1955 In seguito alla guerra di Indocina, abolizione della monarchia del V. del Sud e proclamazione di una repubblica presidenziale con a capo Ngo Dinh Diem, che instaura una dittatura appoggiata dagli USA. Nel Nord Ho Chi Minh ristabilisce la repubblica democratica di ispirazione comunista, con capitale Hanoi
1957 Inizio della lotta armata fra l'esercito regolare del V. del Sud, sostenuto dagli USA, e i guerriglieri filocomunisti sudvietnamiti (vietcong) appoggiati dal V. del Nord
1960 Costituzione del Fronte Nazionale di Liberazione del V. del Sud, sostenuto dal V. del Nord, dalla Cina e dall'URSS
1962 Il presidente americano J.F. Kennedy aumenta l'impegno militare nel V.
1963 Colpo di stato nel V. del Sud: Ngo Dinh Diem è sostituito da una giunta militare
1964 Gli USA inviano in V. un forte corpo di spedizione: iniziano i bombardamenti aerei sul V. del Nord
1967 Intensificazione dei bombardamenti aerei statunitensi. A Saigon viene eletto capo dello Stato il generale Van Thieu
1968 Offensiva vietcong e nordvietnamita del Tet: sospensione dei bombardamenti aerei sul V. del Nord e avvio a Parigi dei negoziati di pace
1970-1971 Gli USA cercano di far subentrare alle forze statunitensi l'esercito sudvietnamita. Ai colloqui di Parigi partecipa il Governo Rivoluzionario Provvisorio (GRP) sorto nel Sud in opposizione a quello di Saigon
1973 Firma a Parigi di un protocollo di pace che non pone fine alla guerra: intensificazione dei bombardamenti aerei
1974-1975 Massiccia offensiva del GRP; crollo dell'esercito sudvietnamita, occupazione di Saigon (ribattezzata Città Ho Chi Minh) e definitiva liberazione del Paese
1976 Proclamazione della Repubblica Socialista del V.con capitale Hanoi

(da I Percorsi della Storia DeAgostini)

La guerra che ha portato il Vietnam all'indipendenza e all'unità sotto un governo comunista ha come antecedente il conflitto conosciuto come "guerra d'Indocina", che dura dal 1946 al 1954 e porta alla fine del dominio coloniale francese sul Vietnam, che è diviso in due stati V. del Nord e V. del Sud.
La questione vietnamita si è venuta a inserire nella guerra fredda e gli USA, per assicurarsi un baluardo nel sud-est asiatico e temendo un predominio sovietico, appoggiano la creazione (1955) di un governo anticomunista nel Sud, con a capo Ngo Dinh Diem. Dal 1957 si vede una guerriglia rurale, appoggiata dai paesi comunisti, combattere contro il governo del Sud. Quando dal 1960 i guerriglieri vietcong (ora coordinati nel Fronte di Liberazione Nazionale) diventano più pericolosi, gli USA decidono l'intervento diretto a sostegno dei sudvietnamiti per il timore che una vittoria comunista avrebbe comportato la perdita di tutta l'Asia sudorientale (teoria del "domino"). In un'escalation di violenza il numero di militari americani impegnati nel conflitto sale da poche centinaia di uomini a 15000 nel 1961, a 125000 nel 1965, oltre 400000 nel 1967, oltre 700000 dopo il 1968. Dal 1964 l'esercito statunitense bombarda intensamente il Vietnam del Nord per impedire ogni attività economica e ogni rifornimento ai Vietcong aiutati economicamente e militarmente dall'URSS, dalla Cina e da altri paesi comunisti.

 
Un soldato americano morto durante il conflitto

Cresce intanto in tutto il mondo il dissenso nei confronti dell'intervento americano (da parte delle forze di sinistra, ma anche da parte delle socialdemocrazie europee e di settori del mondo cattolico, oltre che da paesi non allineati), ma soprattutto all'interno degli USA, dove per sostenere lo sforzo bellico è stata reintrodotta la coscrizione obbligatoria. L'offensiva nordvietnamita del Tet (capodanno buddista nel gennaio 1968) mette in evidenza la crisi del dispositivo bellico americano e gli insopportabili costi umani che una soluzione puramente militare avrebbe comportato.
Le proteste interne agli USA portano il presidente L.B.Johnson ad avviare trattative di pace a Parigi. Il suo successore R. Nixon pur inasprendo la guerra (estensione delle operazioni in Cambogia e Laos 1970; intensificazione dei bombardamenti sul V. del Nord) tenta di ridurre l'impatto interno attraverso una progressiva riduzione del contingente americano ("vietnamizzazione" del conflitto). Nonostante gli accordi di Parigi del 1973 i bombardamenti e le operazioni di guerra continuano. Nella primavera del 1975 il crollo dell'esercito sudvietnamita e l'occupazione di Saigon da parte dei nordvietnamiti pongono fine alla guerra: Nord e Sud sono riuniti nella Repubblica Socialista del Vietnam.