La società messicana moderna ha
origine dall'interazione di due diverse civiltà, quella india americana e quella
spagnola. La religione messicana, le istituzioni politiche, i sistemi di
gestione della proprietà fondiaria e la composizione etnica dei messicani sono
stati tutti influenzati da questi due elementi. Gli spagnoli, gli indios e i
mestizos (conseguenza della mescolanza degli altri due) hanno diviso una terra
limitata quanto a risorse e dal clima generalmente difficile. La loro storia è
stata caratterizzata dalla povertà, dalla lotta e da frequenti e intensi scoppi
di violenza. Ripercorriamone sinteticamente le tappe.
.
L’UOMO DI TEPEXPAN
In epoche molto remote (XI-IX millennio a.C.) diverse etnie mongole giunsero in
Alaska attraverso la Siberia e lo Stretto di Bering e da qui si diffusero
nell'intero continente americano, dalle regioni artiche fino alla Terra del
Fuoco. All'epoca della scoperta dell'America (1492) costituivano una popolazione
di circa 22 milioni di individui. Le regioni dell'attuale Messico esercitarono
grande attrazione sull'uomo preistorico fin dal suo primo apparire nell'esteso
continente americano. Le poche e discontinue ricerche hanno tuttavia messo in
luce solo scarsi reperti fossili, tutti relativamente recenti: resti umani [in
realtà, di una donna] risalenti a circa 8000 anni fa (Uomo di Tepexpan, Veracruz)
e una tomba contenente uno scheletro di circa 6000 anni fa; entrambe queste
persone vivevano allo stato di cacciatori e raccoglitori; la loro cultura era
molto simile a quella degli Indiani del sud-ovest degli Stati Uniti d’America.
GLI ANASAZI
A questi subentrarono popolazioni affini a quelle dette Anasazi, che si
svilupparono in modo autonomo e impararono ad utilizzare il mais, la patata, i
pomodori, l'ananas, i fagioli neri, il cacao, le arachidi, il melone e, più
tardi, a sfruttare il tabacco e la gomma.
Divenuti seminomadi, elaborarono una cultura agricola di tipo neolitico ancora
poco nota; tipiche di questo periodo sono le statuine in terracotta di un vivace
stile naturalistico.
ALTRE POPOLAZIONI E ALTRE CULTURE
Alcuni centri dell'alta valle del Messico (El Arborillo, Tlatilco, Cuicuilco),
erano abitati, verso l'’VIII secolo a.C., da popolazioni i cui caratteri
antropologici non sono ancora bene noti. [Nell'immagine a destra:,Arte
precolombiana: Vaso a disegni geometrici, Casas Grandes, Chihuahua] Non si
conoscono le cause della scomparsa di queste culture, avvenuta verso il V sec.
a.C., né i legami esistenti con le successive culture.
Altrettanto importanti furono le culture sviluppatesi a partire dall' VIII sec.
a.C. nelle regioni costiere del golfo del Messico: quella di La Venta (Olmechi)
e la più recente di Tres Zapotes, entrambe situate nell'odierno Stato di
Veracruz.
Dal IV sec. a.C. sorsero varie culture di agricoltori sedentari, fra le quali le
più note furono quelle di Monte Albán I e II (Oaxaca), di Ticomán (alta valle
del Puebla); Jalisco Colima, Nayarit (Messico di Nord-Ovest); El Tajin (Veracruz
settentrionale); Teotihuacán I e II (alta valle del Messico); di queste culture
sono rimaste tracce rappresentate da complessi architettonici e da
un'interessante ceramica di un vivace realismo. A Teotihuacán sorse la prima
piramide messicana e ben presto la località divenne un centro di culto per gran
parte delle popolazioni delle zone circostanti. [Nell'immagine: Piramide del
Sole a Teotihuacán]
GLI OLMECHI
Tra gli anni 800 e 200 a.C., nel periodo preclassico, si sviluppò la cultura
olmeca che fu la più importante dell'epoca, influenzando altri gruppi che
stavano installandosi nella Mesoamerica.
