
L’ampia estensione e la complessa conformazione del territorio indiano fanno sì che il paese presenti condizioni climatiche estremamente diversificate. L'intera regione indiana rientra tuttavia nel dominio del clima tropicale monsonico. Le variazioni maggiori si legano all'altitudine e alla distanza dal mare. Le variazioni stagionali, determinate dai monsoni che soffiano da sud-ovest e nord-est, influiscono in modo notevole sulla temperatura, sul grado di umidità e sulle precipitazioni in tutto il subcontinente. Si possono in generale distinguere due stagioni, una piovosa e una secca. La stagione in cui si concentrano le piogge, generalmente tra giugno e novembre, è caratterizzata dal monsone di sud-ovest, un vento carico di umidità proveniente dall'oceano Indiano. In questa stagione, soprattutto da giugno a settembre, si verificano abbondanti precipitazioni che toccano una media annua di circa 1500 mm sui versanti meridionali dell'Himalaya e raggiungono spesso i 2000 mm nei Ghati occidentali. L’assenza del monsone del sud-ovest è causa di gravi siccità . La stagione fredda del monsone di nord-est, dall'inizio di dicembre all'inizio di marzo, è solitamente caratterizzata da un clima estremamente asciutto, nonostante si verifichino talvolta violenti temporali sulle pianure settentrionali e abbondanti nevicate sull'Himalaya. Il periodo peggiore della stagione calda, che inizia verso la metà di marzo e prosegue fino al manifestarsi del monsone di sud-ovest, si verifica nel mese di maggio, con temperature che, nella zona centrale del paese, possono superare i 50 °C. La temperatura media annua è di circa 26 °C nei pressi di Kolkata, di circa 28 °C nella regione costiera centroccidentale e nella zona di Madras.
MONSONE
L’India è attraversata dal Tropico del 
  Cancro che divide grossomodo la sua parte peninsulare da quella continentale. 
  Quindi gran parte del paese si trova nella zona dei grandi deserti tropicali. 
  Esiste però un solo grande deserto, il deserto del THAR, situato nel Rajasthan. 
  Ciò che permette di sfuggire al clima desertico è la presenza del sistema dei 
  monsoni. In India le diversità climatiche tra i vari periodi dell’anno e tra 
  le varie regioni dipendono, infatti, non dalle stagioni ma dalla durata e 
  dall’abbondanza delle piogge monsoniche. In queste zone la stagione 
  è scandita dal monsone e la vita è organizzata in base all’alternanza tra 
  pioggia e stagione secca.
  Questo termine è allo stesso tempo il nome del vento, delle piogge e 
  dell’evento climatico più violento del pianeta.
  
In 
  pratica, in gran parte dell’India, è solo durante la stagione delle piogge che 
  piove veramente, prima e dopo la terra si presenta arida. Esistono due monsoni che si alternano 
  ciclicamente.  E’ il monsone estivo che elargisce grandi 
  quantità di piogge che permettono una vera e propria rinascita della 
  vegetazione.
  Il monsone  estivo da sud-ovest viene fermato dai rilievi dei Ghati 
  occidentali; le regioni occidentali dell’India meridionale sono perciò 
  soggette a piogge copiosissime. In  6 mesi i metri di acqua sono 2-3.
  Di conseguenza le zone interne del Deccan (poste “dietroâ€