OLMECHI, ZAPOTECHI, TOTONACHI
Col 200 d.C. si fa iniziare il cosiddetto periodo classico, durante il quale vennero costruite e si svilupparono numerose Città-Stato: oltre a Teotihuacán, notevoli furono Monte Albán, El Tajin, Xochicalco, Cholula, Xolalpan, Zacuala. [Nelle immagini: a destra, Decorazioni di una tomba zapoteca a Monte Albán; a sinistra, un esempio delle gigantesche "teste" olmeche, La Venta]
Il periodo fu dominato dalle culture di Teotihuacán, degli Zapotechi, dei Totonachi, degli Olmechi e soprattutto dei Maya. Dall'odierno Stato di Oaxaca, gli Zapotechi estesero, a partire dal V secolo, la propria egemonia sul Messico centrale e di nord-ovest; l'agricoltura, il commercio, l'arte fiorirono in tutto il territorio; vennero elaborate la scrittura, l'astronomia, la metallurgia, secondo vari studiosi mutuate dai Maya.
I MAYA.

La più antica suppellettile datata (un vaso rintracciato a Tikal, nel Guatemala settentrionale) risale al 320 d.C.; da tale data si fa iniziare il cosiddetto antico Impero o epoca classica (320-987), l'età di maggior splendore della civiltà maya.
L'Antico Impero può essere diviso in due periodi: il primo periodo (320-650) coincide con la diffusione della ceramica Tzakal; fattori importanti furono l'edificazione di complessi urbani e la lotta per l'egemonia fra le Città-Stato.

Durante l'Antico Impero i Maya si spostarono inoltre verso ovest (Chiapas e Tabasco), verso sud (litorale pacifico) e a nord-est (Yucatán, prima fondazione di Chichén Itzá, da parte del clan Itzá).
Il secondo periodo (650-987) è legato alla diffusione della ceramica Tepeuh; vi fu una notevole espansione della cultura maya soprattutto verso il sud dell'America Centrale prevalentemente a opera dei commercianti-naviganti (i Maya furono, come i Fenici, grandi navigatori e forse i soli dell'America). In tale periodo vennero fondati nuovi complessi urbani e si svilupparono quelli preesistenti: Piedras Negras, Yaxchilán, Palenque, Chankalá, Toniná, Bonampak, Copán, Tzendales, Etzná, Tulum, Kabah divennero centri di grande importanza, ricchi di monumenti spettacolari. [Nelle immagini: a sinistra, Stele Maya, da Yaxchilán, Museo Nazionale di Antropologia di Città del Messico; a destra, particolare di Statuetta maya]. Sempre in quel periodo comparve, presso i Maya, la metallurgia.
Agricoltori seminomadi quali erano, i Maya non espressero, almeno durante il periodo classico, né una civiltà urbana nel vero senso della parola né un potere politico unitario. Così le loro città non furono che centri cultuali, commerciali e forse anche politici, mentre la massa della popolazione viveva in comunità rurali isolate sparse all'intorno. Caratteristico ancorché inspiegabile fu il costume di spopolare totalmente tali centri in piena efficienza, come quello di Chichén Itzá, abbandonata una prima volta nel 692. Di tale fenomeno migratorio sono state date varie ipotesi: epidemie, invasioni, terremoti, rivolte contadine ecc., ma le cause reali sono finora ignote. È comunque certo che la civiltà maya raggiunse il suo apogeo in tale periodo, con scrittura e calendario perfezionati, architettura, scultura e pittura pienamente sviluppate e notevoli opere pubbliche realizzate (strade lastricate, grandiosi lavori di canalizzazione delle acque e di irrigazione).