•   Per diversi anni un prodotto per infusione (The' della Salute Incas) e' stato disponibile nei supermercati degli Stati Uniti. Questa bevanda, ottenuta dalle foglie di Eritroxylum Novogranatense contiene in media 5mg di cocaina per tazza, produce una lieve stimolazione psicomotoria, modica euforia e tachicardia.
Amerigo Vespucci fu probabilmente il primo europeo a descrivere la masticazione di foglie di coca in uso presso le popolazioni del Nuovo Mondo. Ancora oggi il 90% degli indigeni mastica le foglie secche mescolate con una piccola quantità di cenere in modo da spremerne i principi attivi che, una volta disciolti nella saliva, vengono a poco a poco deglutiti per assicurare effetti farmacologici duraturi. Una abitudine questa, già cara agli Incas. La parola coca deriva infatti da kuka, il nome proprio della pianta in lingua quechua. La coltivazione della coca avveniva, sino al 1400, in una vasta zona che comprendeva gli attuali territori del Venezuela e del Cile. I Conquistadores, spaventati certamente più dal magico alone di idolatria che dai reali effetti psicotonici delle foglie di coca promulgarono una serie di editti che, dal 1565 in poi, vietavano l'abitudine di masticare le foglie di coca.
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