Il termine globalizzazione fa riferimento a un processo di estensione globale delle relazioni sociali fra gli esseri umani, tale da coprire lo spazio territoriale e demografico dell'intero pianeta.


Simbolo di globalizzazione

Alcuni studiosi fanno risalire l'inizio della globalizzazione alle grandi scoperte geografiche nel corso del rinascimento europeo e allo sviluppo dei commerci intercontinentali. Altri ancora sottolineano in particolare il rilievo della conquista spagnola e portoghese del "nuovo mondo". La tendenza all'unificazione geografica, economica e politica del globo avrebbe poi trovato sviluppo prima nell'impero britannico poi, fra ottocento e novecento, nella dominazione coloniale europea. In questo senso, ci sarebbe una linea di continuità fra colonialismo, post-colonialismo e globalizzazione.
Per quanto riguarda gli sviluppi più recenti della globalizzazione, si ritiene che essi assumano particolare consistenza negli ultimi tre decenni del '900. in questo senso più specifico, con il termine globalizzazione si intende denotare il processo sociale - fortemente influenzato dallo sviluppo tecnologico, dalla crescente rapidità dei trasporti, e dalla rivoluzione informatica- che ha dato vita a una vera e propria rete mondiale di connessioni spaziali e di interdipendenze funzionali.
In questo senso si parla di "contrazione" della dimensione spaziale e temporale come una delle human consequences della globalizzazione soggettivamente più percepite.
Una delle più fortunate definizioni di globalizzazione è quella proposta dal sociologo inglese Anthony Giddens, secondo il quale il termine designa "l'intensificazione di relazioni sociali mondiali che collegano tra loro località molto lontane, facendo sì che gli eventi locali vengano modellati da eventi che si verificano a migliaia di chilometri di distanza e viceversa". L'effetto più generale della globalizzazione sarebbe dunque quello di modificare la rappresentazione sociale della "distanza", di attenuare il rilievo dello spazio territoriale e di ridisegnare i "confini" del mondo senza tuttavia abbatterli. Per quanto riguarda i suoi contenuti, Giddens pensa che la globalizzazione presenti le caratteristiche tipiche della modernità. La globalizzazione è dunque: la modernità su scala globale. Secondo Giddens la interconnectdness che "globalizza" i fenomeni sociali ha come premessa la rivoluzione tecnologica e informatica, ma a partire da questo nucleo originario essa ha coinvolto ampi settori dell'economia, della politica internazionale e delle strategie militari.

Fra le molte altre definizioni disponibili è da segnalare quella proposta da Ian Clark. Per Clark la globalizzazione "designa mutamenti relativi sia all'intensità che alla dimensione spaziale delle relazioni internazionali. Per il primo aspetto la nozione di globalizzazione include concetti come integrazione, interdipendenza, multilateralismo, apertura e interpenetrazione funzionale. Per il secondo aspetto la nozione di globalizzazione rinvia alla diffusione geografica delle tendenze sopra indicate, e incorpora concetti come compressione spaziale, universalizzazione e omogeneità". Clark concepisce la globalizzazione come un fenomeno in tensione costante con quello, parallelo, della frammentazione che a suo parere le si oppone sia in termini di tendenza alla disgregazione, all'autarchia e all'isolamento, sia in termini di separatismo etnico-nazionalistico e anche di integrazione regionale. Sarebbe perciò errato concepire la tendenza alla globalizzazione, oggi nettamente prevalente, come un fenomeno irreversibile, dettato dalla logica inesorabile dello sviluppo tecnologico e delle forze dei mercati, e quindi sottratto alle decisioni delle forze politiche. La globalizzazione viene dunque pensata come un processo storico discontinuo, conflittuale e reversibile, alla pari di ogni altro processo storico. La globalizzazione è il prodotto di politiche decise dalle maggiori potenze del pianeta e dalle istituzioni internazionali da loro influenzate. Retta da questi criteri la globalizzazione ha un carattere "implosivo": pur dando vita a una rete mondiale di connessioni sociali, essa produce effetti di concentrazione spaziale e di selezione restrittiva in termini funzionali e comunicativi.

La sociologa americana Saskia Sassen parla delle trasformazioni sociali future connesse alla globalizzazione: "Globalizzazione? Un progetto tutto da creare"
La globalizzazione è stata definita in molti modi diversi. Io preferisco prendere in considerazione non tanto la crescente interdipendenza fra le diverse parti del mondo, su cui si basa la definizione più diffusa, ma piuttosto l'effettiva formazione di sistemi specializzati e trans-nazionali. Non è tanto importante il fatto che i paesi si colleghino ad altri paesi o che le persone comunichino di più via Internet. E' la realtà stessa di Internet, ossia quella di un sistema specializzato, che naturalmente consente ai vari paesi di essere maggiormente a stretto contatto l'uno con l'altro. E lo fanno in modo nuovo, sfruttando sistemi specializzati, che in sostanza sono spazi a cui aziende, governi e altri soggetti possono accedere. Si può dire che la "Organizzazione mondiale commercio e telecomunicazioni" (WTO) sia uno di questi sistemi, ma ce ne sono anche di privati. L'idea di fondo è perciò che la globalità si costituisce anche nei termini di una particolare spazialità, distinta dal semplice luogo di incontro dei diversi paesi. In questo spazio ideale rappresentanti e luoghi territoriali nazionali entrano in contatto fra loro. La globalizzazione, quindi è come uno spazio diverso, situato in un certo senso al di fuori delle relazioni fra i paesi. Pensiamo a Internet, che ne è l'esempio più evidente.
 


