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Certificato n. 152456 |
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Cari amici, in occasione dell’annuale brindisi natalizio, siamo lieti di presentarvi il programma della serata:
Coro del Berchet Brani annunciati estemporaneamente.
Astor Piazzolla “Le Grand Tango”, per violoncello e pianoforte.
Marco Dell’Acqua, violoncello, III G.
Gabriel Mengher, pianoforte.
Alexander Skrjabin Tre studi: op. 2 n° 1, op. 42 n° 4; op. 8 n° 12.
Luca Zilianti, pianoforte, II G.
Camille Saint-Saens Dal “Carnaval des animaux”: “Le cygne”
Marco Dell’Acqua, violoncello, III G.
Luca Zilianti, pianoforte, II G.
Frédéric Chopin Ballata n° 3 in la Ь magg. op. 47.
Maria Francesca Patria, pianoforte.
Franz Liszt “Rigoletto”, parafrasi da concerto.
Adalberto Maria Riva, pianoforte.
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Antonio Vivaldi Da “Il Cimento dell’Armonia e dell’Inventione” opera VIII:
Allegro – Largo – Allegro
Concerto in Sol minore per Violino, Archi e Cembalo
“L’Estate”
Allegro non molto – Adagio – Presto
Allegro – Adagio molto – Allegro
“L’Inverno”
Orchestra “Costa Ensemble” diretta da Carlo Villa
Ringraziamo per la preziosa ed apprezzata collaborazione il preside, professor Innocente Pessina, il vicepreside professor Pietro De Luca ed il professor Andrea Benaglia. Questo concerto è stato possibile grazie a Ruggero Fededegni e Carlo Villa.
A Giunt’è la Primavera e festosetti
B La
salutan gl’Augei con lieto canto,
C E i fonti allo spirar de’ Zeffiretti
Con dolce mormorio scorrono intanto:
D Vengon’ coprendo l’aer di nero amanto
E Lampi, e tuoni ad annuntiarla eletti
E Indi tacendo questi, gl’Augelletti;
Tornan’ di nuovo al lor canoro incanto:
F E quindi sul fiorito ameno prato
Al caro mormorio di fronde e piante
Dorme ‘l Caprar col fido can’ à lato.
G Di pastoral Zampogna al suon festante
Danzano
Ninfe e Pastor nel tetto amato
Di primavera all’apparir brillante.
L’autunno
A Celebra il Vilanel con balli e canti
Del felice raccolto il bel piacere
B E del liquor di Bacco accesi tanti
C Finiscono col sonno il lor godere
D Fà ch’ogn’uno tralasci e balli e canti
L’aria che temperata dà piacere,
E la Staggion ch’invita tanti e tanti
D’un dolcissimo sonno al bel godere.
E I cacciator alla nov’alba à caccia
Con corni, schioppi, e canni escono fuore
F Fugge la belva, e seguono la traccia;
G Già sbigottita, e lassa al gran rumore
De’ schioppi e canni, ferita minaccia
H Languida di fuggir, mà oppressa muore.
Langue l’huom, langue ‘l gregge, ed arde il Pino;
B Scioglie il Cucco la Voce, e tosto intesa
C Canta la Tortorella e ‘l gardellino.
D Zeffiro dolce spira, mà contesa
Muove Borea improviso al suo vicino;
E E piange il Pastorel, perche sospesa
Teme fiera borasca, e ‘l suo destino;
F Toglie alle membra lasse il suo riposo
Il timore de’ Lampi, e tuoni fieri
E de mosche, e mossoni il stuol furioso!
G Ah che pur troppo i suoi timor son veri
Tuona e fulmina il Ciel e grandinoso
Tronca il capo alle spiche e a’ grani alteri.
L’inverno
A Aggiacciato tremar trà nevi algenti
B Al severo spirar d’orrido Vento,
C Correr battendo i piedi ogni momento;
D E pel soverchio gel batter i denti;
E Passar al foco i di quieti e contenti
Mentre la pioggia fuor bagna ben cento
F Camminar sopra ‘l giaccio e correr forte
G Per timor di cader gersene intenti;
H Gir forte, sdruzziolar, cader à terra
I Di nuovo ir sopra ‘l giaccio e correr forte
L Sin ch’ il giaccio si rompe, e si disserra;
M Sentir uscir dalle ferrate porte
N Sirocco, Borea, e tutti i Venti in guerra
Quest’è ‘l verno, mà tal, che gioia apporte.