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Circolare n. 175
AI DOCENTI
AGLI STUDENTI
AL PERSONALE ATA
Sessantesimo anniversario della Liberazione
Il 25 aprile di quest’anno è
ricorso il sessantesimo anniversario della Liberazione dal dominio nazifascista
ad opera di quanti si batterono per ridare libertà al nostro paese e porre le
basi per la costruzione di una civile e democratica convivenza. Dal sacrificio
anche di quelle genti è nata la nostra Carta Costituzionale.
Per una riflessione su quegli avvenimenti, si trasmette il discorso che il
Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha pronunciato lunedì 25/4
u.s. in p.zza Duomo a Milano
Milano, 27 aprile 2005
Il Collaboratore
Vicario Il Dirigente Scolastico
Prof. Pietro DE LUCA Prof.
Innocente PESSINA
Il discorso del presidente della Repubblica a Milano in occasione del 60° anniversario della Liberazione
Ciampi: "Dalla Costituzione è
venuta la rinascita d'Italia" Dalla Resistenza,
alla caduta del fascismo, l'unità ritrovata e una
Carta fondamentale alla base "della nostra convivenza civile"
"Presidente emerito della Repubblica, presidente della corte
costituzionale, rappresentanti del senato, della camera dei deputati e del
Governo, autorità, cari rappresentanti delle associazioni combattentistiche e
partigiane, del sindacato, Italiani tutti, il 25 aprile, 60 anni fa, fu per le
città del Nord il giorno della Liberazione.
Per l'Italia tutta fu il giorno della
ricomposizione dell'unità nazionale, nel nome della libertà. Si dischiuse, quel
giorno, il luminoso orizzonte della democrazia. Si aprì un'epoca nuova della
nostra storia. Ancora la stiamo vivendo. Un filo ininterrotto lega gli ideali e
le gesta del Risorgimento alle impresse della Lotta di Liberazione e alla
rinascita dell'Italia: repubblicana, per libera scelta del popolo italiano. Non
furono soltanto le armate alleate, con l'apporto in combattimento delle quattro
divisione dell'Esercito Italiano, a liberare, a prezzo di gravi perdite,
l'Italia tutta. Alla propria liberazione diede un contributo determinante il
popolo italiano: in primo luogo, con l'opera tenace ed eroica delle formazioni
partigiane costituitesi nelle campagne, nelle montagne, nelle città d'Italia.
Quel 25 aprile 1945, all'indomani dell'ordine dell'insurrezione generale delle
forze della Resistenza dato dal Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia,
molte città del Nord, grandi e piccole, vennero liberate dai partigiani, prima
dell'arrivo delle forze alleate. Nei loro cuori batteva forte l'amor di Patria.
Tra le città liberate quel giorno di 60 anni fa, Milano: Milano delle cinque
giornate; Milano da sempre protagonista della storia d'Italia. In quello stesso
giorno, nelle città che avevano già visto la fine della lunga occupazione gli
italiani si unirono in spontanei, esultanti cortei. Il popolo scese nelle strade
e nelle piazze, in festa. Iniziammo allora a vivere l'esperienza esaltante della
nostra rinascita di popolo libero e unito. Le gesta di quelle giornate
formarono, per sempre, la nostra coscienza democratica.
Rievocando quei momenti, ricordiamo coloro che ne furono protagonisti.
Ricordiamo le donne, anch'esse partecipi della lotta per la Liberazione.
Ricordiamo i caduti. Ricordiamo le popolazioni di villaggi trucidate dalle forze
naziste. Ricordiamo le migliaia di italiani di religione ebraica deportati e
sterminati nei campi nazisti. Ricordiamo la gloria di quella moltitudine di
cittadini italiani, donne e uomini di ogni ceto sociale, che a rischio e spesso
a prezzo della loro vita protessero e salvarono tutti coloro che si battevano
contro l'insana barbarie nazista. Gloria a coloro che salvarono l'onore del
popolo italiano e diedero il loro vitale contributo alla riconquista della
libertà: la libertà per tutti, anche per coloro che li avevano combattuti.
Miracolosamente, rapidamente, l'Italia
uscita dagli anni di guerra, di bombardamenti di distruzioni, di sanguinosi
conflitti, ritrovò una nuova unità. La lotta contro l'occupazione nazista e la
dittatura fascista fu anche lotta per dar vita a una nuova identità
nazionale,fondata su diritti eguali per tutti. La memoria di quella lotta non
vuol certo mantenere vive le divisioni. Vuole, al contrario, rendere più salda
l'unità nazionale dell'Italia repubblicana, più salda la democrazia conquistata
per tutti gli italiani. Vuole ricordarci che furono gli ideali di libertà e di
giustizia a dar vigore ai nostri cuori e alle nostre menti, forza alle nostre
braccia. Allora capimmo che senza ideali un popolo langue; è destinato ad essere
servo. Oggi dobbiamo essere capaci di risvegliare in noi quegli ideali, quei
valori. Essi furono la nostra stella polare. Debbono continuare a esserlo.
Libertà e Giustizia si conquistano giorno per giorno, affrontando e superando i
problemi quotidiani della nostra democrazia.Le celebrazioni del 25 aprile sono
occasione per meditare, tutti insieme, sui valori fondanti della nostra Patria,
libera e unita, sugli ideali condivisi da tutto il nostro popolo riconciliato
con se stesso nel nome della Libertà. A poco più di un anno dalle giornate
indimenticabili della Liberazione, l'esperienza esaltante delle prime elezioni
politiche libere, il 2 giungo del 1946, fece scoprire a tutti gli italiani il
gusto della libertà; consacrò l'unità nazionale; ci guidò nella scelta della
Repubblica. In un breve periodo di tempo, superando divisioni politiche e
ideologiche, gli eletti del popolo in Assemblea Costituente, diedero vita alla
Costituzione Repubblicana. E' la Costituzione che ha consentito la rinascita
morale e materiale della nostra Patria, le grandi trasformazioni istituzionali e
sociali, la creazione di un sistema di equilibri tra i poteri, che ha garantito
e garantisce la libertà di tutti. Non dimentichiamo mai che la Costituzione è la
base della convivenza civile dell'intera Nazione. In questa giornata di
celebrazioni e ricordi, parta da questa piazza, da questa grande assemblea di
popolo, un messaggio di concordia operosa fra tutti gli italiani. Parta da qui,
guardando al di là della vicina grande cerchia delle Alpi, un messaggio di
amicizia ai popoli europei, quei popoli che, pur uniti da una comune civiltà, si
erano combattuti per secoli. Oggi essi hanno ritrovato insieme, nell'Unione
Europea, i benefici della pace. La memoria dei conflitti, delle tragedie cui
siamo sopravvissuti, la memoria dei caduti per la libertà, non venga mai meno.
Alimenti nei nostri cuori l'amore per le istituzioni democratiche. Abbiamo
voluto e saputo costruirle per vivere insieme, nella pace, le gioie della
libertà. Viva la Resistenza.
Viva la Repubblica. Viva l'Italia libera e unita".
(25 aprile 2005)
Certificato n. 152456 |