In questa pagina vi offriamo due documenti, da cui vi farete una chiara idea della gestazione dell'Autonomia al Liceo Berchet:

 

  1. La sperimentazione dell'Autonomia al Liceo Berchet
  2. Rapporto sulla sperimentazione dell'Autonomia Scolastica nell'a.s. 1998-1999: storia, problemi, prospettive
  3. Modello organizzativo del piano dell'offerta formativa
  4. Relazione accompagnatoria al POF 1999/2000
  5. Il piano dell'offerta formativa 1999/2000
  6. Il piano dell'offerta formativa 2000/2001

 

La sperimentazione dell'Autonomia al Liceo Berchet
L'adesione al progetto di Sperimentazione dell'Autonomia è stata deliberata dal Collegio dei docenti e dal Consiglio d'Istituto il 28 Settembre 1998. Essa fa seguito al convegno su Autonomia: attese e prospettive, promosso dal Consiglio d'Istituto del Liceo Berchet del 9 Maggio 1998 e di una folta rappresentanza dei genitori.
Per attuarne alcune indicazioni, un gruppo di ricerca-azione per l'innovazione organizzativa e didattica (D.I.OR), nominata dal Collegio Docenti il 1° Settembre 1998, ha predisposto una serie di interventi per l'a.s. 1998-99 al fine di diffondere e di rendere agibile la cultura dell'autonomia funzionale, organizzativa e didattica, secondo modalità che consentano una validazione/valutazione della qualità dei risultati a tutte le componenti scolastiche. Ecco in sintesi la tipologia dei diversi progetti:

  1. Progetto di organizzazione delle attività di sostegno e recupero:
    Ha l'obiettivo di studiare l'impatto delle attività di recupero e di approfondimento su quelle curriculari dal punto di vista pedagogico e organizzativo. Comportando un ampliamento e una diversificazione dell'offerta formativa, ha consigliato un adeguato adattamento del calendario scolastico e l'assunzione di una flessibilità di orario secondo le modalità già comunicate dalla Presidenza.

  2. Progetto di attivazione di insegnamenti integrativi facoltativi:
    L'obiettivo è di introdurre discipline non presenti nel curriculo o di sviluppare contenuti non previsti nelle "discipline tradizionali". Si tratta di valorizzare delle eccellenze attraverso una didattica mirata, in risposta alla committenza di genitori e studenti.

  3. Progetto di orientamento:
    L'obiettivo è quello di garantire per il maggior numero possibile di studenti il diritto a concludere con successo gli studi, constatato il fenomeno degli abbandoni, e orientarli adeguatamente alle scelte post-secondarie.
    Per quest'anno si predispone un servizio pre-iscrizioni all'Università entro Novembre 1998 e si organizza una serie di conferenze sia al mattino sia al pomeriggio sugli aspetti motivazionali delle scelte e sugli indirizzi universitari in consorzio con il Liceo scientifico Einstein.

  4. Progetto di aggiornamento a supporto delle problematiche dell'Autonomia:
    Insegnanti del Berchet, in consorzio con quelli del Bertarelli e del Mazzini, si incontreranno per discutere, approfondire e predisporre le questioni culturali, didattiche, organizzative poste dall'Autonomia.

  5. Progetto per la "Formazione degli adulti e l'Educazione permanente":
    Si tratta di rendere il Berchet anche un "Centro di educazione permanente", a cominciare dalla valorizzazione di risorse interne nell'ambito di progetti finalizzati. Per l'a.s. 1998-99 sono previsti cicli di conferenze e proposte di incontro con e tra ex-alunni, genitori e studenti per attività sportive.

Come si vede sono state attivate iniziative che "rompono" la fissità tradizionale della scuola. Nostro obiettivo è di far sì che il Berchet, aggiornandosi, inserendo il nuovo tempo nel suo pensiero, rimanga fedele ad una tradizione che lo ha reso valido come scuola capace di offrire, nella libertà, una funzione qualificata nella crescita culturale e civile dei suoi utenti.

Gruppo D.I.OR

    

 


Rapporto sulla sperimentazione dell'Autonomia Scolastica nell'a.s. 1998-1999: storia, problemi, prospettive.

