Il Sudafrica è un paese in via di sviluppo a reddito medio,
con abbondanti risorse, ben sviluppato in finanza, comunicazioni, energia e
settori dei trasporti, la borsa valori è fra le prime dieci del mondo. Tuttavia,
anche se lo sviluppo è stato positivo per dieci anni consecutivi, non ha ridotto
il 30% di disoccupazione e rimangono i problemi dell’era dell’apartheid, la
povertà e la mancanza di potere economico fra i gruppi svantaggiati. Altri
problemi sono il crimine, la corruzione e HIV/AIDS. All'inizio di 2000, il
presidente Mbeki promise di promuovere sviluppo economico e l’investimento
straniero, tagliare le spese e privatizzare.
Punti di forza. E' l'economia più sviluppata dell'Africa; altamente
diversificata e con infrastrutture moderne. Il settore finanziario è molto forte
negli investimenti mobilizzati. Il settore manifatturiero è in crescita. Le
risorse naturali sono varie, in particolari minerali di importanza strategica.
Punti di debolezza. I timori politici scoraggiano gli investimenti stranieri.
Crescita troppo debole per superare le privazioni della maggioranza nera. Boom
demografico. Il calo del prezzo dell'oro minaccia molti settori.
Come in genere tutti i settori produttivi del
paese, anche nell'ambito dell'agricoltura l'intervento del governo è stato
decisivo; esso si è soprattutto esplicato nei provvedimenti presi per assicurare
un sufficiente approvvigionamento idrico in un territorio che perde, per
evaporazione o per straripamento, la maggior parte delle acque convogliate dai
fiumi. Sin dal 1971 opera la Water Research, commissione istituita appunto per
coordinare e promuovere le più opportune ricerche e salvaguardie idrologiche; ma
gia nel 1966 era stato varato un grandioso progetto per la sistemazione della
valle del fiume Orange, con la creazione di tre grandi laghi artificiali in
grado di alimentare 20 stazioni idroelettriche nonche una vasta rete di canali.
Nel complesso il 13,6% della popolazione attiva è occupata nel settore agricolo.
Arativo e colture arborescenti ricoprono il 10,8% della superficie territoriali;
un quarto di questi corrispondo al "triangolo del mais" tra Mafikeng, il Lesotho
e lo Swaziland, sono destinati al mais, che in parte è esportato. È invece
destinata eminentemente al mercato interno la produzione, molto inferiore, del
frumento (15-20 milioni di q), diffuso sopratutto nel settore sud-occidentale
della Provincia del Capo e nella parte orientale dello Stato Libero d'Orange;
tra i cereali minori figurano il sorgo (4 milioni di q), l'orzo, l'avena, il
Miglio. Sempre al mercato interno sono destinate le patate (12,5 milioni di q) e
varie colture orticole ( pomodori, piselli, cipolle, fagioli, ecc.). Abbastanza
netta è, come in altri stati africani, la demarcazione tra agricoltura di
sussistenza e la ben più fiorente agricoltura industriale di piantagione; qui al
primo posto si colloca la canna da zucchero (22 milioni di q di zucchero
prodotti annualmente), concentrata nella fascia costiera del Natal, cui fanno
seguito il tabacco (340.000 q) , prodotto soprattutto nel Transvaal e in talune
zone della Provincia del Capo, e il cotone (1,5 milioni di q tra fibra e semi),
diffuso negli altopiani. Importantissima è infine la frutticoltura, in buona
parte destinata all'esportazione e che, grazie alla varietà delle condizioni
climatiche presentate dal paese, consente la crescita di specie sia proprie
delle aree temperate sia tipiche di quelle tropicali. La vite (14,6 milioni di q
di uva) prospera nella cuspide sud-occidentale della Provincia del Capo e da
elevati quantitativi di vini molto pregiati (9,4 milioni di hl annui); sempre
nella provincia del Capo si coltivano mele (4,5 milioni di q), pesche (1,7
milioni di q), pere, prugne, albicocche. L'agrumicoltura (6,5 milioni di q tra
arance, pompelmi e limoni) è ottimamente rappresentata, oltre che nella
Provincia del Capo, nella fascia costiera del Natal specie attorno a Durban;
sempre nell'area costiera del Natal si produce frutta tropicale (ananas 2,6
milioni di q, banane 1,8 milioni di q, manghi, papaie, ecc.). Ben sfruttate sono
anche le non cospicue risorse forestali che forniscono annualmente 19 milioni di
m³ di legname, coprendo il 90% del fabbisogno interno.
