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Dissesto economico, turbato equilibrio politico e sociale costituiscono i tratti caratteristici del primo dopoguerra in tutti gli Stati usciti dal conflitto. Il superamento della crisi fu più rapido negli Stati Uniti, grazie alla pronta riconversione dell' industria bellica in industria di pace. Dalla guerra gli Stati Uniti avevano tratto, a non voler considerare le perdite di vite umane, i maggiori vantaggi economici. Avendo assicurato i rifornimenti e i crediti a tutti i paesi dell' Intesa impegnati nel conflitto, gli americani si trovarono ad essere creditori di tutta l' Europa. La rapida ripresa ispirò loro una illimitata fiducia nel loro sistema economico basato sull' iniziativa individuale. Erano gli anni dell' organizzazione scientifica del lavoro in fabbrica, volto ad accrescere sempre più la produzione industriale. Anche in campo politico, come in quello economico, gli Stati Uniti affermarono la loro indiscussa egemonia. Ma l' ideale wilsoniano, che impegnava gli Stati Uniti nelle vicende europee, non fu condiviso dall' opinione pubblica americana meno illuminata, che venne invece orientandosi verso una politica di disimpegno nei riguardi dell' Europa per concentrarsi sui problemi del Pacifico. Questo nuovo orientamento dell' opinione pubblica portò alla sconfitta di Wilson e del partito democratico e al prevalere del partito repubblicano. Il nuovo Congresso rifiutò di ratificare il trattato di Versailles e di aderire alla Società delle Nazioni. Era il ritorno all' isolazionismo, che portò da un lato all' applicazione di alte tariffe protettive su tutte le merci importate, dall' altro alla drastica riduzione dell' immigrazione dai paesi d' Europa.
La ripresa delle attività produttive, che contrassegnò la vita dei paesi europei usciti dalla guerra, fu di breve durata. I primi squilibri cominciarono a farsi sentire proprio negli Stati Uniti, che erano divenuti il centro propulsore dell' economia mondiale. I prezzi dei prodotti agricoli presero a precipitare per l' enorme accumulazione delle scorte rimaste invendute a seguito del progressivo miglioramento della produzione agricola dei paesi europei; per cui si videro tonnellate di grano e di caffè rovesciate in mare o date alle fiamme nel disperato tentativo di farne risalire il prezzo. Le difficoltà in cui venne a trovarsi l' agricoltura provocarono una crisi generale. La clamorosa caduta delle azioni e dei titoli alla Borsa di New York verificatesi il 29 ottobre 1929 segnò l' inizio di quella che fu detta la "grande depressione". Il mercato fu invaso da un panico collettivo,che portò al crollo di tutti i titoli in Borsa, al fallimento e alla rovina di migliaia di imprenditori e di risparmiatori. Si trattò di una delle più grandi catastrofi economiche della storia. La macchina della produzione capitalistica, lanciata in una folle corsa in obbedienza alla dottrina del profitto, minacciò di disintegrarsi. Centinaia di banche, in America e in Europa, fallite, migliaia di aziende industriali, commerciali, agricole costrette a cessare qualsiasi attività, disoccupati che si contarono a milioni.
Le elezioni presidenziali del novembre 1932, svoltesi in un clima di grande tensione, portarono alla presidenza Franklin Delano Roosevelt, del partito democratico.
Franklin D. Roosevelt |
Senza trasformare le strutture
economiche del paese da capitalistiche a socialistiche, Roosevelt affrontò la
situazione intervenendo prontamente nel campo dell' economia, deciso a
strapparla al dominio esclusivo dell' iniziativa privata. Ciò portò all' avvio
di un nuovo corso economico che si disse appunto New Deal (nuovo metodo). I
provvedimenti presi dal presidente si possono riassumere in questi punti:
diminuzione del valore del dollaro del 40% per ridurre i debiti e facilitare le
esportazioni; un vasto piano di lavori pubblici per riassorbire la
disoccupazione; un completo sistema di assicurazioni sociali a vantaggio delle
classi lavoratrici; aumento dei salari, riduzione delle ore lavorative nelle
fabbriche; obbligo agli imprenditori di riconoscere i sindacati operai e di
trattare con essi; controllo sistema bancario, della Borsa e del mercato
azionario. La più grandiosa realizzazione del New Deal consisté nella esecuzione
di poderosi lavori nella Valle del Tennessee per la canalizzazione ed
irrigazione e per la produzione di energia idroelettrica. I provvedimenti
adottati non tardarono a produrre i loro effetti sia sul piano economico che su
quello sociale:sul piano economico si ebbe una vigorosa ripresa dell'attività
agricola, industriale, commerciale, su quello sociale una più equa distribuzione
della ricchezza.