AGRICOLTURA E ALLEVAMENTO: Benché il settore agricolo contribuisca solo nella misura dell’1,7% (2004) al prodotto interno lordo e impieghi meno dell’3% (2004) della forza lavoro del paese, gli Stati Uniti sono ancora oggi il paese leader nel mondo in molti settori della produzione agricola. Oltre a soddisfare il fabbisogno alimentare interno, i prodotti agricoli rappresentano una voce importantissima nel mercato delle esportazioni. Il valore annuo complessivo della produzione agricola è cresciuto dai circa 55 miliardi di dollari nel 1970 ai 187 miliardi nel 1992. Scomparse le piccole aziende a conduzione familiare, l'attività è oggi praticata in grandi imprese meccanizzate che riforniscono sia i mercati urbani sia le aziende di trasformazione alimentare. Le colture praticate sono varie e distribuite in caratteristiche regioni (chiamate belts, “cinture” o “fasce”) specializzatesi in funzione delle condizioni ambientali e dell'organizzazione produttiva. Le principali sono quelle del grano, del mais (per l'allevamento suino e di mucche da latte), del tabacco, del cotone. Le maggiori produzioni sono quelle di cereali (mais, frumento, avena e orzo), foraggio, patate e barbabietola da zucchero. Per più di un secolo e mezzo la coltivazione del cotone è stata alla base dell'economia degli stati del Sud, soprattutto nelle regioni a est del Mississippi. Attualmente questo tipo di coltura viene praticata in modo estensivo ricorrendo a una meccanizzazione su larga scala. Il tabacco è prodotto soprattutto in North Carolina e nel Kentucky. Altri prodotti di rilievo sono arachidi (Georgia) e pomodori (Florida), oltre a pesche, mele (Washington), arance, uva (California), ananas (Hawaii).Una voce di grande rilievo nell'economia del paese è inoltre rappresentata dall'allevamento, che alimenta una fiorente industria lattiero-casearia, soprattutto nella zona dei Grandi Laghi. Le estese pianure dell'Ovest offrono ideali terreni di pascoli per i bovini da carne, mentre nella sezione nord-orientale delle pianure centrali particolarmente diffuso è l'allevamento di suini.


Colline del Kentucky.

RISORSE FORESTALI E PESCA: Le foreste coprono poco meno di un terzo della superficie degli Stati Uniti, circa 226 milioni di ettari (2004). Dalle foreste si ricavano approssimativamente 500 milioni di metri cubi di legname ogni anno (2004). Circa tre quarti della produzione sono costituiti da legno dolce, mentre i legni duri ne rappresentano solo un quarto. Circa il 50% del legname è destinato all'industria delle costruzioni (abete douglas e pino giallo) ed è ricavato soprattutto dalle foreste degli stati affacciati sul Pacifico; un terzo è utilizzato come pasta di legno nella manifattura della carta. Il rovere è il più diffuso dei legni duri. Le foreste del Sud forniscono circa un terzo del legname da costruzione, circa i tre quinti della pasta di legno e gran parte della trementina, della pece, della resina e del catrame di legno prodotti negli Stati Uniti. Nelle pianure costiere meridionali crescono innumerevoli varietà di pino. Alberi dal legno duro di grande interesse commerciale, come l'albero della gomma, il frassino e la quercia, crescono nelle zone pianeggianti lungo i fiumi del Sud, mentre noce americano, acero e rovere si trovano sugli Appalachi e in parte dell'area dei Grandi Laghi. Con una quantità di pescato pari a 4.677.325 (2004) gli Stati Uniti si collocano al sesto posto nella classifica mondiale dopo la Russia, la Cina, il Giappone, il Perù e il Cile. L'Alaska è il primo stato sia per quantità sia per valore del pescato: fra le specie più redditizie vi sono il salmone e l'halibut. Altri stati che hanno buone risorse ittiche sono, in ordine di importanza economica, Massachusetts, Louisiana, Texas, Maine, California, Washington, Florida e Virginia. Il principale porto peschereccio si trova a New Bedford, in Massachusetts. Le acque costiere del New England sono ricche di aragoste, pettini, vongole, ostriche e merluzzi; nella baia di Chesapeake si pescano soprattutto granchi e, nel golfo del Messico, gamberetti. La maggior parte del pesce d'acqua dolce venduto sul mercato statunitense proviene da vivai. Le principali specie allevate sono il pesce gatto, la trota, il salmone, le ostriche e i gamberi d'acqua dolce.