Nel complesso per le sue caratteristiche climatiche la Repubblica
Sudafricana si presta all'allevamento del bestiame: ben il 66% del territorio
nazionale è occupato da prati e pascoli permanenti, La distribuzione attuale del
bestiame è condizionata dalla estensione e dalla natura dei pascoli; così i
bovini (11,9 milioni di capi) sono concentrati nelle aree piu umide dell'est e
del nord (Natal, Transvaal, sezione orientale della Provincia del Capo, Orange
settentrionale); più importante è l'allevamento degli ovini (32,6 milioni di
capi), che si accontentano di pascoli magri e aridi e che sono quindi diffusi in
tutta la vastissima regione centrale. Il Sudafrica è un grande produttore di
lana (500.000 q l'anno); ma gli ovini forniscono pure le pregiate pelli karakul.
Fra i caprini (5,8 milioni di capi) sono di particolare rilievo le capre
d'angora (1 milione); si allevano inoltre suini, cavalli e volatili da cortile.
Anche la pesca (878.000 t annue) riveste notevole importanza, essendo un
settore modernamente attrezzato e organizzato; i prodotti piu abbondanti
(sardine, acciughe, sgombri, merluzzi) sono tratti dalle fredde acque
atlantiche.
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Oro e diamanti: | Il Sudafrica è per tradizione il paese dei diamanti e dell'oro; tuttavia le sue risorse sono molto piu varie e in taluni casi grandiose. Benché sia ormai estratto a notevole profondita e quindi a costi crescenti, l'oro (650-700.000 kg annui, 62% della produzione mondiale) è una sbalorditivo primato sudafricano; l'area di estrazione piu famosa è il Rand (Transvaal); ad essa si sono aggiunti numerosi altri giacimenti, come quelli di Odendaalsrus e di Elsburg: si tratta nel complesso di una cinquantina di miniere. I minerali auriferi contengono anche una notevole quantita di uranio, che viene lavorato in diversi impianti (6.500 t di ossido di uranio); rilevantissima anche l'estrazione di argento (161.000 t). Quanto ai diamanti, lo stato ha una produzione colossale (8,7 milioni di carati tra gemme vere e proprie e diamanti industriali); tale attivita fa capo alla compagnia De Beers, che controlla gran parte del commercio mondiale delle pietre. Per i diamanti vanno soprattutto ricordate le miniere di Kimberley (Provincia del Capo), Premier (Transvaal), Jagersfontein e Koffiefontein. Diamanti alluvionali si estraggono dal letto del Vaal e presso Port Nolloth alla foce dell'Orange; con imbarcazioni appositamente attrezzate vengono estratti diamanti anche dal fondo del mare. All'oro e ai diamanti si deve aggiungere il platino (78.500 kg). Carbone e petrolio. Importanti sono anche i giacimenti di carbone (174 milioni di t); la più cospicua area carbonifera si estende dal Natal fino a comprendere tutto il Transvaal centrale; altre miniere si trovano nello Stato Libero d'Orange. I primi ritrovamenti di una certa entita di petrolio, ubicati nei fondali sottomarini al largo delle coste del Capo, sino al 1982, ma il petrolio rinvenuto non è sufficiente perche ne risulti economica l'estrazione. In effetti quasi la metà degli idrocarburi impiegati non sono provenienti dal petrolio, ma sono dei succedanei ottenuti per sintesi dal carbone nei colossali impianti dei complessi SASOL (South African Coal, Oil and Gas Corporation). |