STORIA:

9 maggio 1998 Convegno su Autonomia: attese e prospettive", promosso dal C.d.I, con la partecipazione dei docenti, degli studenti e dei genitori.
1 settembre 1998 Istituzione da parte del Collegio Docenti di un gruppo di ricerca-azione per l'innovazione organizzativa e didattica (D.I.OR).
28 settembre 1998 Il Collegio Docenti a maggioranza (quattro voti contrari) e il C.d.I all'unanimità approvano una serie di interventi finalizzati a diffondere e a rendere agibile la cultura dell'autonomia funzionale, organizzativa e didattica.
13 ottobre 1998 Il Collegio Docenti delibera una serie di:
  1. Progetti speciali (ex art. 71, p. 2, lett. b) del C.C.N.L/95 e progetti ex direttiva 133.
    Otto progetti speciali (Teatro, Storia della musica, Diritti dell'uomo, Laboratorio multimediale, Informatizzazione della gestione del personale, Giornalino "il Capro", Unverso arte).
  2. Corsi di aggiornamento 1998-99.
    Due corsi (Guida degli insegnanti perplessi, Tradizione e innovazione nell'insegnamento della FIlosofia).

Il C.d.I richiede su proposta della Presidenza un finanziamento di complessive £. 29.384.934 per il p. 1 e di £. 1.424.800 per il corso "Insegnanti perplessi", e di £. 2.531.760 per il corso "innovazione ecc.", con l'impegno che, qualora i progetti di cui al p. 1 siano effettivamente finanziati, allora si proceda a definire quali docenti vi siano coinvolti, sentito il Collegio Docenti (identica risoluzione è stata assunta anche dal Collegio successivo).

13 novembre 1998 Collegio Docenti e C.d.I richiedono al Provveditorato-Ufficio Attività Educative per la Salute, finanziamenti per complessive £. 13.600.000 (progetto CIC, Educazione alla salute, Teatro, Giornalino).
19 Novembre 1998 Il Provveditorato assegna un finanziamento complessivo per i progetti di sperimentazione dall'Autonomia corrispondente a £. 13.422.655 e un finanziamento finalizzato all'aggiornamento autonomia di £. 2.990.560.
4 dicembre 1998 Richiesta di integrazione ai fini della partecipazione al fondo speciale provinciale per il progetto di sperimentazione dell'Autonomia (£. 16.955.430).
17 dicembre 1998 La commssione D.I.OR presenta al Collegio Docenti i 'Criteri generali e l'ipotesi di ripartizione finanziaria sulle attività del Piano dell'offerta formativa', secondo la seguente scansione: 1) Uso integrato delle risorse disponibili; 2) Indicazioni di priorità (proposta principale: Nuovo Esame di Stato); 3) Attività commissioni; 4) Interventi ex Progetto giovani.
Viene altresì presentato dalla Presidenza del materiale per quanto riguarda l'ipotesi di distribuzione del Fondo di Istituto "formulato sulla falsariga dell'a.s. 97-98". Data la situazione, si rende necessario aggiornare il Collegio.
11 gennaio 1999 Approvazione di una proposta di ripartizione del fondo, secondo il criterio dell'uso integrato delle risorse.
26 marzo 1999 La circolare n° 176 comunica l'attribuzione finanziaria di £. 1.040.000 per il CIC e di £. 1.000.000 per gli altri progetti studenti.
18 maggio 1999 La circolare n° 273 comunica stanziamenti per gli I.D.E.I e loro confluenza nel fondo di istituto.
7 giugno 1999 La circolare n° 320 invia un quadro sinottico dei finanziamenti per i Progetti speciali del Berchet a.s. 98-99 insieme all'autorizzazione allo storno del cap. 2/2 al cap. 3/3 delle uscite.

