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Dossier (marzo
2003)
Si vogliono
realizzare due video incentrati sulla realtà scolastica del Liceo
Berchet: un cortometraggio che illustri esclusivamente gli ambienti
della scuola e un cortometraggio che descriva in modo più dettagliato le attività
e la vita del Liceo.
Obiettivo
primario è quello di descrivere, attraverso testi, immagini e musiche, il mondo
berchettiano, nelle sue peculiarità: si vogliono proporre in maniera
sintetica le attività svolte all'interno della scuola, i suoi punti di forza e
– più generalmente – le sue caratteristiche.
Alla funzione
pubblica si affianca quella interna e formativa: il progetto punta anche a
favorire la partecipazione degli studenti ad una esperienza di lavoro in team
che permetta loro di intuire i primi meccanismi di collaborazione e sinergia.
I video sono
indirizzati ai futuri studenti che, in essi, potranno reperire le
informazioni che cercano, le risposte alle loro domande, conferme ai loro
dubbi, conforto alle loro ansie. Si rivolgono poi ai genitori dei futuri
studenti per permettere loro di possedere strumenti in più per concertare con i
figli le loro scelte di indirizzo e di istituto.
I video, però,
saranno patrimonio anche dei genitori di chi già frequenta la scuola: questi
potranno conoscere più approfonditamente le attività del Liceo, entrare nel
vivo della vita della scuola, avvicinarsi alle dinamiche di comunicazione dei
propri figli. Saranno poi un'occasione per gli studenti di riflettere su se
stessi, sui propri comportamenti, sulla realtà in cui vivono, sul loro ruolo
centrale nella vita scolastica. Saranno uno spunto per gli insegnanti
che, guardando da spettatori il mondo in cui sono immersi, potranno valutarlo
in maniera più obiettiva, cercando di intervenire – ove possibile – sulle
eventuali pecche.
Infine, saranno
occasione di svago per tutti gli ex berchettiani che vorranno dilettarsi
a scoprire come è mutata la loro scuola, ma anche un documento per chiunque sia
interessato a cogliere i mutamenti in atto nella scuola e nella
società italiana.
Al progetto
collaborano, fin dalla sua fase embrionale, gli studenti Jacopo Busnach
Ravenna, Federico Longobardi e Jacopo Filippo
Per ottenere
prodotti efficaci e di largo impatto comunicativo è necessario il contributo di tutti; solo una gran varietà di
pareri può consentire di sviluppare video capaci di raggiungere una fetta di
pubblico sempre più ampia. È in questa ottica che si è inviata nelle classi una
circolare che informava dell'iniziativa e si è indetta una selezione di
persone interessate al progetto: obiettivo, dunque, non era esclusivamente la
scelta di personaggi capaci di interagire senza impaccio con una
videocamera, ma anche di verificare la percezione diffusa su un
progetto di questo genere e, soprattutto, individuare soggetti disponibili
ad una collaborazione. Anche dopo i "provini" del 28 febbraio,
dunque, chiunque concordi sull'opportunità di questo progetto potrà offrire la
sua collaborazione.
Si è proceduto,
nel corso del primo quadrimestre, a filmare una serie di attività
della vita scolastica, nonché - nel mese
di dicembre – gli ambienti vuoti della scuola, in vista del video che
illustri unicamente gli spazi. All'affinamento del progetto si è provveduto in
itinere, attraverso riunioni settimanali in occasione del gruppo web,
ma anche con frequenti incontri informali durante gli intervalli. Si è deciso
di abbozzare il progetto senza renderlo pubblico, così da dargli una prima
conformazione che garantisse una relativa sicurezza di poterlo completare
senza intoppi. Si è poi provveduto a diffonderlo tramite una circolare
del Preside, inviata a tutti gli studenti della scuola. Si è proceduto con la
selezione di persone collaborative, tramite un provino, articolato su
una breve serie di cinque o sei domande di carattere generalissimo. Il
progetto proseguirà con nuove riprese, sulla base delle idee degli
autori e della sceneggiatura approvata congiuntamente, con altre riunioni
cadenzate e con incontri di gruppi di lavoro che sviluppino anche praticamente
il progetto, procedendo alla selezione degli spezzoni, al montaggio,
al mixaggio del suono, alla eventuale doppiatura, all'aggiunta di
sottotitoli, scritte esplicative o quant'altro. Una volta ultimato il prodotto,
si vorrebbe sottoporlo ad un ampio gruppo di studenti e di altri soggetti
rappresentativi del pubblico cui esso è indirizzato, per poter poi
procedere alla discussione intorno ai punti deboli, da correggere
tempestivamente nel corso delle vacanze estive. Ottenuta la versione
definitiva, si procederà a renderla accessibile dal sito, a
distribuirla gratuitamente su supporto digitale a chi ne farà richiesta,
a proporla in occasione di incontri con genitori e futuri studenti, nell'ambito
di ogni attività di orientamento in entrata.
