In molte regioni desertiche sono presenti formazioni vegetali che si sono adattate alla scarsità d'acqua e all'intenso calore diurno. Le piante del deserto sono generalmente in grado di conservare e sfruttare al massimo la poca acqua a loro disposizione. Molte angiosperme tipiche dei deserti inoltre vivono soltanto per pochi giorni: i loro semi giacciono al suolo, talvolta per anni, fino a che un acquazzone permette loro di germogliare. Le specie legnose hanno forti radici che raggiungono l'acqua in profondità; oppure straordinariamente estese in superficie, atte a catturare la rugiada o le gocce d'acqua delle piogge più leggere. Le piante del deserto hanno di solito foglie piccole, che limitano la traspirazione; altre piante durante la stagione arida perdono le foglie, realizzando la fotosintesi attraverso i fusti. Le piante grasse conservano l'acqua nei loro fusti carnosi e nelle radici; le spine, che sono foglie modificate, servono a proteggerle dagli animali, che altrimenti le distruggerebbero per ricavarne acqua. Molte piante del deserto assimilano e immagazzinano anidride carbonica solo di notte; durante il giorno i loro pori sono chiusi per impedire l'evaporazione dei liquidi.

 

 

 

La pianta caratteristica delle oasi è la palma da datteri. Essa cresce rapidamente e può raggiungere l'altezza di 20-25 metri. Ha radici che vanno a notevole profondità per cercare l'acqua e un tronco della grossezza media di 50 centimetri di diametro

 

 

 

 

 

Dell'albero di acacia si sfruttano il legno, la gomma arabica e i semi, che sono commestibili. Originaria dell'Africa e dell'Australia, l'acacia cresce nei climi più caldi. una pianta capace di sopportare il tremendo caldo e la siccità date le sue diramate radici che vanno in profondità. Protegge i suoi rami e foglie con una pellicola coriacea, simile a una resina, la quale evita l’eccessiva evaporazione e quindi le permette di trattenere al suo interno l’acqua che le necessita per sopravvivere;

 

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