Inquinamento luminoso prodotto dall'agglomerato urbano di
Pescara e Chieti.

L'inquinamento luminoso è un'alterazione della quantità naturale di luce presente nell'ambiente notturno provocato dall'immissione di luce artificiale. La luce artificiale inquina quando altera la quantità di luce naturale. La notte infatti non è completamente buia a causa di molteplici sorgenti di luce naturale: la luce delle stelle, la luce del sole riflessa nelle polveri interplanetarie, ecc. Si tratta di un vero e proprio inquinamento della luce, ma anche da luce. l'inquinamento luminoso ha molteplici effetti negativi: il più eclatante è l'aumento della luminosità del cielo notturno che ci isola da quell'ambiente di cui noi e il nostro pianeta siamo parte. L'inquinamento luminoso quindi altera il nostra rapporto con l'ambiente dove viviamo. Il problema è grave perché è in gioco la percezione del mondo attorno a noi sul quale il cielo stellato per la gente normale costituisce l'unica finestra disponibile. La Via Lattea non è una strana sorgente di luce, o una banale distesa di stelle ma è nientemeno che una galassia ovvero la nostra casa nell'universo.

L'aumento della luminosità del cielo comporta inoltre un danno culturale incalcolabile. Nel giro di due generazioni sta sparendo quel cielo stellato, da sempre fondamentale stimolo alla cultura, sia umanistica che scientifica, dell'uomo. A questo si aggiunge il danno alla componente paesaggistica di cui il cielo notturno è elemento fondamentale con i conseguenti risvolti per l'industria turistica nazionale. L'inquinamento luminoso, inoltre, ha documentati effetti negativi sull'ambiente e sulla salute degli esseri viventi. Questi effetti sono ancora poco noti ai non addetti perché questo campo di studi si è sviluppato solo nell'ultimo decennio, mentre l'effetto sul cielo notturno è stato studiato fin dai primi anni '70 quando, proprio in Italia, venne fatta la prima mappa della luminosità artificiale. Sono già centinaia gli studi e i rapporti che documentano gli effetti ambientali della luce artificiale e comprendono: l'alterazione delle abitudini di vita e di caccia degli animali, disturbi alla riproduzione e alle migrazioni, alterazioni ai processi fotosintetici delle piante, e, per l'uomo, abbagliamento, miopia e possibili alterazioni ormonali potenzialmente teratogene. L'inquinamento luminoso, infine, costituisce molto spesso un inutile spreco energetico e di risorse.

L'Italia vista di notte da un satellite, l'inquinamento luminoso
è evidente.

Finora le leggi contro l'inquinamento luminoso approvate in Italia hanno intrapreso una strada ancora più morbida, forse troppo. Esse hanno scelto di non porre alcun limite all'installazione di impianti di illuminazione ovvero ciascuno è libero di illuminare quello che vuole. Naturalmente, se si vuole consentire una libertà così ampia, ma allo stesso tempo si vuole che la legge sia anche ragionevolmente efficace nel limitare l'inquinamento luminoso, bisogna che si imponga di seguire, nel fare un impianto, alcune regole fondamentali e che da queste non si prescinda. Se si cerca di lasciare ulteriori spazi di libertà anche in questo, si finirà inevitabilmente per ottenere una norma inefficace.

Slogan e inserzioni pubblicitarie come La luce è vita e progresso ingannano perché fanno credere che sia la quantità di luce che conta, mentre invece ciò che conta è la qualità dell'illuminazione notturna. Bisogna stare attenti a non confondere la luce in quanto affascinante fenomeno fisico con l'illuminazione artificiale, in quanto pratica umana che, se male applicata, causa eccessivo inquinamento luminoso e alterazione dell'ambiente.