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Il grado di istruzione e scolarizzazione è un indice importante per valutare le condizioni di vita di un popolo, infatti un analfabeta avrà meno possibilità di migliorare il proprio tenore di vita. Anche se negli ultimi anni la scolarizzazione in Africa è aumentata, passando dal 20% dei ragazzi secolarizzati al 40%, il livello si mantiene ancora basso. Nei Paesi più poveri, molti sono i bambini che non frequentano o abbandonano la scuola perché costretti a lavorare per aiutare la famiglia. Va poi sottolineato che le percentuali aumentano se parliamo delle donne : il 70% degli analfabeti nel sud del mondo è costituito appunto da donne.
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L’istruzione fa crescere la produttività e l’innovazione, elementi importanti per la prosperità economica. E’ importante anche per la stabilizzazione della popolazione poiché le donne istruite tendono a sposarsi più tardi e ad avere un minor numero di figli. Il 99% degli analfabeti vive in Paesi in via di sviluppo: va precisato che il tasso di analfabetismo delle donne, il cui avanzamento sociale è determinante per lo sviluppo, è almeno il doppio di quello degli uomini.
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L’Africa è il continente con i più gravi problemi di sottosviluppo. In vastissimi territori le condizioni di vita sono arretrate e, ad eccezione della fascia costiera settentrionale e del Sudafrica, le popolazioni, quasi del tutto prive di beni alimentari, rientrano nella fascia della fame. Anche per carestie ricorrenti e periodi di siccità, la malnutrizione affligge molti Paesi africani, soprattutto nella zona del Sahel.
L'Africa presenta tutti i più gravi problemi di sottosviluppo |
L’Africa è anche il continente con la maggiore diffusione di malattie (malaria, colera, febbre gialla) e con la più bassa presenza di medici. L’AIDS , che ha avuto origine in Africa, si è a tal punto diffusa da mettere a rischio intere popolazioni. La mortalità infantile è superiore a 100: 100 bambini muoiono ogni 1000 nati, durante il primo anno di vita. Anche l’analfabetismo raggiunge i livelli più alti del mondo: in molti Paesi ci sono quattro quinti di analfabeti. In buona parte dell’Africa il PIL non raggiunge i 300 dollari l’anno pro capite. L’Africa quindi presenta, a livelli drammatici, tutti i più gravi problemi del sottosviluppo.
Un’indagine sulla mortalità infantile tra le popolazioni rivela che, durante il periodo gennaio-luglio 2005, tanto la mortalità infantile sotto i 5 anni quanto quella entro il 1° anno di vita hanno superato i livelli di emergenza. Tra i bambini sotto i 5 anni, le principali cause di mortalità sono la malaria e una malattia a diffusione locale, "two lango", descritta come malnutrizione associata a infezione orale.
.Tante donne in gravidanza non sono vaccinate contro malattie come il tetano neo natale, tra le principali cause di mortalità materna e infantile. Centinaia di bambini muoiono di epidemie come la diarrea, il tifo ed il colera e la maggior parte dei bambini che nascono non riescono a sopravvivere oltre al 5°anno di età a causa di scarse condizioni igieniche, denutrizione o mancanza di acqua. L’accesso ad acqua e servizi igienici rimane un grave problema, soprattutto per la prevenzione del colera e di altre malattie legate al consumo d’acqua contaminata nei campi sfollati e a causa della scarsità di cibo si mangia una sola volta al giorno. I problemi maggiori si verificano dove la popolazione è superiore alle 10.000 persone, poiché le fonti idriche non sono in grado di soddisfare il fabbisogno della popolazione e molte famiglie sono costrette ad utilizzare acqua potenzialmente contaminata; una situazione relativamente meno grave si riscontra in zone meno abitate.