    

PROBLEMI:

La scelta di partecipare fin da subito alla Sperimentazione dell'Autonomia deve essere giudicata positivamente, nonostante che si siano presentate non poche difficoltà e 'resistenze' nella gestione concreta dei progetti. In particolare:

  1. è necessario migliorare il collegamento tra la progettazione dell'insieme degli interventi da parte della commissione D.I.OR e le procedure attuative dei medesimi da parte della Presidenza;

  2. i progetti di collaborazione instaurati con altre scuole rispondono a una giusta esigenza, ma sono risultati casuali e non sempre coerenti con la Progettazione della innovazione al Berchet;

  3. Le iniziative ordinarie di aggiornamento da anni vengono approvate senza indicazioni di priorità e senza rispondenza ad un effettivo interesse collegiale. Da qui una serie di enigmi e di paradossi (cfr. Relazione della Responsabile della Commissione Aggiornamento).

Occorre dire che grave impedimento ad un'organica progettazione da parte della nostra scuola è derivato anche dalle indicazioni amministrative e dalle direttive, spesso non prive di contraddizioni, stabilite nei protocolli d'intesa decentrati tra sindacati e provveditorato.
Così, ad esempio, non è avvenuto quanto previsto dalla circ. del 23 sett. 1998, relativa ai 'Progetti speciali': l'annunciato automatismo compensativo fra richieste finanziarie per l'Autonomia e i 'Progetti speciali' non si è realizzato, costringendo la scuola a successive richieste di fondi senza mai poter conoscere l'entità delle risorse che effettivamente si sarebbero rese disponibili.
Le circolari del 18 maggio e del 7 giugno (!), infine, pur approvando i progetti del Fondo Speciale, obbligano a ricercare il finanziamento nelle economie realizzate sugli I.D.E.I. In altri termini le attività richieste sul Fondo Speciale non potranno essere realizzate e si sarà comunque obbligati, in alcuni casi, ad una revisione delle ipotesi di stanziamento di spesa già deliberate.

Occorre convincersi che una Autonomia effettiva implica anche la libertà e la capacità di far valere una sensata cirtica nei confronti di talune scelte di politica scolastica assunte dal Ministero, come dalle Organizzazioni Sindacali, che sembrano a volte prescindere dalla conoscenza della vivente macchina scolastica.
Certe indicazioni 'incielate' del C.E.D.E e del Provveditorato più che un effettivo sostegno all'innovazione sono apparse come un tentativo di omologare le scuole a paradigmi e politiche di vertice (cfr. l'idolatria e il mercato informatico della 'terza prova' o l'implementazione delle rete infoscuola utilizzando alcuni docenti partecipanti ai corsi di formazione per imporre una certa modellistica d'esame).
Visto che 'la scuola cambia, cambia(mo) la scuola' sul serio! Detto fra parentesi: il modo con cui abbiamo subito il Nuovo Esame di Stato, accettando di svolgervi un ruolo del tutto subalterno e funzionale, è segno di una crisi radicale della professionalità docente, cui occorre porre rimedio.

    

PROSPETTIVE:

Per il 1999/2000 si ritiene necessario proseguire con lo studio dei seguenti temi, sì da trasformarli in ipotesi operative per l'a.s. 2000/2001:

  1. Revisione dei Regolamenti del Collegio Docenti e C.d.I per renderli coerenti con le novità legislative degli ultimi anni e con i contenuti del nuovo accordo sindacale.
    Fin dal settembre '99 sarà comunque necessario provvedere ad identificare quali docenti abbiano l'attribuzione di specifiche funzioni-obiettivo quali: la gestione del piano dell'offerta formativa. il sostegno al lavoro dei docenti, interventi e servizi per gli studenti, realizzazione di progetti formativi d'intesa con enti ed istituzioni esterne alla scuola (cfr. art. 21 del contratto - 'Funzioni strumentali al piano dell'offerta formativa' (P.O.F)).
    Più in generale si tratta di valutare l'opportunità di strutturare i lavori del Collegio Docenti per Servizi di Documentazione-Informazione, Ricerca e Innovazione, Aggiornamento, piuttosto che solo attraverso Commissioni, attribuendo incarichi d'opera chiari in tutte le loro implicazioni. Il C.d.I., da parte sua, ha già assunto l'impegno di regolamentare l'uso delle risorse materiali (biblioteca, strumentazione informatica, aule di servizio polivalente, ecc.).

