A base della società azteca c’era l’agricoltura , infatti l’alimento principale era il mais.
Il consiglio dei clan distribuiva a ciascun clan terra a sufficienza da essere distribuita fra i suoi membri , solo alcuni lotti di terra erano tenuti per il capo supremo, per il sostentamento del personale del dio cittadino e per il sostentamento della guerra.
Ogni lotto, alla morte del conduttore , passava al figlio , nel caso che il conduttore non avesse un figlio , il lotto tornava nelle mani del clan che lo ridistribuiva.
Quando in un certo periodo nella Valle c’erano cosi tante tribù , e lo spazio coltivabile era minimo , gli aztechi risolsero il problema con tre trovate: la prima erano i chinampas , ovvero isolotti di fango che venivano utilizzati per rendere fertili le terre circostanti , il secondo modo in cui risolsero il problema fu dando ai soldati i lotti che conquistavano , utilizzando come mano d’opera le tribù aggiogate, e usarono infine per sostentarsi i tributi in alimenti.
Nella società azteca si svilupparono anche l’industria , che rimase però sempre ad un livello artigiano , e il commercio esaltato dalla diversità d’oggetti tra le varie regioni.
Bisogna però dire che non esisteva una moneta , e il valore della merce veniva pagato con una quantità corrispondente di chicchi di cacao, non troppo preziosi ma desiderati da tutti per fare la bevanda nazionale.
Gli aztechi oltre al mais coltivavano fave , avocado , pere , pomodori, e le piante di malguey dalle quali facevano il pulque , una sorta di birra che bevevano durante le cerimonie religiose, ma anche durante i pasti essendo questa bevanda piena di proteine.