La cocaina è uno stimolante molto potente che ha effetto direttamente sul
cervello. Conosciuta come la droga degli anni Ottanta e Novanta per la sua
popolarità in quel periodo, non è certamente una sostanza “nuova” ma una delle
più antiche. L’effetto stimolante e di riduzione della sensazione di fatica che
si ottiene masticando foglie di coca è conosciuto da migliaia di anni, la
sostanza pura è invece utilizzata da oltre 100 anni.
La cocaina è estratta dalle foglie di alcuni arbusti del genere delle
Eritoxilacee diffusi e coltivati nel Sud America. Nei primi del Novecento essa
fu utilizzata come ingrediente principale di numerosi “tonici” ed elisir per
alleviare i sintomi di diverse malattie. Oggi è considerata una sostanza
estremamente pericolosa ed è classificata fra le più potenti droghe d’abuso.
La cocaina si trova nel mercato illecito in due forme: il cloridrato, che ha
l’aspetto di una polvere bianca o bianco-avorio ed ha sapore amaro, e la base
libera che si presenta invece sotto forma di scaglie o tavolette di varia forma
e dimensioni e di colore dal bianco sporco al marrone. Il cloridrato può essere
inalato oppure, sciolto in acqua, iniettato in vena. La base libera normalmente
viene fumata.
La cocaina venduta dagli spacciatori è spesso “tagliata” (diluita) con sostanze
come l’amido di granturco, lo zucchero a velo, raramente il bicarbonato o il
talco. Nella cocaina di strada può anche essere presente procaina, lidocaina o
altri anestetici locali che simulano alcune caratteristiche della cocaina
(sapore, effetto di anestesia locale sulla lingua). Inoltre, la cocaina può
essere mischiata con altre droghe come l’eroina o
le anfetamine. E' l'estratto della foglia di coca, una pianta che cresce sulle Ande. Negli
anni '50 la chiamavano "neve" e veniva spacciata in polvere candida da
"sniffare". Oggi si trova anche in cristalli che si fumano, noti come "crack".
La cocaina agisce su alcune sostanze che, nel nostro cervello, influenzano
l'energia, la memoria, la vigilanza, l'umore e il piacere.
Come viene utilizzata la cocaina
La cocaina può essere inalata, iniettata o fumata (da sola o mescolata a tabacco
o a marijuana). L’assunzione mediante masticazione delle foglie è limitata
esclusivamente ad alcune popolazioni sudamericane. Se inalata, normalmente con
dei cannelli o con banconote arrotolate, la sostanza attiva passa attraverso le
mucose nasali nel sangue. L’iniezione è la via più diretta e produce effetti
istantanei e più marcati. Il fumo attraverso speciali pipette passa dai polmoni
nel sangue quasi con la stessa velocità dell’iniezione. Molti tossicodipendenti
la inettano o la inalano mescolata all’eroina.
Il consumo di cocaina può variare da occasionale a ripetuto e compulsivo. Non
esiste una modalità sicura o priva di rischi di utilizzarla. Qualunque tipo di
uso può portare all’assunzione di quantità tossiche di sostanza, provocando seri
problemi cardiovascolari o cerebrali che possono dar luogo anche a una morte
improvvisa. L’uso ripetuto di cocaina in qualunque forma provoca dipendenza ed
altri danni alla salute.
IL CRACK
Crack è il nome in gergo che viene dato ai cristalli di cocaina (base libera).
Il nome “crack” deriva dal particolare rumore che questa sostanza produce quando
viene bruciata. Il crack produce una forte euforia in meno di dieci secondi. La
sua popolarità tra gli emarginati delle periferie urbane, in particolare negli
Stati Uniti, è dovuta ai bassi costi di produzione e al prezzo contenuto.
Quantità totale delle sostanze necessarie per la produzione di cocaina in Colombia:
kerosene e benzina 465 milioni litri
acido solforico 1,73 milioni di kg
carbonato di sodio 47.000 kg
permanganato di potassio
94.000 kg
acido cloricrico 281.500 kg
solventi 11,26 milioni di kg
Tali sostanze vengono importate da U.S.A., Europa, Asia e resto dell'America Latina.
Come produce i suoi effetti?
Sono state realizzate molte ricerche per studiare il modo in cui la cocaina
produce i suoi effetti “piacevoli” e la ragione per cui provoca dipendenza. Ciò
avviene, probabilmente, attraverso il suo effetto sulle strutture profonde del
cervello. Gli scienziati hanno scoperto che quando vengono stimolate alcune zone
del cervello si produce una sensazione di piacere. Uno dei sistemi neurali che
sembra siano più interessati dalla cocaina trova origine in una regione molto
profonda del cervello chiamata “area ventrale del tegmento” (Avt). Le cellule
nervose che partono dalla Avt si estendono alla regione conosciuta come “Nucleus
accumbens”, una delle aree chiave del piacere nel cervello. In studi su animali,
ad esempio, tutto ciò che produce piacere, dal bere al mangiare, dal sesso a
molte droghe, aumenta l’attività del “nucleus accumbens”.
Gli studiosi hanno scoperto che quando si sta svolgendo un’azione che provoca
piacere, i neuroni nella Avt aumentano la secrezione di dopamina nel “nucleus
accumbens”. I segnali di piacere vengono cioè comunicati da neurone a neurone
attraverso la emissione di dopamina nei punti di connessione (sinapsi) tra i
neuroni. Le droghe possono interferire proprio con questo processo. La cocaina,
ad esempio, blocca l’eliminazione della dopamina dalla sinapsi provocandone
l’accumulo. La conseguente stimolazione continua dei neuroni è all’origine
dell’euforia riferita dai consumatori.
