delle armi da fuoco e dell'alcol distrusse la relativa coesistenza pacifica delle 12 tribù che vivevano sull'isola, portando a una guerra che durò 10 anni. Nel 1870 erano stati introdotti così tanti fucili sull'isola che i commercianti tedeschi stabilitisi lì chiesero al loro governo di essere protetti. Lo stato di guerra e le malattie importate in poco più di 40 anni ridussero la popolazione a un terzo, e un censimento approssimativo mostrò che le donne erano il 30% in più rispetto agli uomini. La Germania aveva invaso il paese nel 1888 e, fino al 1914, Nauru venne incorporato nelle Isole Marshall tedesche. Nel 1899 una compagnia di ricerca inglese scoprì che l'isola di Nauru era costituita da fosfato solido, un prodotto prezioso, dal momento che il suolo europeo era stato ampiamente sfruttato e quello australiano non si era dimostrato fertile. L'estrazione mineraria iniziò, e la prima azione australiana della prima guerra mondiale fu di strappare Nauru alla Germania, cosa che una nave da guerra fece senza difficoltà. Dopo la guerra l'isola divenne un territorio amministrato dall'Australia sotto il mandato britannico e il fosfato continuò a essere pesantemente sfruttato. Nel dicembre 1940 i tedeschi reclamarono vendetta per la perdita della colonia, bombardando e affondando diversi velieri australiani e britannici che proteggevano l'isola. I giapponesi invasero il paese nel 1942 e deportarono circa la metà della popolazione (1200 persone) nell'isola di Truk, nelle Caroline, costringendole ai lavori forzati. Quasi 500 persone morirono e nel 1946, quando i 737 sopravvissuti ritornarono, la popolazione che era rimasta in patria era diminuita a meno di mille unità. Dopo la guerra Nauru


Gli schiavisti europei

 rimase sotto l'amministrazione australiana come Territorio delle Nazioni Unite. La Commissione Britannica del Fosfato offrì di stabilire altrove gli isolani, suggerendo l'isola di Curtis nel freddo Bass Strait del sud Australia. Inutile dirlo, i nauruani rifiutarono l'offerta. Dal 1951 venne istituito il Concilio del Governo Locale, che garantiva una piccola misura di auto-determinazione per gli isolani. Nauru guadagnò l'indipendenza nel 1968, quando venne inserito come membro speciale all'interno del Commonwealth. Nel 1970 Australia, Nuova Zelanda e Gran Bretagna riconsegnarono il controllo congiunto delle operazioni riguardanti il fosfato alla Corporazione del Fosfato di Nauru. Inizialmente la compagnia pagava ai nauruani possessori delle terre in cui avveniva l'estrazione mezzo penny per ogni tonnellata di fosfato imbarcato. Ogni anno venivano imbarcate due milioni di tonnellate di prodotto. Sebbene la percentuale pagata sugli utili aumentasse, nel 1989 Nauru reclamò all'Australia di compensare i danni causati dall'estrazione ancor prima dell'indipendenza. Nel 1993 l'Australia e Nauru firmarono in via amichevole un accordo per US$66 milioni, e la Nuova Zelanda e la Gran Bretagna furono d'accordo nel contribuire con somme simboliche. Il sindacato che calcola le percentuali sugli utili derivati dal fosfato di Nauru (Nauru Phosphate Royalties Trust, investe in Australia, alle Hawaii e in altri paesi, il denaro proveniente dalla vendita del fosfato e lo gestisce sotto forma di assicurazione a compensazione del giorno in cui l'estrazione del fosfato subirà una brusca frenata. La Costituzione di Nauru sancisce che il sindacato debba versare una percentuale, calcolata in base ai diritti sul fosfato, in un fondo che finanzia la bonifica del territorio sfruttato. Si stima che questo lavoro costerà US$230 milioni e ci vorranno più di 20 anni per ultimarlo. Nauru affronterà enormi difficoltà finanziarie quando il fosfato verrà esaurito. Il governo ha annunciato piani per bonificare l'isola durante la Conferenza sullo sviluppo sostenibile che ha coinvolto molte piccole isole del Pacifico nel 1994; tuttavia nessuna linea guida è stata decisa. Con la nazione sull'orlo della rovina economica, il governo si è trovato ad affrontare instabilità e accuse di cattiva gestione finanziaria; dal novembre 1995 a oggi a Nauru si sono succeduti dodici governi, e spesso i cambiamenti sono stati causati da voti di sfiducia. Alcune delle perdite su larga scala furono indennizzate nel 1996, quando il governo sollecitò con successo i suoi consiglieri legali. Nel 2001 Nauru ha ricevuto dal governo australiano dieci milioni di dollari per accogliere sull'isola 237 profughi che l'Australia non intendeva ospitare.