  2. Approvazione del 'Regolamento di disciplina per le studentesse e gli studenti', anche per le implicazioni che potrebbe avere nell'attribuzione trasparente del credito scolastico.

  3. Sviluppo di ulteriori forme di flessibilità dell'offerta formativa [sostegno e recupero (differenziandoli nettamente); libera partecipazione ad attività curriculari integrative]. Si ricorda a tal proposito che il C.d.I ha preso all'unanimità la risoluzione di invitare il Collegio Docenti a studiare le condizioni che possano portare nell'a.s. 2000-2001 alla formazione di classi ginnasiali effettivamente omogenee, strappandole alla 'rigidità selettiva' delle sperimentazioni e offrendo curriculi integrativi di educazione linguistica, artistica, informatica a popolazioni di interclasse [cfr. Innalzamento obbligo scolastico. Analogamente per il triennio: secondo le esigenze, attivazione di classi intersezionali per proseguimenti lingua straniera ecc.].

  4. Sperimentazione controllata dell'insegnamento di educazione fisica su classi intere invece che per gruppi di genere.

  5. Progettazione del nuovo obbligo scolastico, e, tenendo conto dell'esperienza condotta, predisposizione delle attività connesse al Nuovo Esame di Stato (disamina critica della struttura delle prove così come si sono realizzate; ricerca di coerenza tra organizzazione disciplinare dell'insegnamento e i percorsi di valutazione; studio casistica dei crediti scolastici e formativi) per le conseguenze concernenti l'attribuzione del credito scolastico.

  6. Progettazione dell'attività alternativa a quella dell'insegnamento della Religione Cattolica, anche per le conseguenze concernenti l'attribuzione del credito scolastico.

  7. Sviluppo di una cultura della valutazione della efficacia pedagogica delle forme organizzative adottate. Ricerca di adeguate corrispondenze fra contenuti, modi e tempi dell'insegnamento e dell'apprendimento.

Le attività previste dal Progetto dell'Autonomia di quest'anno e non ancora realizzate si terranno presumibilmente nel periodo ottobre-novembre.
In particolare si allega l'ipotesi del corso di aggiornamento concordato con le scuole Bertarelli e Torricelli. Al medesimo periodo si rinvia per una valutazione delle risorse effettivamente utilizzate e del loro impatto qualitativo sulle innovazioni dell'Autonomia in corso.

La scuola dell'Autonomia presuppone infine un'articolazione dialettica dei diversi soggetti-attori della vita scolastica (Collegio docenti-Studenti-Genitori-Capo d'Istituto) che deve essere riconosciuta nel Regolamento, ed in particolare un'adeguata attivazione delle relazioni sindacali, oggi pressoché assenti, nel rispetto delle distinzioni dei ruoli e delle rispettive responsabilità tra amministrazione scolastica ed organizzazioni sindacali.

L'individuazione di una 'aula-laboratorio' per l'innovazione didattico-organizzativa potrebbe, da ultimo, facilitare la conoscenza e la discussione delle norme legislative che la fondano, come delle esperienze più significative condotte, evitando che restino patrimonio di alcuni.

GRUPPO D.I.OR
Milano, 10 giugno 1999

    


Modello organizzativo del piano dell'offerta formativa

ISTITUZIONE DELLE FUNZIONI E FINALITA'

  1. Il Collegio dei Docenti, al fine di favorire le gestione unitaria di tutte le attività previste dal P.O.F. e di realizzare le condizioni per l'assunzione di decisioni coerenti con l'obiettivo della qualità dei processi formativi, si avvale di una specifica Commisione di Coordinamento. Tale Commissione è costituita dai tre Coordinatori delle funzioni-obiettivo e dal collaboratore Vicario.
    Il Presidente della Commissione è eletto dai membri che la compongono fra i Coordinatori delle funzioni-obiettivo.
  2. La Commissione di Coordinamento si articola in tre Servizi: Gestione del Piano dell'Offerta Formativa, Ricerca-Innovazione e Aggiornamento, Documentazione e Informazione. I Coordinatori dei Servizi saranno nominati dal Collegio dei Docenti ai sensi dell'art. 28 del C.C.N.L. Triennio 1999/2001.
  3. GESTIONE DEL PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA
    Il Servizio assicura il coordinamento dell'attività P.O.F. anche in relazione ed in coerenza alle risorse finanziarie disponibili. Cura il coordinamento della progettazione curricolare e delle attività extra-curricolari. Studia forme di coordinamento tra la scuola e le famiglie, gli Enti pubblici e le altre Istruzioni scolastiche e formative; attua una valutazione dell'efficacia e dell'efficienza del modello proposto.