L’uso continuo di cocaina crea tolleranza. Ciò significa che la persona che la
assume ha bisogno di dosi sempre maggiori e frequenti per ottenere lo stesso
effetto. Secondo recenti ricerche, durante il periodo di astinenza dall’uso di
questa droga, il ricordo dell’euforia associata al consumo o soltanto alla
stessa può causare il desiderio incontrollabile di assumerla anche dopo lunghi
periodi in cui non è stata consumata.
Quali sono gli effetti a breve termine?
Gli effetti della cocaina si manifestano quasi subito dopo il suo uso e possono
durare da alcuni minuti ad ore. Coloro che utilizzano cocaina in piccole
quantità (fino a 100 milligrammi) si sentono euforici, pieni di energia,
disposti alla conversazione e mentalmente attivi, attenti in particolare alle
sensazioni visive, uditive e tattili. La cocaina può anche diminuire
temporaneamente il desiderio di mangiare e dormire. Alcuni consumatori
riferiscono che la droga li aiuta a compiere sforzi intellettuali e fisici più
rapidamente; altri parlano di effetti opposti.
La durata degli effetti euforici di questa droga dipende dal modo in cui è stata
utilizzata. Più veloce è l’assorbimento nel sangue (come nel caso dell’iniezione
in vena o dell’inalazione del fumo), più intenso è l’effetto e più breve la sua
durata. Le sensazioni di benessere provocate dall’inalazione possono durare dai
quindici ai trenta minuti, mentre quelle conseguenti al fumo variano dai cinque
ai dieci minuti.
Gli effetti fisiologici a breve termine che la cocaina produce sono: contrazione
dei vasi sanguigni, dilatazione delle pupille, aumento della temperatura
corporea, del ritmo cardiaco e della pressione arteriosa. Se le quantità
utilizzate superano i 100 milligrammi gli effetti si intensificano e possono
provocare comportamenti inusuali e violenti. I consumatori possono provare
tremori, vertigini, spasmi muscolari, paranoia e, dopo successive assunzioni,
reazioni tossiche simili a quelle prodotte dall’avvelenamento da anfetamina. Tra
gli effetti a breve termine della cocaina è da segnalare la riduzione della
percezione del rischio che può originare comportamenti pericolosi per il
consumatore stesso e per la salute di terzi (ad esempio guida pericolosa).
Alcuni utilizzatori riferiscono di sentirsi irritabili, agitati e di soffrire di
ansia. In qualche rara occasione, l’uso di cocaina per la prima volta può
provocare una morte improvvisa. I decessi per cocaina sono provocati
generalmente da arresto cardiaco o da convulsioni causate da blocco
respiratorio.
E quelli a lungo termine?
La cocaina provoca una forte assuefazione. Una volta provata, è molto difficile
controllarne e limitarne l’uso. Si ritiene che la dipendenza da questa sostanza
e i suoi effetti stimolanti siano il risultato della sua capacità di impedire
l’assorbimento della dopamina(nella foto) da parte delle cellule nervose e di provocarne,
quindi, un accumulo nell’organismo. Il cervello produce dopamina come sistema di
gratificazione e il funzionamento di molte droghe dipende direttamente o
indirettamente dalla maggiore o minore presenza di questa sostanza
nell’organismo.
La cocaina può inoltre provocare una considerevole tolleranza in chi la assume
tanto che molti tossicodipendenti riferiscono di non riuscire a provare le
stesse sensazioni di piacere dopo un uso continuato. Allo stesso tempo, alcuni
individui possono sviluppare nel tempo una maggiore sensibilità agli effetti
anestetici e convulsivi di questa sostanza, tanto da provocarne la morte dopo
l’assunzione di quantità relativamente piccole.
Quali sono le complicazioni mediche provocate dal suo uso?
Esiste una notevole quantità di complicazioni mediche associate all’uso di
cocaina. Fra le più frequenti, le complicazioni cardiovascolari, come
irregolarità nella frequenza del cuore, malattie cardiache, i problemi
respiratori che provocano dolori al petto, gli effetti neurologici che causano
ictus, convulsioni ed emicranie, le complicazioni gastrointestinali che
provocano dolori addominali e nausea.
L’uso di cocaina provoca vari tipi di malattie cardiache. Si sa che questa droga
causa fibrillazione ventricolare, accelera i battiti del cuore e la
respirazione, aumenta la pressione arteriosa e la temperatura del corpo. I
sintomi fisici possono includere confusione mentale, dolore al petto, febbre,
spasmi muscolari, convulsioni e coma.
Gli effetti negativi della droga sono collegati alle diverse modalità di
assunzione. Quando la si inala regolarmente, ad esempio, la cocaina può
provocare una perdita di sensibilità dell’olfatto, causare emorragie nasali,
problemi di deglutizione, raucedine ed una irritazione del setto nasale che
causa una condizione cronica di irritazione delle narici e di secrezione di
muco. Quando viene ingerita, la cocaina può provocare cancrena all’intestino
perché riduce il flusso di sangue. Coloro che la iniettano possono contrarre
flebiti ed altre infezioni, come anche reazioni allergiche alla droga o alle
altre sostanze da taglio ad essa associate. La cocaina tende a ridurre il
desiderio di alimentarsi, per cui il suo uso abituale provoca perdite di peso e
malnutrizione.
Gli scienziati hanno dimostrato che esiste un’interazione potenzialmente
pericolosa tra cocaina e alcol. Quando queste due sostanze vengono consumate
contemporaneamente, la cocaina viene in parte trasformata in cocaetilene, il cui
effetto sul cervello è più potente e tossico.