Altri minerali: | Anche per i minerali metalliferi la Repubblica Sudafricana è dotatissima, specie per quelli di ferro (15,6 milioni di t), presenti soprattutto nel Natal, ma ancor più per la cromite (1,9 milioni di t, secondo produttore mondiale), il manganese (1,4 milioni di t, secondo produttore mondiale) e l'antimonio (5.260 t, quarto produttore mondiale); cospicua è anche la produzione di vanadio (16.300 t) e di nichel (30.000 t). A grande distanza rame (209.000 t), stagno, tungsteno. Tra i minerali non metalliferi prevalgono l'amianto (146.000 t), i fosfati naturali (2,9 milioni di t), la mica e lo zolfo. Grandiose saline (626.000 t di sale) si trovano a Port Elizabeth e a Brantford. |
Il settore in maggior espansione è quello industriale, che attualmente partecipa per due quinti alla formazione del prodotto nazionale. Una delle caratteristiche dell'industria nazionale è la presenza di un forte settore pubblico, che ha istituito grandi societa, come la SASOL, la ISCOR (South African Iron and Steel Industrial Corporation), la ESCOM (Electricity Supply Commission), la SOEKOR (Southern Oil Exploration Corporation), ecc. Sotto egida governativa viene sostenuta la realizzazione di vari progetti economici di grandi proporzioni. Il potenziamento industriale ha avuto come logica premessa un'attentta politica economica di sviluppo energetico; la produzione di energia (164.000 milioni di kWh) supera già quella di molti paesi europei. L'energia prodotto è quasi esclusivamente di energia termica, alimentata da carbone locale e da petrolio d'importazione; sono in atto però sia il potenziamento delle centrali idriche, legato soprattutto alle grandi opere in corso sul fiume Orange, sia un vasto programma di creazione di centrali nucleari. L'industria nacque come attività di trasformazione delle risorse minerarie locali; oggi il suo panorama è assai diversificatoe ha assunto proporzioni rilevanti anche in vari settori manifatturieri. Cospicua è l'industria siderurgica, che si avvantaggia della presenza si ferro e carbone: localizzata specialmente nel Rand (Johannesburg, Pretoria, Vereeninging), produce oltre 14,6 milioni di t tra ghisa e acciaio. A fianco di essa operano complessi metallurgici diversi: del rame, dello stagno, dell'alluminio (che lavora bauxite d'importazione), ecc., che operano sia per richieste interne che per l'estero. Vasta è la gamma di prodotti dell'industria meccanica: automobili, veicoli, aerei, navi, apparecchiature elettriche; collegati con l'industria dell'automobile, gli stabilimenti per la produzione della gomma (6,8 milioni di pneumatici). Ha assunto proporzioni molto rilevanti la produzione chimica, dislocata in vari centri ma soprattutto operante a Sasolburg, nel Rand, dove si produce benzina sintetica ricavata dal carbone, acido solforico, superfosfati, materie plastiche, caucciu sintetico; altri grandi complessi sono a Modderfontein (ammoniaca sintetica), Somerset West (resine sintetiche, coloranti), Phalaborwa (fertilizzanti), ecc. Il settore petrolchimico, pure in costante espansione, è presente con varie raffinerie ubicate in prevalenza nei centri portuali d'importazione (Città del Capo, Durban), nonché a Sasolbourg. Il settore tessile si segnala per i cotonifici e i lanifici, con la collegata industria dell'abbigliamento. Lavorano materie prime nazionali varie altre industrie, dall'alimentare alla calzaturiera e alla manifattura dei tabacchi; il Sudafrica ha una buona produzione di cemento e di carta.