|
|
![]() |
|||
|
|||
![]() |
|
dal nostro inviato dagli U.S.A. Rocco Polin Diluvia
qui in Missuri. Raffiche di vento spazzano la strada davanti a casa mia mentre
la Cnn descrive con tono eccitato le possibili strategie dell’esercito
americano e le possibili risposte di quello iracheno. Cinque minuti fa c’era in
collegamento l’inviato da Parigi, anche lui sotto una pioggia scrosciante.
Sembra che cielo sia stufo. Se non mi sbaglio c’è un verso della Bibbia che
dice “piove sui giusti e sugli ingiusti”. Ora rimane da stabilire chi sono i
giusti. Mi sembra che molti in Europa abbiano già deciso. La colpa è degli
americani, imperialisti assetati di petrolio, violenti e arroganti, che hanno
distrutto l’Onu e uccideranno innocenti iracheni. Trovandomi qui, al centro
dell’impero, ho avuto la possibilità di ascoltare le ragioni di questi “cowboys
ignoranti” e, lungi dall’essere a favore della guerra, spesso le ho trovate
sensate. Qui di seguito vi espongo alcuni dei ragionamenti che mi sono trovato
a condividere. 1)
L’America non è uscita da un libro di Orwell o dagli incubi di Agnoletto; è uno
stato democratico dove, sebbene alcune lobby industriali abbiano un’influenza
eccessiva, il potere è saldamente nelle mani del popolo. Certo mettere le mani
sul petrolio iracheno e guadagnare il supporto di potenti lobby economiche a
Bush non dispiace, ma questa guerra è soprattutto una questione di sicurezza.
Dopo l’11/9 l’America si sente vulnerabile, Bush crede che Saddam rappresenti
un pericolo e ha il dovere di neutralizzarlo. Non sto dicendo che Saddam sia
effettivamente un pericolo per gli Usa, ma che questo è quello che pensa Bush e
che in quest’ottica, tenendo presente il trauma dell'11/9, la guerra non è del
tutto campata in aria. Un presidente che fra un po’ dovrà tornare alle urne non
mette in pericolo la vita dei suoi concittadini o lo stato dell’economia solo
per far contente delle industrie; lo fa, e ha il dovere di
farlo, se teme che la sicurezza del suo popolo sia a rischio. 2)
Saddam non è una vittima innocente, è un dittatore crudele e forse anche
pericoloso. Lo scopo che l’Europa dovrebbe prefiggersi non è semplicemente
evitare la guerra bensì rimuovere Saddam e il pericolo da lui rappresentato,
evitando nel contempo la guerra. Certo che il governo creato dagli americani in
Iraq non sarà democratico né tanto meno indipendente, ma sarà comunque meglio
del brutale regime di Saddam, così come quella marionetta di Karzai è meglio
dei talebani. 3)
Il Consiglio di Sicurezza ONU non è un organismo fatto per difendere la pace
nel mondo e i diritti dei deboli, o meglio, è così solo in teoria. In pratica
sono 5 potenze, ognuna facente i propri interessi, spesso proprio sulle spalle
dei più deboli. In quella stanza avvengono trattative ignobili. I russi, che
ora difendono la pace e il diritto internazionale, l’anno scorso hanno venduto
il proprio assenso alla guerra in Afghanistan in cambio del diritto di
massacrare i ceceni in santa pace. Stesso affare l’hanno fatto i cinesi, solo
che qui la vittima erano i tibetani. I turchi (e qui allargo il discorso al di
fuori del Consiglio) stanno contrattando l’autorizzazione ad usare le basi con
soldi e mano libera sui Curdi. E i francesi, paladini della giustizia e della
pace? Hanno paura di perdere i propri diritti sul petrolio iracheno e che venga
alla luce il loro vergognoso commercio “petrolio in cambio di armi”. Quindi io
sono d’accordo che la guerra preventiva senza autorizzazione ONU è arrogante e
pericolosa, ma ricordiamoci che l’ONU, così com'è oggi, è soltanto un ignobile
mercato. 4)
Gli americani sono un popolo di inguaribili idealisti. Sono convinto che quando
Bush parla di creare una democrazia in Iraq, di portarvi la libertà e la
prosperità, lui creda sinceramente in quello che dice. La componente wilsoniana
è da sempre fortissima nella politica estera americana. Ovviamente la
situazione è un po’ più complessa di come la vede Bush: non è possibile creare
la democrazia per qualcun altro e non è detto che in Iraq debbano seguire per
forza il modello americano, ma, secondo me, bisogna riconoscere agli americani
le loro buone intenzioni. In fondo, è meglio l’atteggiamento cinico degli
europei per cui gli iracheni sono destinati a non avere democrazia e diritti
umani? Questa idea per cui la democrazia in Medio Oriente sarebbe una cosa
estranea alla loro cultura e un’imposizione dei valori occidentali è puro e
semplice razzismo mascherato da multiculturalismo. 5)
Il nemico è Saddam, non Bush. Questo è forse il concetto più importante. A
volte, irritati dall’arroganza degli americani, ci auguriamo che l’esercito
iracheno dia loro una bella lezione. Sebbene non l’abbiamo mai detto, molti di
noi di fronte alle torri che crollavano hanno pensato: “Gli sta bene, se la
sono cercata e adesso imparano”. Oltre alla evidente crudeltà di questo
pensiero, dobbiamo renderci conto che noi e gli americani siamo nella stessa
barca; anzi, in questa barca si trovano pure russi, cinesi, indiani,
giapponese, brasiliani... Qualcuno ha definito questa barca “mondo
dell’ordine”. Dall’altra parte della barricata c’è il mondo del disordine:
Iraq, Al Queda, Nord Corea, narcotrafficanti, dittatori africani... Possiamo
contestare il diritto dell’America a dirigere la barca, dobbiamo sforzarci di
accogliere sulla nostra barca sempre più popoli, ma ricordiamoci che se, per
far dispetto al capitano, affondiamo la barca, è la fine per tutti. Ovviamente
questa è solo una faccia della medaglia, quella che premia gli americani come
altruisti coraggiosi e condanna gli europei come ipocriti codardi. Questa è la
faccia che si vede qui in America; in Italia siamo abituati a vedere americani
arroganti e imperialisti ed europei pacifici e pronti a difendere gli interessi
dei popoli del terzo mondo (spesso confondendoli con quelli dei dittatori del
terzo mondo). Non c’è una faccia più vera dell’altra, ma se ci sforzassimo, da
entrambe le parti dell’Oceano, diosservarle entrambe forse potremmo veramente
costruire un mondo migliore.
|
||||||||||||||||||||||||
powered
by Liceo
Berchet
|
web
editor Namo
Web Editor 5
|
web
design and engineer Nu
Midia Group
|
|||||||||||||||||||||||
|
|
|