Curili
(giapponese Chishima-Rettō; russo Kurilskije ostrova), arcipelago
costituito da 56 isole vulcaniche di varia dimensione; si estende dalla costa
nordorientale dell'isola giapponese di Hokkaido fino alla costa meridionale
della penisola di Kamčatka, separando il mare di Ohotsk dall'oceano Pacifico.
Le Curili (il cui nome deriva dal vocabolo russo kurit, che significa
"fumare"), sono quasi interamente ricoperte di foreste e hanno numerosi vulcani
attivi. La superficie totale dell'arcipelago è di 15.590 km2. Le principali
attività degli abitanti, molti dei quali di etnia ainu, sono la caccia, la pesca
e l'estrazione di zolfo. Le Curili furono colonizzate contemporaneamente da
russi e giapponesi nel XVIII secolo. Nel 1875 il Giappone cedette alla Russia la
vicina isola di Sahalin in cambio del pieno possesso delle Curili. Le isole
furono successivamente restituite alla Russia in base a un accordo concluso nel
corso della conferenza di Jalta, durante la seconda guerra mondiale, ma dopo la
conclusione della guerra il Giappone continuò a rivendicare il proprio diritto
sulle quattro isole meridionali. Nei primi anni Novanta il Giappone incrementò
la pressione diplomatica per ottenere le isole contese, che divennero quindi
fonte di tensione tra le due nazioni interessate. Nel 1992 il governo giapponese
ha posto la restituzione delle isole come condizione per la concessione di aiuti
economici alla Russia; il governo russo ha insistito allora per il ritiro di
tutte le truppe straniere dal territorio giapponese (in Giappone, e
particolarmente sull'isola di Okinawa, sono situate alcune importanti basi
militari statunitensi).