Questo problema dapprima sottovalutato negli ultimi anni ha riscontrato un interesse notevole. Fu all'inizio del ventesimo secolo che i governi e le persone acquisirono la consapevolezza del problema e delle relative conseguenze sulla terra e sull'uomo. Il decennio che iniziò con il 1950 vide il primo sforzo universale per richiamare l'attenzione sulle zone aride. Tutto cominciò quando l'Unesco nel 1951 lanciò un progetto per incentivare la ricerca sulle zone colpite dalla desertificazione,che terminò nel 1962. Nel 1970 gli scienziati erano ormai consapevoli del problema,anche perché in quel periodo una grande siccità colpì l'Africa(tra il 1969 e il 1973).Infine nel 1977,l'Assemblea Generale delle Nazioni unite convocò una conferenza internazionale sulla desertificazione a Nairobi,A questa seguirono la pubblicazione di libri e altre conferenze inerenti al problema. Questo fenomeno riguarda infatti ormai varie parti del mondo.
Deserto di Atacama |
Desertificazione nel mondo |
L’eccessivo sfruttamento dei terreni da pascolo è una delle cause principali della desertificazione. Inoltre l'eccessiva creazione di terreni da pascolo,infatti alle specie vegetali perenni si sostituiscono presto specie annuali e arbusti poco graditi al bestiame; successivamente regrediscono le specie erbacee, il calpestio degli animali distrugge quel poco che rimane e il suolo resta, così, scoperto all’azione erosiva dei venti e delle acque. In maniera quasi analoga, l’eccessivo sfruttamento dei terreni agricoli porta a un impoverimento progressivo dei terreni. Influiscono anche cattivi sistemi di irrigazione e fenomeno metereologici .Infatti quando le Grandi Pianure, nel 1931, furono colpite dalla siccità, l’erosione eolica produsse tempeste di sabbia di dimensioni mai viste. Una catastrofe ecologica analoga si verificò negli anni Cinquanta in Unione Sovietica, in conseguenza dell’applicazione di un piano per la trasformazione delle terre vergini in terreni agricoli. Fondamentale è inoltre l'abbattimento delle foreste per procurarsi legname.