India Britannica, Impero delle Indie, British India, Indian Empire, (1858)-1947


 

Bandiera di stato a terra dal 2 agosto 1858, anno in cui i poteri e i possedimenti della Compagnia passarono nelle mani della corona britannica. Allora l’Union Jack era pulito ma poco dopo venne posta al centro, sormontata dalla corona, la “stella dell’India”, simbolo dell’omonimo Ordine creato dalla regina Vittoria il 25 giugno 1861 per premiare chi si era distinto nella conquista dell’India; tale bandiera, espressione dell’autorità britannica (the Viceroy’s flag), era totalmente estranea alle tradizioni locali, ciò nondimeno costituì la bandiera di stato e rappresentò l’India presso la Società delle Nazioni (dal 1920 c.). Soppressa nel 1947, quando l’impero diventò un dominion.
 


Impero Indiano, Indian Empire, 1879-1947


 

Bandiera di stato in mare concessa dall'ammiragliato britannico il 2 luglio 1879. Ufficiale dal 21 aprile 1884. Abolita nel 1947. Era la Blue Ensign britannica con l'emblema dell'Ordine della stella dell'India al battente.
 


Impero Indiano, Indian Empire, 1945-1947

De facto bandiera nazionale e di stato usata per rappresentare l'India all'estero, ad esempio presso le Nazioni Unite. In uso dal 1945 al 1947. Era la Red Ensign britannica con l'insegna dell'Ordine della Stella dell'India come badge. Da non confondersi con la bandiera mercantile che fu sempre la Red Ensign pulita.
 


India Libera, Azad Hind, 1943-1945

Bandiera nazionale adottata nel novembre 1943 dal governo provvisorio dell'India indipendente proclamata nell'ottobre precedente e riconosciuta dalle potenze dell'Asse. Il territorio era limitato alle isole Andamane e Nicobare, già occupate dai giapponesi. Era la bandiera del partito del Congresso (v. più avanti) senza l'emblema centrale.
 


Unione Indiana, Repubblica dell'India,
Bharat, Bharat Juktarashtra, Bharatka Ganatantra, dal 1947

Bandiera nazionale e di stato adottata ufficialmente il 22 luglio 1947 e confermata dalla costituzione repubblicana del 26 gennaio 1950. La bandiera era nuova, ma con radici antiche. L’uso dell’arancio e del verde per rappresentare rispettivamente gli indù e i mussulmani risale al 1906; il bianco era il colore del Mahatma Gandhi, l’apostolo della non violenza. Al centro è riprodotta la chakra, la ruota della legge. L’antica raffigurazione buddista, diventata simbolo nazionale, è tratta dal famoso capitello del museo di Sarnath, con protomi leonine, dell’epoca di re Asoka (III sec. a.C.), il sovrano maurya celebre per la sue doti di pietà e religiosità. La nuova bandiera era ripresa direttamente dall’insegna del Congresso, il partito di Gandhi, adottata nel 1933, ma diffusa fin dal 1920; questa portava al centro, invece della chakra, l’arcolaio (charkha), scelto dal Mahatma quale simbolo a tutti intelligibile della fiducia nel proprio lavoro e dell’ahimsa, la non violenza, virtù attraverso le quali egli propugnava il raggiungimento dell’indipendenza.
 


Unione Indiana, Repubblica dell'India,
Bharat, Bharat Juktarashtra, Bharatka Ganatantra, dal 1950

Bandiera mercantile introdotta nel 1950. Insegna rossa alla maniera britannica con la bandiera nazionale nel cantone. Prima del 1950 l'India usò sempre l'insegna mercantile del Regno Unito (Red Ensign).
 


Unione Indiana, Repubblica dell'India,
Bharat, Bharat Juktarashtra, Bharatka Ganatantra, dal 1950

Bandiera di stato (del governo) in mare, in uso dal 1950, ispirata ai modelli britannici. Senza la grande ancora al battente indica un mercantile con un ufficiale della riserva al comando.

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