Negli anni della Guerra Fredda nascono in occidente quei movimenti e quelle organizzazioni che avviarono la grande protesta contro lo sviluppo e la diffusione delle armi nucleari. Nonostante le proteste contro queste armi siano nate soprattutto subito dopo lo scoppio delle armi nucleari in Giappone, fu solo a partire dalla metà degli anni Cinquanta che si sviluppò notevolmente questo movimento. Per raccontare come nacque il movimento antinucleare, bisogna dire che il pacifismo nucleare si affermò come un vero e proprio movimento solo a partire dagli anni Cinquanta, negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. Il pacifismo nucleare britannico e statunitense riusciva, inoltre, a legare aspetti di un classico movimento pacifista con tratti di un vero e proprio movimento di protesta e, assieme, di pressione politica. Possiamo dire quindi, che, inizialmente, l'idea che stava alla base di questo movimento era il disarmo nucleare. Successivamente i pensieri si spostarono verso le problematiche basate sull'utilizzo civile dell'energia nucleare. Infatti, l'orrore procurato dalla possibilità di una guerra nucleare, sulle cui conseguenze gli scienziati avevano fornito allarmanti ipotesi, fece nascere nuovi gruppi di organizzazioni pacifiste.

Per questa paura molti americani e britannici si opposero alle armi nucleari. Così nacquero le due principali associazioni antinucleari del secondo dopoguerra: il National Committee for a Sane Nuclear Policy negli Stati Uniti e la


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Desarmament
Campaign Nuclear Desarmament in Gran Bretagna. La prima nacque nel 1957, la seconda nel 1958. La loro indipendenza le rendeva da una parte attraenti per una middle class che generalmente non prendeva parte a proteste e che non voleva schierarsi.

Come già richiamato sopra, i problemi legati all'utilizzo dell'energia nucleare a scopo civile si intensificarono nel corso degli anni della costruzione di un numero sempre maggiore di centrali. In particolare i problemi di Three Mile Island nel 1979 (dal quale è stato tratto il film "Sindrome Cinese" ) e di Chernobyl nel 1986, spinsero l'opinione pubblica verso opposizioni contro il nucleare. In particolare in Italia ci fu un referendum nel quale gli italiani scelsero di rinunciare a produrre energia atomica.

Per protestare contro il programma nucleare ci furono numerose manifestazioni. Le più importanti che si sono tenute fino ad oggi sono state ad Amburgo nel 1981 con 100.000 manifestanti e quella presso Berlino Ovest nel 1983. La più ricordata di tutte fu sicuramente quella a Roma nel 1986 in seguito al disastro di Chernobyl dove si contarono più di 200.000 manifestanti.