Anche se Charles Darwin non le diede molta importanza, l'iguana delle Galapagos è un esempio da manuale dell'evoluzione in corso. Le due specie endemiche dell'isola sembrano simili, ma sono in realtà assai differenti. Esse somigliano all'iguana verde del continente ma sono specie diverse. Allo stesso modo sono simili all'iguana marina, ma è raro che si incrocino generando ibridi. Gli scienziati pensano che la specie primordiale abbia colonizzato le isole arrivando dal continente, e in seguito si sia evoluta nelle tre specie che vediamo oggi (due terrestri e una marina).

L’iguana terrestre (conolophus spp.) è il secondo animale più grande delle Galapagos. È circa un terzo più grande della sua cugina, l’iguana marina. Gli scienziati classificano l’iguana terrestre in due specie. La C. Palidus, che popola l’isola di Santa Fè, e la C. Cristatus. Si trova complessivamente su cinque o sei isole. Si possono vedere le differenze dalle foto.

 

 

Si crede che l’iguana terrestre si sia sviluppata dall’iguana presente sul continente arrivata sulle isole milioni di anni fa. Poiché le isole sono differenti dal continente, le iguane delle Galapagos hanno sviluppato notevoli differenze per adattarsi al nuovo habitat.

Le iguane delle Galapagos sono prettamente vegetariane, e sopravvivono sulle isole più aride mangiando la polpa dei cactus. Gli esemplari adulti specialmente sono ghiotti dei frutti dei cactus e si arrampicano su queste piante spinose per far cadere i frutti e poi mangiarli sul suolo. Se ne hanno la possibilità si cibano anche di carogne e di grandi invertebrati, come il centopiedi gigante. Gli è sufficiente la quantità d’acqua presente nel cibo, e quindi non hanno bisogno di bere molto.

L’iguana terrestre si mostra abbastanza docile per la maggior parte del tempo. Ma il suo comportamento cambia durante la stagione dell’accoppiamento. Il periodo varia da isola a isola. I maschi combattono per il territorio, e le femmine lottano per appropriarsi della zona migliore per la nidificazione. Raggiungono la maturità sessuale fra gli otto e i dodici anni di età. I maschi che conquistano i territori più grandi riescono ad accoppiarsi con il maggior numero di femmine. Le femmine che hanno fatto i l nido nelle zone migliori, hanno maggior successo nella covata delle uova. La femmina scava una lunga e profonda tana orizzontale profonda circa 30 o 60 centimetri e depongono da due a venti uova. Le uova rimangono in incubazione da 12 a 16 settimane. Dopo la schiusa i piccoli devono difendersi da soli e sono soggetti a predatori come lo sparviero delle Galapagos, gli aironi e i gufi. Quando sono giovani si cibano di insetti e altri invertebrati. Gli esemplari adulti sono molto longevi: sull’isola di Baltra sono noti individui di età superiore ai 60anni.

Problemi per la tutela di questi animali emergono dalla distruzione del loro habitat e dalla caccia da parte di cani e gatti selvatici. Nell’isola di Santiago (James Island) Charles Darwin trovò così tante tane di iguana da non riuscire nemmeno a piantare la tenda. Oggi, su questa isola, non ci sono più ne tane né iguane. Gli asini si moltiplicano in modo così ampio che dopo aver travolto l’intera area dove le iguane nidificano le hanno portate all’estinzione. Il Galapagos National Park Service ha attuato un programma intensivo di sradicamento con la speranza di ripristinare la popolazione nativa dell’iguana. Questo programma di rimozione degli asini dall’isola di Santiago è vicino al termine ed è stato quasi completamente svolto con successo.

 

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