Il progetto si
articola su un arco di tempo di nove mesi (settembre 2002 – giugno
2003). Riprese, reperimento dei soggetti e stesura del copione definitivo
procedono di pari passo, intrecciandosi. Il prodotto finale, comunque,
deve essere ampiamente disponibile entro la seconda metà dell'agosto 2003,
così da fornire all'utenza una comunicazione in anticipo su tutti
gli altri progetti di informazione promossi dalle scuole milanesi.
I lavori
preliminari (studio delle necessità, stesura delle sceneggiature, etc.), svolti
in prevalenza dagli studenti, non sono – naturalmente – retribuiti.
Le eventuali collaborazioni di docenti, esulando da qualsivoglia attività
prevista nel POF o consimili, non sono retribuite e non rientrano nelle
contrattazioni sindacali per contratti integrativi. Le attrezzature
utilizzate sono quelle già in possesso della scuola prima della nascita
del progetto: nessuna apparecchiatura è stata acquistata ad hoc per la
realizzazione del progetto. I supporti per la diffusione del prodotto
finale (CD-R) sono stati acquistati dal Preside, come pure le poche
cassette necessarie per la videocamera digitale sono state in gran parte
acquistate dal prof. Badini.
Il progetto,
dunque, non incide nemmeno in maniera marginale sul bilancio
dell'istituto, né sottrae risorse alla realizzazione di attività
"tradizionali" di formazione e di crescita, approvati in ottemperanza
alle normative vigenti in materia.
Il Liceo Berchet è - senza alcun dubbio - parte integrante della
storia della formazione milanese e italiana. Si inserisce nel solco della
tradizione della scuola italiana e da sempre forma un certo numero di membri
della classe dirigente del paese e di professionisti di spicco. Indubbio è il successo,
umano prima che professionale, di chi abbia frequentato il Berchet.
Il prestigio ottenuto a livello nazionale
non si motiva solo con l'alta qualifica dell'insegnamento, ma anche con
il fervore intellettuale che permea la vita della scuola: il dibattito, il
confronto politico, l'approfondimento sono solo alcuni dei momenti in cui
questa attività si esplica. La varietà delle voci che nella scuola si esprimono
ne fanno un esempio di realtà democratica di confronto leale. Il clima è
complessivamente sereno e l'ambiente favorisce le relazioni interpersonali,
le amicizie, le collaborazioni di lavoro.
Lunga tradizione, dunque, ma anche una
costante capacità di riscontrarsi con l'evoluzione dei costumi, del mondo,
delle tecnologie: proprio su questa tensione fra perpetuazione della tradizione
e spinta all'innovazione si sviluppa il successo formativo del Liceo
Berchet.
Non è corretto, pertanto, pensare alla
scuola come una realtà seriosa e monolitica, ma bisogna riconoscerne la grande varietà
dell'offerta, la capacità di incanalare le capacità personali e di
guidare chi abbia intrapreso una strada sbagliata.
In generale, del liceo classico si ha
un'immagine falsata che lo presenta come un mondo di secchioni, tutti presi da
materie morte e, dunque, sostanzialmente infelici. Tale mito va sfatato,
soprattutto in una realtà come quella berchettiana: se è innegabile l'impegno
richiesto a tutti, è anche vero che la rete di solidarietà reciproca, i poliedrici
interessi dei ragazzi, le numerosissime attività extracurricolari
rendono la realtà della scuola stimolante e ricca di spunti di crescita.
Per trasmettere al meglio l'immagine del
Berchet, la scelta migliore è quella di mostrarla nella sua interezza,
senza mai indugiare troppo su dettagli. Obiettivo, invece, sarà organizzare i
contenuti in modo che ciascuno spettatore possa cogliere i punti salienti,
quelli che fanno la differenza, ma - soprattutto - che rispondono alle sue
domande specifiche.