RISORSE MINERARIE: Gli Stati Uniti sono una fra le prime nazioni al mondo per il valore della produzione annua di minerali, concentrata principalmente in Texas, Louisiana, Alaska, Oklahoma e California. Lo sfruttamento minerario fornisce circa l'1% (2004) del prodotto interno lordo annuale e impiega circa lo 0,6% della popolazione attiva. I principali prodotti minerari sono i combustibili: in ordine di valore, il petrolio, il gas naturale e il carbone. Alla fine degli anni Ottanta gli Stati Uniti producevano il 24% di tutto il gas naturale del mondo, il 19% del carbone e il 13% del petrolio grezzo. Il petrolio rappresentava la metà del valore della produzione di carburanti e il 38% del valore di tutti i minerali estratti negli Stati Uniti. Il Texas, l'Alaska e la Louisiana, i tre principali stati produttori di petrolio, forniscono annualmente circa i due terzi del grezzo nazionale. I maggiori giacimenti di gas naturale si trovano in Texas e Louisiana, quelli di carbone nella regione degli Appalachi, nel Wyoming e nel Kentucky. L'energia nucleare è prodotta con l'uranio estratto in Texas, New Mexico e Wyoming. Negli Stati Uniti si estraggono inoltre diversi minerali (metallici e non metallici), tra cui rame, oro, minerale di ferro, argilla, fosfati, zinco, sale, oltre che materiali da costruzione e per la produzione di cemento, sabbia e ghiaia. Alla fine degli anni Ottanta, gli Stati Uniti producevano circa il 55% del molibdeno del mondo, il 51% della mica, il 40% del magnesio, il 30% del fosfato minerale, il 23% dell'alluminio, il 22% del piombo e il 20% dello zolfo elementare. La maggior parte del minerale di ferro proviene dal distretto del Lago Superiore, in particolare dal Minnesota nordorientale, mentre il 60% circa del rame nazionale viene estratto in Arizona. Il fosfato minerale viene prodotto in grande quantità in Florida, North Carolina, Idaho e Tennessee. In Colorado, Arizona, Idaho e Montana, invece, si ha la più rilevante estrazione di molibdeno e in Missouri e Alaska di piombo e zinco. Più dei quattro quinti del carbonato di potassio vengono prodotti in New Mexico, mentre il Nevada, l'Idaho, l'Alaska e il Montana sono importanti fonti di argento e ancora il Nevada, con la California, lo Utah e il South Dakota sono i primi fra gli stati produttori d'oro.

RISORSE ENERGETICHE: Il petrolio fornisce il 41% dell'energia consumata negli Stati Uniti e garantisce circa il 97% dell'energia usata nel settore nazionale dei trasporti. Il gas naturale assicura circa il 24% dell'energia utilizzata a scopo domestico e industriale, mentre il carbone viene principalmente utilizzato per generare energia elettrica e per la produzione dell'acciaio. Le centrali idroelettriche contribuiscono alla produzione energetica per l’8,3%, quelle nucleari per il 19,8%, mentre le centrali termoelettriche producono il 69,6% dell’energia (2004). Nel 1947 la produzione di petrolio del paese divenne insufficiente a soddisfare il fabbisogno interno e oggi gli Stati Uniti sono costretti a importare il 12% del greggio necessario al consumo interno. Per quanto riguarda il carbone, gli ingenti giacimenti presenti nel paese consentono di esportare parte della produzione.