2001

Gennaio: Tutti i tentativi dell'amministrazione Clinton di varare un nuovo accordo di pace falliscono. Incontri si svolgono a Washington e a Taba, in Egitto, ma senza risultati.
6 Febbraio: Alle elezioni Ariel Sharon batte Barak e diventa primo ministro.
7 Marzo: Sharon vara un governo di unità nazionale a cui partecipano i laburisti, Shimon Peres diviene ministro degli Esteri.
9 Marzo: Il nuovo governa intensifica la politica di chiusura e isolamento delle zone controllate dall'Autorità Nazionale Palestinese.
Le manifestazione di protesta vengono subito represse dagli israeliani che le disperdono con armi da fuoco.
27 Marzo: Al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite gli Stati Uniti pongono il veto ad una risoluzione che prevede il dispiegamento di osservatori O.N.U. che tutelino la popolazione palestinese.
29 Marzo: Durante le manifestazioni per la "Giornata della terra" l'esercito israeliano uccide sei palestinesi e ne ferisce oltre cento. La "Giornata della terra" ricorda le manifestazioni contro gli espropri e per il diritto alla terra che nel 1976 portarono all'uccisione di sei palestinesi.
11 Aprile: truppe israeliane attaccano l'abitato palestinese di Khan Yunis nella striscia di Gaza, "zona A"controllata dall'Autorità Nazionale Palestinese. Con una vasta operazione, durata più di cinque ore, distruggono almeno 25 palazzine e baracche. Gli israeliani giustificano la prima azione militare diretta dentro le zone dell'autonomia palestinese con la necessità di difendere l'insediamento di coloni di Gush Katif e in risposta ai colpi di mortaio che da qualche giorno vengono diretti sulle colonie israeliane.
14 Aprile: scontri tra israeliani e guerriglieri Hezbollah nella zona delle "Fattorie Shebaa" tra Libano e alture del Golan, occupata dagli israeliani nel '67 e ancora sotto il loro controllo. Sono gli scontri più duri dal ritiro israeliano dal sud del Libano avvenuto nel maggio scorso.
16/17 Aprile: Con un'azione senza precedenti dalla nascita della Autorità Nazionale Palestinese l'esercito israeliano invade le zone a controllo palestinese nella striscia di Gaza. Vengono colpiti posti di polizia palestinese, occupata la zona di Beit Hanoun e il territorio della striscia di Gaza viene diviso in tre settori con barriere dell'esercito israeliano.
L'invasione israeliana provoca la reazione americana, il segretario di Stato Powell giudica l'azione israeliana "eccessiva e sproporzionata". E' il primo intervento diretto della nuova amministrazione Bush.
Durante la sera del 17 l'esercito israeliano si ritira dalle zone occupate. 
18 Aprile: Ancora colpi di mortaio su colonie e territorio di Israele e nuova incursione israeliana all'interno della striscia di Gaza, nella zona di Rafa.
19 Aprile: Arafat dà ordine alla polizia palestinese di impedire tiri di mortaio verso le zone israeliane mentre l'esercito israeliano smantella le barriere che dividevano in tre settori la striscia di Gaza.

20 Dicembre: Il consiglio nazionale israeliano propone la costruzione del Muro.

 

 

 

 

 

 

 

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