Devono essere illustrati tutti gli spazi entro i quali si muove
la vita di uno studente della scuola che voglia cogliere tutte le occasioni che
gli sono date, nei vincoli delle possibilità tecniche-cinematografiche e della
disponibilità della produzione. Oltre ai vari ambienti della scuola, le riprese
riguarderanno:
In modo specifico, all'interno della
scuola si darà un peso maggiore a:
Il video degli ambienti
Preliminarmente,
è necessario analizzare nel dettaglio la colonna sonora scelta,
scomporla nelle sue componenti (strumentale, cantato, frasi), così da
conoscerne l'articolazione interna e poter legare le immagini all'andamento
della musica. A prescindere da questa operazione, è già possibile
abbozzare le linee guida del progetto.
Si
tratta di un video che vuole mostrare gli spazi della scuola: montare le
immagini seguendo un criterio solo spaziale, però, sarebbe una scelta
prevedibile e, quindi, porterebbe ad un prodotto uniforme ai canoni
tradizionali. Una proposta alternativa, potrebbe essere quella di disporre le
inquadrature in una successione del tutto casuale, così da
mostrare che ogni spazio è accessibile ad ogni studente, in qualsiasi momento
questi lo desideri. Altrimenti, si potrebbero organizzare gli spazi secondo ampiezze
crescenti: partendo dagli spazi più angusti (aule, bar), si potrebbe
passare ad ambienti più ampi (laboratori), trasferirsi quindi nei luoghi di
transito più ariosi (corridoi, palestre, atrio), per concludere all'aria aperta
del cortile e della strada. Il senso che si vorrebbe rendere è quello di un ampliamento
degli orizzonti, di una uscita dalla ristrettezza della semplice lezione
frontale; la sensazione di costante ma graduale apertura ben si attaglia con il
messaggio di una scuola che formi non solo all'angusto mondo della
cultura accademica, ma anche al vastissimo mondo della multiforme realtà.
La conclusione all'aria aperta potrebbe essere anticipata da una introduzione
all'aria aperta, che mostri un avvicinamento abbastanza sostenuto, lungo la Via
Commenda, verso l'ingresso della scuola: si creerebbe una costruzione
circolare, che, all'occhio del classicista, non può non richiamare le
numerose concezioni cicliche del mondo antico, ma anche le Ringkompositionen
dei lirici greci (Saffo) e latini (Orazio).
Fondamentale,
nell'organizzazione delle riprese, sarà la scelta delle luci: l'ambiente
deve risultare complessivamente luminoso, ma non abbagliante. Certamente
da evitarsi le luci artificiali, mentre sarebbe preferibile un bel sole
splendente. Tuttavia, non bisogna trascurare anche qualche ripresa durante una giornata
uggiosa di pioggia, così da aumentare il realismo e da rendere
ragione anche dell'atmosfera talvolta cupa che si respira in inverno nelle
aule; queste luci, poi, si rendono talora necessarie per accompagnare
degnamente il clima rievocato dalla musica, talvolta anche troppo
struggente.
Il
seguito dell'intero video non è semplice da definire, soprattutto in mancanza
di tutto il materiale girato, di cui dunque non si conoscono i tempi, la
qualità, l'incisività. Al momento, pertanto, è possibile solo delineare
dei binari lungo cui muoversi, mantenendo però sufficientemente flessibili,
cosicché si possano adattare alla miriade di prodotti che a mano a mano
nasceranno. L'organizzazione dei materiali filmici potrebbe seguire i seguenti
criteri:
·
Secondo
un ordine meramente cronologico si potrebbe seguire la giornata tipo
all'interno del Berchet. Dall'ingresso, con l'arrivo di masse di motorini, si
potrebbe passare alla lezione, all'interrogazione; ci si potrebbe soffermare
sull'intervallo, mostrando in questa fase il mondo sociale dei berchettiani e
l'aspetto politico. Si proseguirebbe con altre attività scolastiche, mostrando
anche le possibili mete di una classe (laboratori), per poi arrivare all'ora
del pranzo: giro al bar, una sigaretta in compagnia, per poi tuffarsi nelle
attività extra: gruppo web, gruppi sportivi, teatro, etc. Possono seguire una
seduta del C.D. e del C.d.I., ma anche gli incontri destinati ai genitori. Il
prodotto risulterebbe certo chiaro e immediatamente comprensibile;
tuttavia, si tratterebbe di un risultato molto banale, scontato e, su
una durata di quasi venti minuti, la noia rischierebbe di avere il
sopravvento.
·
Si
potrebbero invece raggruppare i contenuti in categorie, come illustrato
nella sezione Il video – i contenuti: disposte tali categorie in ordine
di rilevanza, si procederebbe ad illustrarle in sequenza, magari intervallandole
con le citazioni filmiche e le scene ad effetto, giusto per introdurre
un elemento che catturi l'attenzione, proprio perché percepito come
alieno al filo conduttore fino a quel momento seguito. Il risultato potrebbe
anche essere interessante, purché non emerga troppo chiaramente la suddivisione
in categorie, che darebbe al tutto un andamento troppo schematico e regolare,
molto intellettualistico ma ben poco brioso.
