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"A
proposito di letterine e letterate"
di Jacopo Busnach
Ravenna
C aro Mieli, non so se le è capitato,
sfogliando il Corriere di ieri 28 febbraio, di imbattersi nell’articolo sul
casting che il liceo milanese Berchet sta allestendo in questi giorni. Quale
promotore dell’iniziativa vorrei fare chiarezza su alcune falsità espresse
nell’articolo. Punto primo: non è vero che “il preside vuole realizzare”;
l’iniziativa parte da alcuni studenti (me compreso) e la presenza del preside è
unicamente funzionale a dare un tono di legittimità al progetto. Punto secondo:
soldi? Quali soldi? La realizzazione, in quanto condotta da studenti, non è
finanziata che dalla loro buona volontà: forse che ci si riferiva
all’elettricità spesa per tenere accese le luci delle aule? Non credo, tanto più
che il passo dell’articolo “siamo soffocati dalla polvere, in alcune classi i
professori non hanno nemmeno la cattedra, mancano armadi e lavagne” è
farneticante. Curiosamente questi paladini che si sono sollevati a difesa della
tradizione hanno ottenuto l’effetto contrario, ossia quello di scatenare un
morboso interesse che, nel delirio, ha avuto perfino un ritorno pubblicitario!
Infine, mi si permetta una precisazione: dire che il prof. Panseri rappresenta
un’“icona per i ragazzi del liceo milanese” -sto citando- equivale a considerare
il premier Berlusconi un idolo dei cittadini italiani. Per alcuni lo è, per
altri meno.
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