Intervista al Dott. A. Figgins, console del Sudafrica a Milano



 


console del Sudafrica A.Figgins e console della Namibia
 P. Johannesen



 

- Quale è il problema più grande del Sudafrica?
Il Sudafrica è uno stato molto ricco, ma è importante capire che in Sudafrica ci sono due economie: la prima economia è quella tipica dei paesi sviluppati mentre la seconda è ancora un economia in via di sviluppo. Questo concetto delle “due economie” può creare percezioni sbagliate. Mentre un gran numero di sudafricani è ancora molto povero e vive in condizioni precarie, la “prima economia” è in grado di competere a livello globale.

- Il Sudafrica e l’Italia hanno relazioni di qualche genere?

Sì, i due paesi mantengono relazioni molto buone che coprono una vasta gamma di attività, sia a livello governativo che nel settore privato. Tra l’altro l’Italia è fra i primi dieci partner commerciali del Sudafrica; le esportazioni sudafricane in Italia sono ancora dominate da metalli preziosi, mentre le importazioni sudafricane dall’Italia consistono principalmente in macchinari, auto e componenti per auto. Inoltre ci sono molte aziende italiane che hanno investito in Sudafrica, come la FIAT, la Magneti Marelli,la Parmalat e molte altre.

- Qual è l’aspetto più negativo della vita nelle città sudafricane?

Le città come Johannesburg e Cape Town sono molto simili alle città occidentali e uno dei maggiori problemi è la criminalità. In Sudafrica c’è la più alta percentuale di criminalità di tutto il mondo: omicidi, stupri, rapine e sequestri di auto a mano armata (“hijackings”), si ripetono con un ritmo ormai sempre più frequente. È però necessario sottolineare che la percentuale è così alta anche perché, a differenza di quello che succede in molti altri stati, in Sudafrica ogni tipo di furto viene registrato e quindi viene poi usato nelle statistiche.

- Ci sono italiani che si trasferiscono in Sudafrica e viceversa?

In Sudafrica c’è una grossa comunità di italiani, circa novemila. La maggior parte è emigrata nel secondo dopoguerra, ma non si è formato un nucleo significativo e ormai non c’è più un grande flusso. I Sudafricani si trasferiscono in Italia solo se si sposano con italiani oppure per motivi di lavoro, ma non sono spostamenti significativi.

- Quali obbiettivi ha raggiunto il Governo sudafricano dalla fine dell’apartheid (1954)? E quali vuole raggiungere nel futuro?
Il Governo sudafricano in questi anni ha costruito molte abitazioni nelle periferie dove la popolazione vive in case di latta (bidonville) e ha iniziato la creazione di acquedotti per portare acqua pulita e potabile a tutte le persone. Un problema che dovrà essere risolto nei prossimi anni è quello della disoccupazione che è una conseguenza diretta della poca istruzione: infatti non tutti riescono a completare gli studi. Sfortunatamente quelli che finiscono di studiare vanno a lavorare dove hanno maggiori possibilità di guadagno.

- Il turismo è molto sviluppato?

Sì, il settore turistico è in crescita; infatti il Sudafrica è stato scoperto da poco come meta turistica. Questo sviluppo è molto positivo per la popolazione, infatti l’aumento di turisti crea molti posti di lavoro. Gli Italiani sono tra i maggiori visitatori del Sudafrica e dell’Africa in generale.

 

 


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