·
Si
potrebbe giocare tutto il video sui contrasti, sulla scorta della prima
scena iniziale prospettata. Questa scelta renderebbe bene l'idea di una grande
varietà, di una costante e armonica compresenza di tensioni opposte.
Il rischio, però, è di abusare di questo strumento che, interessante
all'inizio, potrebbe contribuire in seguito alla monotonia del video;
inoltre, l'esasperazione dei contrasti potrebbe anche trasmettere un senso
di conflittualità, di acceso contrasto, soprattutto fra docenti e studenti,
che - in realtà - è ben lungi dal manifestarsi in misura così dilagante.
·
Si
potrebbe adottare un riferimento spaziale e articolare le immagini su un
percorso ascendente o discendente, sul modello delle grandi anabasi
e catabasi della letteratura. Preferibile, per la bontà della
comunicazione, sarebbe di certo un moto verso l'alto, a sottolineare la crescita
dello studente, l'alleggerimento del suo spirito nonostante il gravame
delle nuove conoscenze, il suo avvicinamento alle sfere più alte. In
questo, potrebbero giovare luci gradatamente più intense. Per descrivere
un mondo di insigni letterati questa scelta potrebbe parere molto azzeccata: si
presta a dotte citazioni e introduce un gusto per la metafora cui, in un
liceo classico, è difficile sottrarsi. Tuttavia, si può incappare in alcune
aspre critiche, nonché in false interpretazioni in chiave misticheggiante.
Più
che determinare a priori un unico modulo, l'approccio migliore
pare essere quello eclettico: tenere conto delle diverse strutture
individuate e montarle in modo armonico, per ottenere un prodotto vario,
eterogeneo ma ugualmente chiaro ed espressivo.
In mancanza di una raccolta completa del
materiale e di una sceneggiatura definitiva, è difficile stabilire a priori i
tempi dei video finali. Nelle nostre intenzioni, comunque, il video riguardante
gli ambienti non può superare i cinque minuti, sia per adeguarsi
alla colonna sonora scelta (Somewhere over the rainbow, arrangiata da
Israel Kamakawiwo'ole) sia per non risultare noioso. Il
cortometraggio completo, che riassuma in sé tutti i contenuti sopra illustrati,
dovrebbe essere contenuto all'interno dei venti minuti, anche se questo
tempo pare già eccessivo, considerato che l'attenzione dello spettatore
comincia a calare già molto prima di questo limite. Per ovviare alla noia,
oltre ad una varietà di immagini e di musiche, si cercheranno di inserire note
brillanti o divertenti, in grado di ridestare l'attenzione sopita.
Per le riprese ci si avvale di una videocamera
digitale di proprietà della scuola, modello Sharp a 1,3 Mpx; le cassette
usate sono micro-DV. Per l'acquisizione dei files video si utilizza una scheda
di acquisizione video Pinnacle Studio
Deluxe 8 montata su un pc sul quale si opera tramite il programma Pinnacle
Studio Deluxe 8, fornito insieme alla scheda suddetta. Supporti per la
versione definitiva saranno dvd-r, preparati con un masterizzatore di
Dvd installato su un pc dell'aula computer. Momentaneamente, le transazioni
di files avvengono o tramite il web, con connessioni a fibra ottica Fastweb,
o su cd-r/rw scambiati fra i partecipanti al progetto.
Per
il provino del 28 febbraio ci si è serviti di un tv color di proprietà
della scuola, solitamente installato nell'aula video, di una prolunga
della scuola e di un telo per proiezione di diapositive e lucidi sempre
di proprietà dell'istituto.
