Nel 1962, all'atto dell'indipendenza, il Burundi (nome assunto in sostituzione del coloniale Urundi) mantenne l'istituzione monarchica nella persona del re Mwambutsa IV, a differenza del Ruanda, divenuto repubblica. Nel 1966 il principe Ndizeye,


Ndizeye.

 figlio del re, approfittando dell'assenza del padre, si proclamò re con il nome di Ntarè V, ma nello stesso anno il primo ministro Michel Micombero


Micombero.

 lo detronizzò per instaurare la repubblica, di cui si dichiarò presidente e primo ministro. I feroci contrasti fra tutsi e hutu intanto rendevano infuocata la vita politica del paese. Nel 1974 una nuova costituzione faceva del Burundi una repubblica presidenziale a partito unico, l'Uprona. Micombero fu rovesciato nel 1976 da un incruento colpo di stato militare che portò alla presidenza J. B. Bagaza,

 di etnia tutsi. Confermato nel 1984, anche Bagaza fu sbalzato dal potere nel 1987, da un colpo di stato e sostituito da P Buyoya,


Buyoya.

 anch'egli di etnia tutsi. Buyoya avviò un graduale processo di ritorno alla democrazia e di riconciliazione nazionale. Nel 1992 tramite referendum veniva approvata una nuova Costituzione che introduceva il multipartitismo, vietando però i partiti su base tribale, e prevedeva elezioni a suffragio diretto del capo dello Stato. Le prime elezioni libere del giugno 1993 portarono


Bagaza.

alla presidenza Melchior Ndadaye, leader del Fronte per la democrazia nel Burundi (Frodebu, espressione dell'etnia hutu), che vinse anche le elezioni legislative. La politica di riconciliazione nazionale avviata da Ndadaye venne stroncata dall'assassinio

del presidente stesso (ottobre 1993) e di numerose altre personalità hutu; ripresero così gli scontri tribali che causeranno negli anni successivi ca. 200.000 morti e un milione e mezzo di profughi. Nel gennaio 1994 l'assemblea nazionale elesse capo dello stato Cyprien Ntaryamira (hutu),


Ndadaye.

che a sua volta nominò primo ministro Anatole Kanyenkiko (tutsi). Pochi mesi dopo (aprile 1994) il presidente Ntarymira periva in un incidente aereo e la carica venne assunta da S. Ntibantunganya, confermato dall'assemblea nazionale in settembre. La situazione politica e le tensioni etniche rimasero ingovernabili e nel luglio 1996 sfociarono in un nuovo colpo di stato, attuato dall'ex presidente P Buyoya, intenzionato nelle sue dichiarazioni a pacificare il paese.


Ntarymira.

 Nell'ottobre 1998 ebbero inizio in Tanzania colloqui tra Buyoya e gli oppositori hutu, ma gli scontri tra le etnie hutu e tut­si sono proseguite anche negli anni successivi, inducendo l'intervento (2002) della forza di pace interafricana. Nel 2001 P. Buyoya è stato nominato capo di un governo di transizione.