  4. Aree progettuali di competenza per l'attribuzione di incarichi professionali

  1. attività dei Coordinatori di classe
  2. modelli di flessibilità organizzativa
  3. attività aggiuntive di insegnamento
  4. attività aggiuntive funzionali all'insegnamento
  5. attivazione degli insegnamenti integrativi
  6. Progetto Salute
  7. Progetto Teatro
  8. Progetto Multimedialità
  9. Progetto Orientamento
  10. attività complementari di Educazione Fisica
  11. Progetto Educazione degli adulti/Educazione permanente
  12. libere iniziative degli sudenti e dei genitori
  13. altro
  1. RICERCA-INNOVAZIONE E AGGIORNAMENTO
    Il Servizio conduce studi e ricerche in campo educativo, al fine di sostenere e promuovere il dibattito e l'innovazione relativi alle strutture, ai metodi ed ai contenuti dell'attività formativa. Promuove l'attuazione di progetti di sperimantazione aperti anche alla collaborazione di altre istituzioni scolastiche e formative. Promuove, organizza ed attua iniziative di aggiornamento per il personale della scuola.

    Aree progettuali di competenza per l'attribuzione di incarichi professionali

  1. analisi dei bisogni formativi di docenti-studenti-genitori
  2. gestione del Piano di Aggiornamento dei docenti
  3. produzione di materiali didattici
  4. Progetti di Accoglienza
  5. iniziative di compensazione, recupero e affinamento
  6. valutazione dell'impatto formativo delle iniziative sugli studenti
  7. orientamento scolastico (prolungamento dell'obbligo)
  8. scambi culturali con l'estero
  1. DOCUMENTAZIONE E INFORMAZIONE
    Il Servizio raccoglie, conserva, mantiene accessibile e diffonde, nei metodi più opportuni ed avvalendosi delle tecnologie più efficaci, il materiale che documenti i risultati delle attività di studio, ricerca, sperimantazione, aggiornamento, condotte sia per iniziativa propria sia per iniziative di altri enti, pubblici e privati, validamente operanti nel sistema scolastico ed educativo. Mantiene costanti rapporti con I.R.R.S.A.E.,  M.P.I., Provveditorato, C.E.D.E., B.D.P., Università, Enti di Ricerca e Formazione, Distretto Scolatico, Regione ed Enti Locali.
    Cura l'edizione di bollettini di informazione, promuove, qualora venga ritenuto necessario, dei risultati di maggior rilievo pedagogico-didattico e documentario dell'attività realizzata nell'ambito della programmazione della scuola.
    Il Coordinatore del Servizio è Presidente della biblioteca dell'Istituto.

    Aree progettuali di competenza per l'attribuzione di incarichi professionali
  1. cura della documentazione educativa e legislativa
  2. redazione pubblicazioni
  3. biblioteca
  4. laboratorio multimediale
  5. memoria/storia del Berchet

    


Relazione accompagnatoria al POF 1999/2000
La Commissione di Coordinamento dei Servizi, tenuto conto delle indicazioni del Collegio dei Docenti, dopo aver curato la raccolta delle proposte di attività didattiche avanazte dai docenti nell'incontro del 28/9/99, ha costruito, in prima istanza, un Repertorio delle diverse iniziative, così come pervenute.
Di ciascuna di queste è stato tracciato lo schema essenziale (codice, compito, docenti, tempi, costi), al fine di facilitare la discussione e l'assunzione di decisioni da parte del Collegio. Un prospetto conclusivo riassume la proposta di delibera, costruita sulla valutazione di coerenza/compatibilità con gli orientmenti di politica scolastica espressi dal Collegio e con tutte le modifiche/integrazioni  che il Collegio ritenesse opportuno apportare .
La Commissione di Coordinamento evidenzia, inoltre, qui di segito, alcune iniziative architettoniche e prioritarie in relazione alla sperimentazione, di tipo processuale, dell' Autonomia Scolastica.