Per le riprese dei luoghi interni sono
state effettuate con l'ausilio di un carrello per documenti che staziona
in vicepresidenza. In occasione di altre numerose riprese, per raccogliere testimonianze
sul working progress del progetto, ci si è serviti di una fotocamera
digitale di proprietà della scuola e di una seconda fotocamera digitale,
modello Nikon Coolpix 4300, di Longobardi. Nelle circostanze, si è reso
necessario l'ausilio di due stativi (in usufrutto alla scuola) forniti
dal prof. Badini e da Jacopo
Non c'è – come in ogni gruppo giovanile di
lavoro – una netta separazione dei compiti, ma ognuno offre la propria
collaborazione secondo le sue abilità e competenze. In ogni caso, ogni
scelta è valutata dal gruppo, ponderata e solo dopo approvata e resa
operativa. In generale, si può dire che Jacopo sr. e Jacopo jr. si
occupano delle mansioni più prettamente tecniche (riprese, acquisizione
video, montaggio, pubblicazione, etc.); Federico si dedica con maggiore
profitto allo studio della sceneggiatura, dei testi e, più in generale, tutto
quanto concerne la comunicazione. Muriel
e Sara, recentemente unitesi al
gruppo Nu Midia, hanno offerto una collaborazione fondamentale nella giornata
di casting, contribuendo a formulare le domande, a vagliare
i video girati, ma soprattutto forniscono costantemente i loro ricchi spunti
di riflessione, anche sull'opportunità stessa di una serie di video in
riferimento al mondo scolastico.
Nei prossimi mesi, quando si entrerà
nella fase più operativa e meno progettuale, si renderà sempre più necessaria una più
marcata divisione dei compiti, così da far fruttare al meglio le abilità
personali. Questo non toglie che i momenti di confronto rimarranno di centrale
importanza per la buona riuscita del progetto.
I video definitivi saranno ospitati, in
un primo tempo, sul sito del Liceo e saranno visibili da ogni computer
collegato ad Internet. Probabilmente, sarà concessa la possibilità di
visualizzarli anche in streaming a coloro che posseggono un
collegamento sufficientemente veloce (ADSL o Fastweb T3+), mentre
gli altri potranno scaricarne versioni più compresse o a minor
definizione. Nel frattempo, si procederà alla scrittura di Dvd interattivi
che conterranno tutti i video, alcuni extra con commenti degli
addetti ai lavori, le scene tagliate, una storia del video, una sezione
dedicata ai commenti apparsi su giornali e media, eventualmente una parte per i
pareri critici interni alla scuola. Non è improbabile che si provveda a
caricare i semplici files video su un normale cd-r, così da permetterne
la visione anche ad utenti privi di lettore dvd.
La distribuzione dei dvd e dei cd
dovrà necessariamente essere cauta: si potrebbe concederla solo a chi
ne faccia richiesta attraverso il sito della scuola, così da evitare
l'assalto al gadget tipico di ogni meeting di massa.
Con questi supporti, un pc portatile e un
videoproiettore digitale si provvederà a trasmettere i contenuti del dvd
nell'ambito degli incontri con i genitori dei futuri iscritti, al campus
Orientamedia; è auspicabile che il prodotto sia proposto anche in occasione
della prima giornata scolastica dedicata all'accoglienza, che - ormai da
tradizione - si svolgerà al Teatro Carcano di C.so di Porta Romana.
I contenuti, lo stile, ma soprattutto la
qualità tecnologica del prodotto finale sono strettamente legati alla
situazione attuale; l'evoluzione strabiliante delle tecnologie,
ma anche della società scolastica italiana richiederanno, negli anni
a venire, interventi – anche massicci – sui prodotti realizzati
entro la fine di questo anno scolastico 2002-2003. Si può supporre che un nucleo
centrale del video potrà sopravvivere anche per più lustri, mentre i
dettagli e le integrazioni dovrebbero essere rivisti almeno ogni due anni.
Ai posteri l'arduo compito!
Ringraziamo tutte le persone che hanno
offerto la loro disponibilità a collaborare per la buona riuscita del progetto:
il Preside Umberto Diotti, il Prof. Cesare Badini, il Prof.
Michele Gherlone, per l'ospitalità offertaci durante le sedute del gruppo web,
il personale A.T.A. che ha contribuito a tenere lontani i curiosi e ha
spesso allungato i propri turni per permetterci di rimanere più tempo a scuola
a lavorare. Ringraziamo il Liceo Berchet nel suo complesso, che ci ha
offerto le sue strutture, il suo ambiente stimolante, la sua realtà sfaccettata
che con grande gioia abbiamo cercato di rendere attraverso i video.
Ma ringraziamo anche chi ha espresso – più o meno garbatamente – il proprio dissenso, chi ha motivato le sue critiche al progetto, permettendoci di riflettere accuratamente su noi stessi e sul nostro lavoro.
I responsabili
del progetto “Video Berchet”
Prof. Cesare
Badini
Jacopo Filippo
Federico
Longobardi (II G)
Jacopo Busnach
Ravenna (II G)
Sara Miglietti
(III D)
Muriel Costi
(III D)
Gruppo
studentesco per la realizzazione di progetti multimediali e siti web
nu.midia@liceoberchet.it
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