Benchè il paese abbia fatto molto per limitare
gli abusi sull'ambiente, l'India si trova ancora oggi a dover affrontare gravi
minacce ambientali quali la deforestazione, dovuta in gran parte alla raccolta
di legname.
Foresta cinese dopo deforestazione dolosa |
La Cina , è la nazione nella quale la deforestazione illegale è più forte
che in ogni parte del mondo.
Secondo i dati raccolti, circa il 70 % di tutto il legname importato in
Cina, il maggiore consumatore mondiale di legno,viene convertito in migliaia
di prodotti lavorati, per essere poi esportato in tutto il globo. Il Centro
internazionale per la ricerca forestale e il Centro per la politica agricola
cinese, hanno sporto denuncia contro il governo della Cina, per fermare
questo massacro.
Dopo che Pechino ha acquistato il 33 % del mercato globale delle forniture di
legname, devasta le foreste di tutto il mondo e sconvolge la vita delle
persone che vi abitano.
Molti pochi consumatori capiscono che il motivo del prezzo così basso dei
prodotti di lavorazione del legno, è dovuto allo sfruttamento delle
popolazioni locali e al loro basso salario sul lavoro.
Le organizzazioni per la difesa forestale hanno protestato vivamente
contro il governo cinese, e gli hanno imposto di agire per rafforzare le
riforme politiche interne relative al legname, migliorare la produttività e
concentrarsi di più sulla protezione dell'ecosistema. Queste scelte
potrebbero aiutare Pechino e tutta l'industria a ridurre l'appoggio
all'importazione di legname, che aumenta la deforestazione illegale in altre
nazioni. La Cina rappresenta infatti il destinatario di più del 50 % delle
esportazioni di paesi del resto dell'Asia. In alcune di quelle nazioni, l'80
% del mercato del legname è illegale: la mancanza di una politica per la
protezione delle foreste peggiora la situazione.
Secondo delle ricerche, nei paesi con un intenso sfruttamento forestale
illegale, le foreste spariranno nel giro di 7 anni.
La fauna selvatica indiana sembra godere di una posizione privilegiata e
protetta grazie agli ideali religiosi e ai sentimenti di hindu, jain e
buddhisti, ma queste tradizioni sono ormai in gran parte perdute. La caccia
praticata massicciamente dagli inglesi e dai raja indiani, la deforestazione su
larga scala per far spazio all'agricoltura, la caccia di frodo, i pesticidi e il
continuo incremento demografico hanno avuto effetti disastrosi sull'ambiente.
Soltanto il 10% circa del territorio è ancora coperto dalla foresta e soltanto
il 4% è protetto da riserve e parchi nazionali. Durante gli ultimi decenni il
governo ha preso serie iniziative per migliorare la gestione del patrimonio
ambientale e sono stati fondati oltre 350 parchi, riserve e territori protetti.