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Per ragioni varie e discusse 
l'amministrazione guidata da Bush junior dopo aver invaso l'Afghanistan appare 
oggi fermamente intenzionata a chiudere i conti con il raìs di Bagdad. 
L'argomento principe presentato al mondo per giustificare un nuovo intervento 
militare in Iraq è questo: Saddam in barba alle risoluzioni dell'Onu sta 
accumulando un grande arsenale di armi di distruzioni di massa e fra poco tempo 
(un anno secondo Bush) sarà in grado di realizzare la bomba atomica. Su questo 
punto, ovvero la reale consistenza della minaccia irachena alla pace e alla 
sicurezza, esistono interpretazioni diverse che dividono gli stati e al loro 
interno le opinioni pubbliche. La necessità dell'intervento militare ad alcuni 
appare come un mero pretesto, un casus belli ricercato a ogni costo per 
applicare la nuova dottrina imperiale della massima potenza del globo. Per altri 
la guerra preventiva è l'unico modo per rendere inoffensivo chi punta alla 
distruzione dell'Occidente e della sua sentinella più solerte.