Il controllo di alcool, prostituzione e gioco
d'azzardo (i crimini "consensuali") non e' mai stato facile. E in due casi su
tre gli Stati Uniti (e gran parte del mondo) ci hanno rinunciato, preferendo
cercare di farci soldi.
La guerra contro la droga indetta dal presidente Ronald
Reagan è emblematica. Per prima cosa le autorità hanno aumentato le pene contro
i trasgressori. Per punire i responsabili la società ha dovuto stipendiare
migliaia di tutori dell'ordine. Il budget dell'antidroga è cresciuto del 760%
dal 1981 al 1994 (in questo periodo vengono spesi circa cento miliardi di
dollari). Nella guerra contro la droga viene impegnato un piccolo esercito
nazionale, dalle migliaia di poliziotti che pattugliano i bassifondi alla D.E.A.
(Drug Enforcement Agency), l'ente federale appositamente costituito che agisce
anche all'estero.
Fin dall'inizio negli Stati Uniti la tossicodipendenza e'
stata trattata come un crimine, non un problema di salute. La prima iniziativa
contro i narcotici risale al 1875, quando la California decise di tassare
l'oppio usato dai cinesi. Nel 1914 il governo federale decise di controllare i
derivati dell'oppio e della cocaina. La marijuana venne bandita nel 1937. Il
risultato e' che oggi una percentuale enorme di detenuti e' in carcere per reati
relativi alla droga (in California uno su quattro).
A beneficiarne e' la cultura della droga, ma una cultura che
ha sembianze ben diverse da quelle ipotizzate dai guru degli anni '60. La droga
e' diventata un grande business multi-nazionale che fa vittime su grande scala.
Attorno a questo business vegeta un milieu dei bassifondi caratterizzato da una
violenza estrema e da una dissoluzione totale dei valori morali. A gestire il
traffico di narcotici sono le efferate gang organizzate che hanno preso il posto
della Mafia: i "cartel" dei colombiani, le "triad" e le "tong" degli orientali,
le "posse" dei giamaicani, i "dixie" della Georgia e i "Miami boys" della
Florida. Sull'altro fronte ci sono i teorici della "politica della droga", che
ne difendono e promuovono l'uso tramite libri come "Cannabis Alchemy" (il
classico del 1974), "The Politics Of Ecstasy" (una raccolta di saggi di Timothy
Leary degli anni '60), "Marijuana Grower's Guide", "Pleasures Of Cocaine", "Psychedelic
Chemistry", "Psychedelic Shamanism" e così via (editi o riediti da case
specializzate come Ronin e Red Eye).
Secondo un rapporto della Casa Bianca del 1994, il numero di
consumatori frequenti di cocaina ha passato la soglia di due milioni e le
emergenze ospedaliere relative a casi di droga sono salite a oltre 400.000.
L'ultima ondata di omicidi , il record di detenuti in prigione e la prosperità
delle street gang sono in parte dovuti al giro di affari di cocaina ed eroina.
La guerra alla droga è stata finora ampiamente persa.