La
Conferenza di Jalta (o Yalta) è il nome dato ad un incontro fra
Roosevelt, Churchill e Stalin, capi dei governi degli Stati Uniti, del Regno
Unito e dell'Unione Sovietica.
L'incontro fu tenuto in Crimea, nel palazzo imperiale di Jalta, fra il 4 e
l'11 febbraio 1945, pochi mesi prima della sconfitta della Germania nazista
nella Seconda Guerra Mondiale. Esso fu il secondo ed il più importante di una
serie di tre incontri fra i massimi rappresentanti delle grandi potenze alleate,
iniziati con la Conferenza di Casablanca (14-24 gennaio 1943) e conclusisi con
la Conferenza di Potsdam (17 luglio-2 agosto 1945). Questi incontri si
proponevano di stabilire l'assetto internazionale post-bellico, ed
effettivamente gran parte delle decisioni prese a Jalta (ad esempio la divisione
dell'Europa in sfere di influenza) ebbero profonde ripercussioni sulla storia
mondiale, perlomeno fino alla caduta dell'Unione Sovietica del 1991. Per quanto
nei mesi immediatamente successivi russi ed anglo-americani proseguissero con
successo la loro lotta contro tedeschi e giapponesi, molti vedono nella
conferenza di Jalta il preludio della Guerra fredda.
Nel dettaglio, gli accordi ufficialmente raggiunti a Jalta includono:
- una dichiarazione in cui si affermava che l'Europa era libera e che
invitava allo svolgimento di elezioni democratiche in tutti i territori
liberati dal giogo nazista.
- la proposta di una conferenza (da tenere nell'aprile 1945 a San Francisco)
in cui discutere l'istituzione di una nuova organizzazione mondiale, le
Nazioni Unite (ONU); in particolare a Jalta si considerò l'istituzione del
Consiglio di Sicurezza
- lo smembramento, il disarmo e la smilitarizzazione della Germania, visti
come "prerequisiti per la pace futura"; lo smembramento (che prevedeva che
USA, URSS, Regno Unito e Francia gestissero ciascuno una zona di occupazione)
doveva essere provvisorio, ma si risolse nella divisione della Germania fra
Est ed Ovest che finì solo nel 1989
- furono fissate delle riparazioni
dovute dalla Germania, nella misura di 22 miliardi di dollari:
- in Polonia si sarebbe dovuto installare un "governo democratico
provvisorio" che avrebbe dovuto condurre il paese a libere elezioni nel più
breve tempo possibile
- riguardo alla Jugoslavia, fu approvato l'accordo fra Tito e Subasic (capo
del governo monarchico in esilio) che prevedeva la fusione fra il governo
comunista e quello in esilio
- i sovietici avrebbero dichiarato guerra al Giappone entro tre mesi dalla
sconfitta della Germania; in cambio avrebbero ricevuto la metà meridionale
dell'isola di Sakhalin, le isole Kurili e avrebbero visti riconosciuti i loro
"interessi" nei porti cinesi di Port Arthur e Dalian
- tutti i prigionieri di guerra sovietici sarebbero stati rimandati in URSS,
indipendentemente dalla loro volontà.
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