Della civiltà olmeca si riscontrano tracce in quasi tutta l'America
Centrale;
assai discussa e ancora avvolta nel mistero, produsse le più notevoli opere di
scultura dell'America precolombiana, di dimensioni e stile sorprendenti in una
cultura arcaica: statue, colossali teste monolitiche, stele, rilievi, enormi
altari, giade. I personaggi raffigurati sono caratterizzati da uno straordinario
realismo; hanno guance paffute, gambe corte e grosse, occhi obliqui e palpebre
rigonfie, la bocca di forma trapezoidale, con gli angoli rivolti in giù. I corpi
sono spesso asessuati. È frequente la rappresentazione di deformità (gobbi,
nani), e quella dell'uomo-giaguaro (divinità olmeca). Capolavoro di questa
scultura è il celebre Lottatore [vedi immagine a sinistra] proveniente da
Uxpanapán (Veracruz), che rappresenta un uomo nudo, con baffi e barba, il cranio
rasato, le gambe ripiegate, le braccia dai gomiti alzati sul petto. Principali
centri di ritrovamento di reperti olmechi sono La Venta, Tres Zapotes, San
Lorenzo, Cerro de Las Mesas. Un sostrato olmeco è anche riscontrabile a Monte
Albán. Le ultime ricerche, effettuate negli Stati di Veracruz e di Tabasco,
lasciano supporre che questa civiltà abbia subito volontarie distruzioni nel
corso della sua storia. Le teste colossali, le colonne e gli altari sono stati
oggetto di mutilazioni intenzionali. Il Museo di Puebla è particolarmente ricco
di oggetti d'arte olmeca.
GLI ZAPOTECHI
Originariamente gli Zapotechi si installarono nei territori dell’odierno Stato
di Oaxaca (Messico sudoccidentale). Agricoltori nomadi organizzati in clan
matrilineari, invasero il Messico durante la prima metà del Primo millennio
a.C., spingendosi fino all'area maya e stanziandosi nelle regioni meridionali
dell'odierno Messico.
Dai Maya e dagli Olmechi acquisirono molti elementi culturali; dai primi
appresero in particolare la scrittura e le conoscenze astronomiche; nel V secolo
a.C. elessero il centro di Monte Albán a capitale religiosa. Gli Zapotechi si
organizzarono in Città-Stato a struttura teocratica, conservando tuttavia il
tradizionale assetto tribale che impedì loro di costituire uno Stato omogeneo.
La loro cultura, evolutasi col tempo, influenzò le popolazioni giunte in Messico
più tardi, e i gruppi autoctoni vicini. [Nell'immagine a sinistra: lavori di
restauro su reperti archeologici, Templo Mayor, Città del Messico].
Nel IX secolo gli Zapotechi furono respinti negli attuali territori dalla
pressione dei Mixtechi, a loro volta incalzati dall'invasione dei Toltechi; si
opposero all'espansione prima dei Chichimechi poi degli Aztechi, ma finirono col
subire l'egemonia di questi ultimi. Al sopraggiungere degli Spagnoli mantennero
una semineutralità e finirono con l'essere assoggettati dai conquistadores
divenendo parte integrante della Nuova Spagna.
I MAYA
La cronologia dei Maya parte dall'anno 3113 a.C., data d'inizio del loro
calendario.
Recenti ritrovamenti in Guatemala, culla primitiva della loro civiltà,
avvalorano l'ipotesi che le prime culture maya siano posteriori o risalgano a
poco prima del II millennio a.C. [Nell'immagine: Ruota del calendario, Toniná]
Durante tale epoca, detta protomaya o arcaica o preclassica, appaiono già in uso
presso i maya le principali piante ancora coltivate ai giorni nostri (mais,
cotone, gomma, cacao); inoltre, allevavano animali (tacchini) e insetti (api).
Le prime tracce di sedentarizzazione sono comunque più tarde: monumenti funebri,
templi, magazzini e mercati, nuclei intorno ai quali si formarono poi
Città-Stato. Nelle ceramiche si distinguono due periodi successivi: uno più
antico e uno più recente durante il quale fu elaborata anche la pittura murale e
la scrittura.