Liceo Ginnasio "Giovanni Berchet"
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Certificato n. 152456

E

 

Cari amici, in occasione dell’annuale brindisi natalizio, siamo lieti di presentarvi il programma della serata:

Lunedì, 13 dicembre 2004, ore 20,30 precise, liceo Berchet

Coro del Berchet           Brani annunciati estemporaneamente.

Astor Piazzolla              “Le Grand Tango”, per violoncello e pianoforte.

                                       Marco Dell’Acqua, violoncello, III G.

                                       Gabriel Mengher, pianoforte.

Alexander Skrjabin                Tre studi: op. 2 n° 1, op. 42 n° 4; op. 8 n° 12.

           Luca Zilianti, pianoforte, II G.

Camille Saint-Saens              Dal “Carnaval des animaux”: “Le cygne”

          Marco Dell’Acqua, violoncello, III G.

          Luca Zilianti, pianoforte, II G.

Frédéric Chopin            Ballata n° 3 in la Ь magg. op. 47.

                                           Maria Francesca Patria, pianoforte.

Franz Liszt                     “Rigoletto”, parafrasi da concerto.

                                       Adalberto Maria Riva, pianoforte.

                               ÛÛÛÛÛÛÛÛÛÛÛÛÛÛÛÛ

Antonio Vivaldi              Da “Il Cimento dell’Armonia e dell’Inventione” opera VIII:

                               “Le Quattro Stagioni”

Concerto in Mi magg. per Violino, Archi e Cembalo

“La Primavera”

Allegro – Largo – Allegro

Concerto in Sol minore per Violino, Archi e Cembalo

“L’Estate”

Allegro  non molto – Adagio – Presto

Concerto in Fa magg . per Violino, Archi e Cembalo

“L’Autunno”

Allegro – Adagio molto – Allegro

Concerto in Fa min. per Violino, Archi e Cembalo

“L’Inverno”

Allegro non molto – Largo – Allegro

Orchestra “Costa Ensemble” diretta da Carlo Villa

Violino principale: Ruggero Fededegni

Ringraziamo per la preziosa ed apprezzata collaborazione il preside, professor Innocente Pessina, il vicepreside professor Pietro De Luca ed il professor Andrea Benaglia. Questo concerto è stato possibile grazie a Ruggero Fededegni e Carlo Villa.

 

 

Antonio Vivaldi

Sonnetti dimostrativi.

 

La primavera

 

A     Giunt’è la Primavera e festosetti

B     La salutan gl’Augei con lieto canto,
C     E i fonti allo spirar de’ Zeffiretti

Con dolce mormorio scorrono intanto:

 

D    Vengon’ coprendo l’aer di nero amanto

E Lampi, e tuoni ad annuntiarla eletti

E     Indi tacendo questi, gl’Augelletti;

Tornan’ di nuovo al lor canoro incanto:

 

F     E quindi sul fiorito ameno prato

Al caro mormorio di fronde e piante

Dorme ‘l Caprar col fido can’ à lato.

 

G    Di pastoral Zampogna al suon festante

Danzano Ninfe e Pastor nel tetto amato
 

Di primavera all’apparir brillante.

 

 L’autunno

 

A     Celebra il Vilanel con balli e canti

       Del felice raccolto il bel piacere

B     E del liquor di Bacco accesi tanti

C    Finiscono col sonno il lor godere

 

D    Fà ch’ogn’uno tralasci e balli e canti

       L’aria che temperata dà piacere,

       E la Staggion ch’invita tanti e tanti

       D’un dolcissimo sonno al bel godere.

 

E     I cacciator alla nov’alba à caccia

       Con corni, schioppi, e canni escono fuore

F     Fugge la belva, e seguono la traccia;

 

G    Già sbigottita, e lassa al gran rumore

       De’ schioppi e canni, ferita minaccia

H     Languida di fuggir, mà oppressa muore.

 

L’estate
 

A     Sotto dura staggion dal sole accesa

       Langue l’huom, langue ‘l gregge, ed arde il Pino;

B    Scioglie il Cucco la Voce, e tosto intesa

C    Canta la Tortorella e ‘l gardellino.

 

D    Zeffiro dolce spira, mà contesa

       Muove Borea improviso al suo vicino;

E    E piange il Pastorel, perche sospesa

       Teme fiera borasca, e ‘l suo destino;

 

F     Toglie alle membra lasse il suo riposo

       Il timore de’ Lampi, e tuoni fieri

       E de mosche, e mossoni il stuol furioso!

 

G    Ah che pur troppo i suoi timor son veri

       Tuona e fulmina il Ciel e grandinoso

       Tronca il capo alle spiche e a’ grani alteri.

 

L’inverno

 

A     Aggiacciato tremar trà nevi algenti

B    Al severo spirar d’orrido Vento,

C    Correr battendo i piedi ogni momento;

D    E pel soverchio gel batter i denti;

 

E    Passar al foco i di quieti e contenti

       Mentre la pioggia fuor bagna ben cento

 

F     Camminar sopra ‘l giaccio e correr forte

G    Per timor di cader gersene intenti;

 

H    Gir forte, sdruzziolar, cader à terra

I      Di nuovo ir sopra ‘l giaccio e correr forte

L     Sin ch’ il giaccio si rompe, e si disserra;

 

M    Sentir uscir dalle ferrate porte

N    Sirocco, Borea, e tutti i Venti in guerra

       Quest’è ‘l verno, mà tal, che gioia apporte.