SERVIZIO DOCUMENTAZIONE E INFORMAZIONE

  1. Potenziamento, diffusione e informatizzazione del Piano di attività del Liceo, anche mediante la sua dislocazione nel sito Web (P.O.F.-Sito)
  2. Coordinamento dell'utilizzo delle nuove tecnologie e cura della documentazione educativa
  3. Aggiornamento e completamento della "Storia/Memoria" del Berchet, promuovendo sia indagini di archivio sia la raccolta della documentazione su eventi recenti
  4. "Biblioteca": analisi del patrimonio librario significativo nella scuola; schedatura testi; servizio di assistenza e di valorizzazione didattica
  5. "Informazione": servizio di accesso alla documentazione legislativa come alle circolari del Provveditorato e comunicazioni di interesse: edizione di agili opuscoli:
    "Colore Blu": convegni, attività culturali, corsi.
    "Colore Rosso": memoria del Berchet.
    "Colore Bianco": didattica.


SERVIZIO DI RICERCA-INOVAZIONE-AGGIORNAMENTO

  1. Elaborazione input didattici per la formulazione dell’orario
  2. Il riorientamento scolastico nel nuovo obbligo: modelli operativi
  3. Raccolta e disamina dei progetti didattici dei Consigli di Classe e dei progetti per l’Esame di Stato, visto il particolare rilievo formativo che hanno nel P.O.F. le iniziative di compensazione, recupero, affinamento
  4. Elaborazione di percorsi multidisciplinari per l’Esame di Stato: analisi di modelli e proposte di iniziative
  5. Studio, nell’ambito della Riforma dei Cicli, di nuovi indirizzi formativi


SERVIZIO GESTIONE DEL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

  1. Ricerca e definizione di indicatori per il governo dei fini (valori-bisogni), della produttività (procedure-risultati), della funzionalità (competenze-regole)
  2. Sviluppo del Modello delle relazioni interne al P.O.F.: rapporti con genitori, studenti ed enti
  3. Indicatori di gestione delle risorse in riferimento ad obiettivi di qualità.
  4. Valutazione di sistema del modello P.O.F.
  5. Studio di modelli di organizzazione spazio-temporale per l’insieme dell’offerta didattico-formativa

Si richiama fin da subito l’attenzione del Collegio sulla necessità di valutare il P.O.F.anche dal punto di vista delle reali possibilità di partecipazione dello studente, per evitare eccessi nell’offerta di iniziative e/o sprechi.
A tal fine la Commissione di Coordinamento propone l’adozione di alcune "norme transitorie" valide fino alla revisione dei regolamenti previsti nel Modello di organizzazione del P.O.F.
Da ultimo, nell’allegato A, una scheda riepilogativa mostra i finanziamenti certi nel 1999/2000. Entro gennaio, dopo l’approvazione, da parte del C.d’I., del consuntivo delle attività svolte nell’a.s. 1998/99, sarà possibile conoscere le economie realizzate, da reinvestire sul P.O.F. in atto.

Siamo all’inizio di un viaggio di cui è impossibile cogliere oggi con precisione la destinazione: troppi nodi politici, culturali e professionali rimangono da sciogliere per poter divinare anche solo i penultimi effetti delle innovazioni che attraversano la scuola.
Siffatta incertezza ci obbliga dunque, da un lato, all’esercizio della virtù della prudenza, e, dall’altro, all’attenzione verso il nuovo, perché l’impronta che vi lasciamo, rinvii, malgrado tutto, almeno alla certezza della efficacia della nostra azione.

LA COMMISSIONE DI COORDINAMENTO