Simbolo di globalizzazione


Alla domanda e il processo di globalizzazione può dirsi terminato la sociologa in risponde in questo modo:"No, è senza dubbio un processo ancora in corso. In realtà ne stiamo vivendo soltanto gli inizi, e non sappiamo in che modo questo processo potrà svilupparsi. Noi esseri umani abbiamo grandi difficoltà a capire le novità, anche se ci siamo dentro. Ad ogni modo ci aspetta una trasformazione assolutamente radicale, che però non riguarderà il mondo intero. Sarà un processo altamente esclusivo, e il suo spazio non coinvolgerà tutti i paesi Riguarderà comunque una porzione significativa della popolazione. I mutamenti cui parteciperemo saranno straordinari. E non solo nell'ambito della techne, ma in campi che coinvolgono l'idea stessa di identità che le pratiche che gli individui come membri delle comunità locali adotteranno. Si creerà una commistione profonda tra realtà globale e vita di comunità a carattere locale diversa dall'idea di cosmopolitismo. Il cosmopolitismo è un termine che suggerisce il trascendimento di tutto ciò che è locale in termini di tempo e di condizioni. Quando parlo di dimensione globale e micrositi alludo invece alla interconnessione di micro ambienti e aperture globali.Sono abbastanza convinta, anche se non tutti saranno d'accordo, che il concetto stesso di "locale" subirà una profonda trasformazione, perché credo che avremo almeno due tipi di dimensione locale, e sarà assai problematico utilizzare lo stesso termine per entrambi. Il primo tipo è il microambiente, situato sia nello spazio digitale che in quello fisico. L'altro è più vicino alla realtà locale che abbiamo conosciuto fino a oggi, ovvero un luogo geograficamente e territorialmente identificabile, molto più concentrato su se stesso, e occupato da se stesso. Questo corrisponde in linea di massima al il vecchio tipo di dimensione "locale". Alcuni degli spazi locali che sembrano essere del tipo tradizionale, come un quartiere, un paesino, eccetera, verranno situati all'interno dei circuiti globali. Diventeranno microambienti nel contesto di quel che è fondamentalmente un circuito globale. L'esempio più elementare sono le comunità di immigrati italiani negli Stati Uniti e in tutto il mondo, che mettono in piedi un sito web e comunicano fra loro. Hanno una dimensione globale ma sono assolutamente locali. Il problema delle realtà locali continuerà ad esistere, anche nel contesto di Internet, ma si tratterà di un tipo diverso di "locale". Rispetto alla vecchia accezione di 'locale' ci sarà al contempo un numero crescente di comunità e individui che cambieranno strada, che esisteranno in zone parzialmente de-territorializzate dove esistono le sub culture. Un esempio. Io e lei ci troviamo in un ambiente fisico locale. Ma, al contempo, sia io che lei operiamo anche in una zona che non è locale.Combattere la globalizzazione è un'impresa certamente ben avviata, e molto più realistica di quanto molti sembrano credere. Dissento con l'idea di quanti ritengono che il locale non può combattere il globale. Il globale non solo si materializza parzialmente nel locale, ma ha concretamente bisogno di agganciarsi a spazi locali al fine di essere ciò che è: globale. Sicché esistono nodi multipli dove il globale e il locale si intersecano. Prendiamo, ad esempio, i mercati finanziari globali. Essendo in parte digitali non hanno un territorio, si trovano in certo senso ovunque e in nessun luogo. Sono globali e, in quanto tali, enormemente potenti, ma ciononostante dipendono da un'infrastruttura composta da un ingente materiale non digitale come strutture fisiche di interconnessione. Tali strutture, costituendo l'infrastruttura sottostante le reti di comunicazione, sono molto vulnerabili nel senso che potrebbero venire distrutte. Oggi abbiamo movimenti di lotta contro la globalizzazione, come quello di Seattle. Esistono tanti modi diversi in cui figure locali possono impegnarsi in una politica del globale passando per i diritti umani, l'attivismo ambientalista, nonché l'attivismo digitale che a mio avviso è di importanza cruciale sotto questo rispetto. L'attivismo digitale assume varie forme, una delle quali ovviamente è lo "hacktivismo", quella cioè degli hacker; alcune sono molto costruttive e altre invece no. Ma per sfidare il sistema globale enormemente potente esiste una molteplicità di modi, che invece molta retorica della globalizzazione vuol far credere impossibili. Questo fa pensare che il sistema economico globale presenta delle incrinature dei punti deboli che possono essere in qualche modo scalfiti."


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